Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap. V
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
Se continua cosi Chandler gli ruba il posto.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
Analisi perfetta , come al solito Maurom
Però a mio avviso resta il fatto che Danilo abbia perso abbastanza confidenza in attacco , ora sicuramente dipenderà molto dall'infortunio e dalla condizione molto lontana dal 100 %...ma in ogni caso io non sono contento di vederlo relegato a questo ruolo di giocatore importante incompleto , di "vorrei ma non posso" , magari sara funzionale per Denver questo tipo di rotazione nell'essere protagonista da parte dei suoi giocatori nelle diverse serate , ma a me , dico la verità , delle sorti di Denver frega poco , se non di riflesso per quelle del Gallo . Sicuramente è meglio avere un giocatore che è protagonista nella franchigia del momento , piuttosto che averne uno che spara ventelli in un lottery team , questo è pacifico , però per me sarebbe decisamente meglio un giocatore assoluto protagonista , magari anche solo di una buona squadra , come era Danilo qualche settimana fa . Vi dico la verità del successo di ieri di Denver non me ne importa nulla , così come della striscia di vittorie consecutive , se questa coincide con il Danilo dell'ultimo periodo...baratterei un sacco di vittorie dei nuggets con un Danilo di nuovo sugli scudi...ha fatto una grande stagione e sarebbe un peccato "sporcarla" nel finale...ma forse sono troppo esigente io...
Però a mio avviso resta il fatto che Danilo abbia perso abbastanza confidenza in attacco , ora sicuramente dipenderà molto dall'infortunio e dalla condizione molto lontana dal 100 %...ma in ogni caso io non sono contento di vederlo relegato a questo ruolo di giocatore importante incompleto , di "vorrei ma non posso" , magari sara funzionale per Denver questo tipo di rotazione nell'essere protagonista da parte dei suoi giocatori nelle diverse serate , ma a me , dico la verità , delle sorti di Denver frega poco , se non di riflesso per quelle del Gallo . Sicuramente è meglio avere un giocatore che è protagonista nella franchigia del momento , piuttosto che averne uno che spara ventelli in un lottery team , questo è pacifico , però per me sarebbe decisamente meglio un giocatore assoluto protagonista , magari anche solo di una buona squadra , come era Danilo qualche settimana fa . Vi dico la verità del successo di ieri di Denver non me ne importa nulla , così come della striscia di vittorie consecutive , se questa coincide con il Danilo dell'ultimo periodo...baratterei un sacco di vittorie dei nuggets con un Danilo di nuovo sugli scudi...ha fatto una grande stagione e sarebbe un peccato "sporcarla" nel finale...ma forse sono troppo esigente io...
RafT nel cuore.
Danilo Gallinari è una superstar solo nella sua testa, nella realtà è poco più di un role player NBA.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
Bell'analisi Berry , mi trovo molto d'accordo con te sull'attuale momento del Gallo...
RafT nel cuore.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
Monroe, il tuo ragionamento da tifoso di Danilo Gallinari non coincide col ragionamento di George Karl allenatore dei Denver Nuggets. Ovvio che tutti vorremmo vedere Danilo che fa 25 ppg e Denver che vince il titolo, ma se mi dici che baratteresti tante vittorie dei Nuggets per 2/3 punti di media in più per Danilo beh mi spiace ma vai contro ogni logica del gioco e fidati la reputazione te la fai se contribuisci a far vincere una squadra o comunque a renderla rispettata nella lega, non te la fai mettendo su numeri fini a se stessi.
Berry, Danilo ha margini di miglioramento in tante cose, in primis sulla concentrazione e l'approccio alla partita aggressivo che qualche volta latita, poi sul saper sfruttare la sua stazza contro gente più piccola e infine sul finire tenendo i contatti, detto questo quando gioca convinto è già un arma fondamentale per questi Nuggets e la sua stagione si valuterà da Aprile in poi, è giunto il momento di essere determinante anche in postseason, il resto sono tutti discorsi campati in aria.
