Tutto Il Tennis A 360 Gradi
- Saba88
- Most Valuable Player
- Messaggi: 4011
- Iscritto il: 09/07/2010, 22:51
- NBA Team: Lakers
- Località: Balsorano
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Ora siamo davvero al capolinea, perdere agli ottavi degli US Open con Robredo vuol dire fine, grazie cmq Dio del Tennis.
Resistenza Belinelli N° 4
- raf
- I love this Mago
- Messaggi: 5732
- Iscritto il: 01/04/2007, 19:12
- NBA Team: San Antonio Spurs
- Località: Napoli
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Mostruoso.
"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
- maomer
- All Star Game
- Messaggi: 1630
- Iscritto il: 05/03/2007, 17:20
- Località: vicino Firenze
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Se Federer fosse nato nell'86 sarebbe il più grande n. 3 della storia del tennis.
- Saba88
- Most Valuable Player
- Messaggi: 4011
- Iscritto il: 09/07/2010, 22:51
- NBA Team: Lakers
- Località: Balsorano
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Peccato che sia il numero 1 di sempre (o quasi)....
Resistenza Belinelli N° 4
- Viktor
- All Star Game
- Messaggi: 1807
- Iscritto il: 03/04/2007, 23:37
- NBA Team: Bucks
- Località: Roma
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
e che non si dopi da sempre come il primo a sinistra.
"Raps traded Bargs because he would block the tank" cit.
- Saba88
- Most Valuable Player
- Messaggi: 4011
- Iscritto il: 09/07/2010, 22:51
- NBA Team: Lakers
- Località: Balsorano
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Il fatto del doping per me è chiacchiericcio da Bar, fino a quando non ci sono le prove è inutile fare illazioni gratuite.
Resistenza Belinelli N° 4
- raf
- I love this Mago
- Messaggi: 5732
- Iscritto il: 01/04/2007, 19:12
- NBA Team: San Antonio Spurs
- Località: Napoli
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
In Rafa Nadal tutto è sofferenza. Ogni gesto, ogni sbracciata esagerata, ogni recupero forsennato, rimandano alla costrizione, all’assenza di quella naturalezza che invece è propria del tennis di Roger Federer.
Adesso che è tornato sul tetto del mondo, dominando una stagione che aveva cominciato con l’etichetta di giocatore finito, viene da pensare a chi è davvero quest’uomo prodigio che se non va in mille pezzi, come preconizzato da molti ogni anno, potrebbe battere ogni record di Slam vinti. Lui, il braccio meccanico. Non l’altro, il Divino, il naturale. Agli Internazionali d’Italia del 2011 ci capitò di conoscere Toni Nadal, lo zio tiranno, che lo allena in modo feroce fin da quando era bambino. Cordiale, simpatico, ma con una luce strana negli occhi, quella che vedi soltanto nei giacobini veri, senza dubbi mai. I suoi metodi di allenamento durissimi, mostruosi. La sua ferocia nel sottrarre a un bambino di nove anni qualunque appiglio alla vita vera, all’infanzia, che non fosse una racchetta da tennis: nel concludere una educata conversazione tagliò corto con una battuta che a pensarci bene, raggela il sangue ancora oggi. «Voi dovete capire che Rafa è mio nipote, non è mio figlio». Dopo aver intercettato sguardi perplessi sul senso della frase, precisò: «A mio figlio non l’avrei mai fatto, non avrei potuto farlo».
Da allora, da quel giorno, guardo Rafael Nadal con occhi diversi. Il suo tennis continua a non farmi impazzire, perché figlio del volli fortissimamente volli di Vittorio Alfieri piuttosto che dei lumi di Rousseau. La bellezza è quasi del tutto assente dal suo gioco. Eppure è impossibile non ammirare questo agonista straordinario, soprattutto per la sofferenza che lascia intuire la sua cattiveria agonistica, anch’essa costruita pezzo per pezzo, con le coppe vinte a dieci anni gettate subito nella spazzatura con metodo, con le festicciole organizzate dalla mamma nella casa di Manacor finite con le urla selvagge di zio Toni, che gettava per aria tovaglie e dolciumi, che strillava «non vi lascerò rovinare il mio lavoro».
