1) non avere paura di fare falli, essere cioè fermo e cazzuto negli interventi difensivi acquisendo consapevolezza di quello che fa in difesa, e trasmettendo agli arbitri questa consapevolezza insieme ad un senso di sicurezza e cattiveria. Io invece vedo che sta manina la mette e non la mette, che l'ancata la da e non la da, pensando "speriamo che non fischi " e gli arbitri fiutano l'incertezza e la coda di paglia e fischiano anche se la manina non l'ha messa. Se fa un fallo deve essere un fallo da leone, non da agnellino (braccia mozzate, gioco da 3 impossibile, sangue sparso sul parquet e arbitri atterriti)
2) in una di quelle partite in cui sta giocando da leader (in cui gli entra il tiro ed è protagonista) capite... quando ha gli occhietti giusti, deve avere una reazione nei confronti degli arbitri, non da martire di Belfiore o da isterico represso, ma da boss che gli oscilla l'indice davanti agli occhi e gli dice: "No no amico, stavolta hai preso proprio un abbaglio", per poi , all'azione successiva, piazzare uno schiacciatone di frustrazione che obbliga gli arbitri stessi ad interrompere l'incontro per sostituire il sostegno del canestro spezzato... (sto sognando troppo?) durante l'interruzione ne prende due (di arbitri) sotto le braccia e gli spiega, con infinita calma e serenità , che non si trovano ad una festa di carnevale e che il fischietto non è la loro trombretta.
3) Secondo me accumula falli nelle serate in cui sta senza gambe. Se non riesce a seguire l'avversario, marcatura più morbida dal perimetro con i piccoli (che lo fanno sbandare tipo bandierone) e cazzuta sotto canestro.