Berry, Danilo ha margini di miglioramento in tante cose, in primis sulla concentrazione e l'approccio alla partita aggressivo che qualche volta latita, poi sul saper sfruttare la sua stazza contro gente più piccola e infine sul finire tenendo i contatti, detto questo quando gioca convinto è già un arma fondamentale per questi Nuggets e la sua stagione si valuterà da Aprile in poi, è giunto il momento di essere determinante anche in postseason, il resto sono tutti discorsi campati in aria.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
Maurom , l'America è la patria dell'individualismo, tu credi che il gioco del basket inventato in quelle terre nel 1891 da un certo professor Naismith faccia eccezione?
Certo è un sport di squadra, ma non a caso si gioca solo in cinque contro cinque su una lunghezza di campo di appena 28 metri , sarà un caso?
No, sono propio queste caratteristiche che consentono di coniugare la religione americana dell'individualismo con lo spirito di squadra, di far emergere per capirci uno o due go-to guy del gruppo intorno a cui tutti gli altri si raccolgono disciplinatamente per dare il loro contributo subordinato ai leaders.
Almeno così funziona nella patria del basket, il basket professionistico Nba in cui è inutile che ti ricordi le caratteristiche delle squadre vincenti o che perlomeno sono andate fino in fondo all'avventura playoffs da sempre con rarissime eccezzioni ( forse i Detroit pistons una decina di anni fa , non certamente quelli della fine anni 8o inizio anni 90 che avevano fior di leaders )
Ho paura che l'idea attuale di Karl, e anche la tua mi pare di capire, che una squadra senza uomini franchigia di riferimento, con la possibilità di ampia intercambiabilità tra un giocatore e l'altro,sia ugualmente vincente, rimanga una bella utopia nel contesto nba, e temo che possa infrangersi, insieme all'idea di giocare al corri e tira, davanti all'ergersi dei muri difensivi stile playoffs.
Certo il recente assemblaggio del roster dei Nuggets, l'ancora relativamente giovane età dei vari Lawson, Gallinari, Faried , Chandler etc. non permette forse ancora di definire chi debbano essere i go-to-guy della squadra.
A turno sono emersi in questo ruolo nel corso della regular season appunto i Gallo, Lawson, Faried, Chandler etc.
Io credo che però al presentarsi delle prime difficoltà degli scontri ad eliminazione diretta la scrematura alla candidatura a leader avverà in modo automatico e naturale e delle gerarchie nei ruoli tra i diversi giocatori si ristabiliranno inevitabilmente.
Sarei il primo ad essere contento di essere smentito e che quasi come un unicum si affermasse la carta vincente di un " collettivo autogestito " in quel di Denver anche nei playoffs, ma forse questo ha più probabilità di accadere nel basket fiba dalla cultura e dalla storia molto differente dal basket nba, là dove, in quest'ultimo, essere o assumersi il ruolo di leader della squadra non è un atto di egoismo o megalomania ma un sapersi prendere sulle spalle la responsabilità delle sorti della squadra , il sapersi mettere in proprio nel gioco e anche essere al servizio dei compagni: non l'una cosa in alternativa all'altra.
Questa è la storia dei giocatori vincenti nel basket americano, compresi gli europei Parker E Nowitzsky .
Felicissimo di essere smentito se accadrà qualcosa di diverso quest'anno, ma dubito.
P.S. : Berry , estremista come opinionista del basket direi proprio di no, ma è comunque interessante l'opinione di Kerr da te ripresa sulla necessità del Gallo del costruirsi un gioco spalle a canestro stile quello pressochè immarcabile di Nowitszky( il movimento di rotazione su una gamba , a " fenicottero") , anche se per ottenerlo ci vorrebbe proprio l'allenamento specifico e martellante dell'allenatore tedesco di Dirk, e non so se sia uno schema compatibile con le caratteristiche antropometriche del Gallo.
