Non condivido molto l'idea di transizione riportata da Roberto, per quanto non compleamente errata secondo me...ora provo a dire la mia

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Contropiede: fase di gioco in cui si converte l'azione da difensiva a offensiva con una veloce ripartenza per sfruttare l'eventuale vantaggio della superiorità numerico nel minor tempo possibile senza bloccare la palla.
Transizione: potrebbe essere definito come un "contropiede ragionato", e consiste in un'azione di contropiede che viene interrotta, quando giunti nella metàcampo offensiva, per favorire l'attuazione di uno schema appunto di "transizione", che prevede normalmente il rimorchio del(dei) rimbalzista(i) ed altri eventuali tagli. La transizione viene usata principalmente per sfruttare i primi secondi di vantaggio che si hanno quando una difesa, rientrando per coprire il contropiede, si fa trovare disorganizzata.
Fondamentalmente la transizione dovrebbe essere un attacco più ragionato, come aveva anche detto Roberto, ma non direi che è un attacco in cui la squadra si porta in avanti con maggiore "lentezza", perchè almeno in fase iniziale la transizione è sempre un contropiede, ed anche la sua fase finale deve essere molto veloce...altrimenti non si parlerebbe più di transizione ma di normale azione di gioco

. Detto questo, anche il contropiede rimane comunque una tattica di gioco molto organizzata, basti pensare a tutti i mitici esercizi che vengono fatti fare dagli allenatori di mezzo mondo a riguardo...palla al centro, due ali che scappano e tagliano verso il centro quando sono all'altezza del tiro libero, oppure tic-tac (bel termine cestistico

) tra giocatori per far arrivare la palla dall'altra parte il più velocemente possibile senza mai far toccare terra...insomma: anche il contropiede è il frutto di una certa organizzazione, ma, come già detto anche da Roberto, la transizione rimane un qualcosa di più raffinato