Nadal è sportivamente morto e risorto per due volte. La prima fu nel 2009 dopo la sconfitta al Roland Garros, l’unica della sua carriera, per mano di Robin Söderling. Sparì dalla circolazione. La malelingue presunte bene informate oltre a spargere le solite voci di doping parlarono di esaurimento nervoso. Tornò, e vinse quasi tutto nel 2010. Questa volta, dopo l’eliminazione al secondo turno a Wimbledon 2012 contro Lucas Rosol, tutti pensarono che era finita. Troppo dispendioso il suo tennis, troppo inumano sforzo per tenere insieme il fisico necessario a sostenere quel tennis così punitivo anche per chi lo pratica. Invece è tornato, dopo sei mesi di assenza, che nello sport contemporaneo equivalgono a un lustro. E non ha quasi più perso dall’aprile di quest’anno.
Gli occhi di Rafael Nadal hanno più profondità degli occhi di Roger Federer. Rivelano più sofferenza, più consapevolezza. Quando non è in campo, capita che Rafa legga i libri che gli furono negati da ragazzo. Roger gioca alla Playstation. E non c’è niente di male, solo che i due diversi stili di gioco ci hanno consegnato agiografia opposte. Quello riflessivo e quasi intellettuale sembra Federer, perché viene facile sovrapporre la bellezza del gioco a quella del pensiero. Rafa invece suda, sgomita, grugnisce, non ha alcun tratto dell’eleganza classica dell’altro. Ma in lui si intuisce un tormento interiore. Federer è contento di essere se stesso, non avrebbe voluto essere niente di diverso. Nadal, forse, ne soffre, come capita a chi non ha mai potuto scegliere.
Sono atleti e uomini uno all’opposto, ai quali un malinteso senso estetico ha scambiato l’immagine pubblica. Ma hanno avuto bisogno l’uno dell’altro. Senza la nemesi di Rafa, la leggenda di Roger non sarebbe tale, e viceversa. Anche per questo, per un legame evidente, la loro è una rivalità falsa, da ufficio stampa, che raramente - tranne il quinto set della finale di Wimbledon 2008 - ha partorito grandi match.
L’età di Roger ha sciolto questo legame. Il tennis sta entrando in una nuova era, nel dopo Federer. Ancora una volta, Rafa Nadal si è ribellato a un destino che sembrava scritto. Gli hanno detto di vincere, continuerà a farlo, finché il fisico potrà. Come il bambino che non è mai stato, sempre con quell’ombra di rimpianto negli occhi.
09 ottobre 2013
Corriere.it
Un giornalista del Corriere della Sera che scrive una roba del genere lascia senza parole.
"Non vede bellezza" nel tennis di Nadal e mi può anche stare bene.
Certi colpi e certe magie non tutti le colgono.
Quello che è inammissibile è l'ignoranza.
Un giornalista italiano che non cita la finale di Roma fra i grandi match è roba da incompetenti.
Adesso che è tornato sul tetto del mondo, dominando una stagione che aveva cominciato con l’etichetta di giocatore finito, viene da pensare a chi è davvero quest’uomo prodigio che se non va in mille pezzi, come preconizzato da molti ogni anno, potrebbe battere ogni record di Slam vinti. Lui, il braccio meccanico. Non l’altro, il Divino, il naturale. Agli Internazionali d’Italia del 2011 ci capitò di conoscere Toni Nadal, lo zio tiranno, che lo allena in modo feroce fin da quando era bambino. Cordiale, simpatico, ma con una luce strana negli occhi, quella che vedi soltanto nei giacobini veri, senza dubbi mai. I suoi metodi di allenamento durissimi, mostruosi. La sua ferocia nel sottrarre a un bambino di nove anni qualunque appiglio alla vita vera, all’infanzia, che non fosse una racchetta da tennis: nel concludere una educata conversazione tagliò corto con una battuta che a pensarci bene, raggela il sangue ancora oggi. «Voi dovete capire che Rafa è mio nipote, non è mio figlio». Dopo aver intercettato sguardi perplessi sul senso della frase, precisò: «A mio figlio non l’avrei mai fatto, non avrei potuto farlo».