Certo è un sport di squadra, ma non a caso si gioca solo in cinque contro cinque su una lunghezza di campo di appena 28 metri , sarà un caso?
No, sono propio queste caratteristiche che consentono di coniugare la religione americana dell'individualismo con lo spirito di squadra, di far emergere per capirci uno o due go-to guy del gruppo intorno a cui tutti gli altri si raccolgono disciplinatamente per dare il loro contributo subordinato ai leaders.
Almeno così funziona nella patria del basket, il basket professionistico Nba in cui è inutile che ti ricordi le caratteristiche delle squadre vincenti o che perlomeno sono andate fino in fondo all'avventura playoffs da sempre con rarissime eccezzioni ( forse i Detroit pistons una decina di anni fa , non certamente quelli della fine anni 8o inizio anni 90 che avevano fior di leaders )
Ho paura che l'idea attuale di Karl, e anche la tua mi pare di capire, che una squadra senza uomini franchigia di riferimento, con la possibilità di ampia intercambiabilità tra un giocatore e l'altro,sia ugualmente vincente, rimanga una bella utopia nel contesto nba, e temo che possa infrangersi, insieme all'idea di giocare al corri e tira, davanti all'ergersi dei muri difensivi stile playoffs.
Certo il recente assemblaggio del roster dei Nuggets, l'ancora relativamente giovane età dei vari Lawson, Gallinari, Faried , Chandler etc. non permette forse ancora di definire chi debbano essere i go-to-guy della squadra.
A turno sono emersi in questo ruolo nel corso della regular season appunto i Gallo, Lawson, Faried, Chandler etc.
Io credo che però al presentarsi delle prime difficoltà degli scontri ad eliminazione diretta la scrematura alla candidatura a leader avverà in modo automatico e naturale e delle gerarchie nei ruoli tra i diversi giocatori si ristabiliranno inevitabilmente.
Sarei il primo ad essere contento di essere smentito e che quasi come un unicum si affermasse la carta vincente di un " collettivo autogestito " in quel di Denver anche nei playoffs, ma forse questo ha più probabilità di accadere nel basket fiba dalla cultura e dalla storia molto differente dal basket nba, là dove, in quest'ultimo, essere o assumersi il ruolo di leader della squadra non è un atto di egoismo o megalomania ma un sapersi prendere sulle spalle la responsabilità delle sorti della squadra , il sapersi mettere in proprio nel gioco e anche essere al servizio dei compagni: non l'una cosa in alternativa all'altra.
Questa è la storia dei giocatori vincenti nel basket americano, compresi gli europei Parker E Nowitzsky .
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P.S. : Berry , estremista come opinionista del basket direi proprio di no, ma è comunque interessante l'opinione di Kerr da te ripresa sulla necessità del Gallo del costruirsi un gioco spalle a canestro stile quello pressochè immarcabile di Nowitszky( il movimento di rotazione su una gamba , a " fenicottero") , anche se per ottenerlo ci vorrebbe proprio l'allenamento specifico e martellante dell'allenatore tedesco di Dirk, e non so se sia uno schema compatibile con le caratteristiche antropometriche del Gallo.
Ultima modifica di magician 2 il 20/03/2013, 0:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
RafT nel cuore.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
maurom amen kirie eleyson.
"In da hood non ne esci vivo" (cit.)
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
Non c'è niente da fare con miller chandler e brewer non ha un singolo tiro e dico uno! E oggi è aggressivo come approccio anche se obiettivamente è involuto offensivamente
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Re: Stagione 2012/2013 di Danilo "il Gallo" Gallinari: cap.
Ho appena acceso e non ho guardato l'inizio, quindi non so quando se li sia presi..però dal boxscore è quello che ha tirato di più di tutta la squadra 
RafTheGame 2011 Playoff Champion 
"Il mio 40% ai tiri liberi è il modo che Dio ha trovato per dire che nessuno è perfetto." Shaquille O'Neal
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