Da allora, da quel giorno, guardo Rafael Nadal con occhi diversi. Il suo tennis continua a non farmi impazzire, perché figlio del volli fortissimamente volli di Vittorio Alfieri piuttosto che dei lumi di Rousseau. La bellezza è quasi del tutto assente dal suo gioco. Eppure è impossibile non ammirare questo agonista straordinario, soprattutto per la sofferenza che lascia intuire la sua cattiveria agonistica, anch’essa costruita pezzo per pezzo, con le coppe vinte a dieci anni gettate subito nella spazzatura con metodo, con le festicciole organizzate dalla mamma nella casa di Manacor finite con le urla selvagge di zio Toni, che gettava per aria tovaglie e dolciumi, che strillava «non vi lascerò rovinare il mio lavoro».
Nadal è sportivamente morto e risorto per due volte. La prima fu nel 2009 dopo la sconfitta al Roland Garros, l’unica della sua carriera, per mano di Robin Söderling. Sparì dalla circolazione. La malelingue presunte bene informate oltre a spargere le solite voci di doping parlarono di esaurimento nervoso. Tornò, e vinse quasi tutto nel 2010. Questa volta, dopo l’eliminazione al secondo turno a Wimbledon 2012 contro Lucas Rosol, tutti pensarono che era finita. Troppo dispendioso il suo tennis, troppo inumano sforzo per tenere insieme il fisico necessario a sostenere quel tennis così punitivo anche per chi lo pratica. Invece è tornato, dopo sei mesi di assenza, che nello sport contemporaneo equivalgono a un lustro. E non ha quasi più perso dall’aprile di quest’anno.
Gli occhi di Rafael Nadal hanno più profondità degli occhi di Roger Federer. Rivelano più sofferenza, più consapevolezza. Quando non è in campo, capita che Rafa legga i libri che gli furono negati da ragazzo. Roger gioca alla Playstation. E non c’è niente di male, solo che i due diversi stili di gioco ci hanno consegnato agiografia opposte. Quello riflessivo e quasi intellettuale sembra Federer, perché viene facile sovrapporre la bellezza del gioco a quella del pensiero. Rafa invece suda, sgomita, grugnisce, non ha alcun tratto dell’eleganza classica dell’altro. Ma in lui si intuisce un tormento interiore. Federer è contento di essere se stesso, non avrebbe voluto essere niente di diverso. Nadal, forse, ne soffre, come capita a chi non ha mai potuto scegliere.
Sono atleti e uomini uno all’opposto, ai quali un malinteso senso estetico ha scambiato l’immagine pubblica. Ma hanno avuto bisogno l’uno dell’altro. Senza la nemesi di Rafa, la leggenda di Roger non sarebbe tale, e viceversa. Anche per questo, per un legame evidente, la loro è una rivalità falsa, da ufficio stampa, che raramente - tranne il quinto set della finale di Wimbledon 2008 - ha partorito grandi match.
L’età di Roger ha sciolto questo legame. Il tennis sta entrando in una nuova era, nel dopo Federer. Ancora una volta, Rafa Nadal si è ribellato a un destino che sembrava scritto. Gli hanno detto di vincere, continuerà a farlo, finché il fisico potrà. Come il bambino che non è mai stato, sempre con quell’ombra di rimpianto negli occhi.
09 ottobre 2013
Corriere.it
Un giornalista del Corriere della Sera che scrive una roba del genere lascia senza parole.
"Non vede bellezza" nel tennis di Nadal e mi può anche stare bene.
Certi colpi e certe magie non tutti le colgono.
Quello che è inammissibile è l'ignoranza.
Un giornalista italiano che non cita la finale di Roma fra i grandi match è roba da incompetenti.
"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
- fagiu
- Pagliaccio psicotico
- Messaggi: 5349
- Iscritto il: 17/03/2007, 13:23
- Località: Serenissima Repubblica di Venezia
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
L'unica parola rilevante dell'articolo è "doping".
- REDDEN
- NBA Legend
- Messaggi: 7375
- Iscritto il: 26/04/2007, 22:53
- Località: roma
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
fagiu ha scritto:L'unica parola rilevante dell'articolo è "doping".
infatti....scommettiamo che si fa 6-7 mesi sparati e poi si riferma altri 2-3? aaa problemi al ginocchio sicuramente...
RESISTENZA BELINELLI N.0
THE PRESIDENT
RESISTENZA GENTILINO N.0
BELINELLI 3POINTS CONTEST CHAMPION 2014
THE PRESIDENT
RESISTENZA GENTILINO N.0
BELINELLI 3POINTS CONTEST CHAMPION 2014
- vanz
- Most Valuable Player
- Messaggi: 4538
- Iscritto il: 06/02/2008, 13:04
- Località: Taranto / Milano
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
I silent ban di Nadal mascherati da infortuni fasulli sono una delle cose più patetiche del tennis attuale.
"Quando a scuola la maestra dava una punizione a Roberto Baggio, lui chiedeva sempre se era di prima o di seconda."
http://mexicotears.blogspot.it/
http://mexicotears.blogspot.it/
- raf
- I love this Mago
- Messaggi: 5732
- Iscritto il: 01/04/2007, 19:12
- NBA Team: San Antonio Spurs
- Località: Napoli
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Mi pare l'abbia detto Saba per primo.
Fra non molto potrebbe togliere il record di slam vinti a Federer e diventare il più grande di tutti i tempi.
Fra non molto potrebbe togliere il record di slam vinti a Federer e diventare il più grande di tutti i tempi.
"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
- fagiu
- Pagliaccio psicotico
- Messaggi: 5349
- Iscritto il: 17/03/2007, 13:23
- Località: Serenissima Repubblica di Venezia
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Sì, come Armstrong al Tour de France
- raf
- I love this Mago
- Messaggi: 5732
- Iscritto il: 01/04/2007, 19:12
- NBA Team: San Antonio Spurs
- Località: Napoli
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
il paragone regge
devono solo scoprirlo
devono solo scoprirlo
"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
- Saba88
- Most Valuable Player
- Messaggi: 4011
- Iscritto il: 09/07/2010, 22:51
- NBA Team: Lakers
- Località: Balsorano
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
io non gli credo, ma fino a quando non lo beccano, meglio tacere...
il secondo incotro tra i due fu una finale a MIami con federer che vice al quinto dopo essere statoo sotto 2-0 con il terzo che si è concluso al tie break
Quello che è inammissibile è l'ignoranza.
Un giornalista italiano che non cita la finale di Roma fra i grandi match è roba da incompetenti.
il secondo incotro tra i due fu una finale a MIami con federer che vice al quinto dopo essere statoo sotto 2-0 con il terzo che si è concluso al tie break
Resistenza Belinelli N° 4
- raf
- I love this Mago
- Messaggi: 5732
- Iscritto il: 01/04/2007, 19:12
- NBA Team: San Antonio Spurs
- Località: Napoli
Re: Tutto Il Tennis A 360 Gradi
Saba88 ha scritto:io non gli credo, ma fino a quando non lo beccano, meglio tacere...Quello che è inammissibile è l'ignoranza.
Un giornalista italiano che non cita la finale di Roma fra i grandi match è roba da incompetenti.
il secondo incotro tra i due fu una finale a MIami con federer che vice al quinto dopo essere statoo sotto 2-0 con il terzo che si è concluso al tie break
bravo!
che partita e che ricordi
"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti