Serie A 2011/12
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- Viktor
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Re: Serie A 2011/12
A doti tecniche in italia ce ne sono ben pochi come pirlo, anche se a me non fa impazzire particolarmente per altre sue pecche.
ottime qualità tecniche in Italia. Nonostante tutto imho vedo più quantità che qualità (giaccherini, pepe, lichsteiner, chiellini, bonucci, de ceglie). Si contano su una mano i giocatori tecnici e di "qualità".
Appunto Conte ha saputo gestire bene la squadra che ha risposto dando ogni partita il 100%. Inutile discutere di questo. Una squadra di grinta, corsa e tanto pressing, messi bene in campo.
ottime qualità tecniche in Italia. Nonostante tutto imho vedo più quantità che qualità (giaccherini, pepe, lichsteiner, chiellini, bonucci, de ceglie). Si contano su una mano i giocatori tecnici e di "qualità".
Appunto Conte ha saputo gestire bene la squadra che ha risposto dando ogni partita il 100%. Inutile discutere di questo. Una squadra di grinta, corsa e tanto pressing, messi bene in campo.
"Raps traded Bargs because he would block the tank" cit.


- fagiu
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Re: Serie A 2011/12
Bhe, che dire: , GoBBacci!
Scudetto meritato al di là dei miserabili arbitraggi italioti (Rizzoli...
) e, parlando della Giuve, si tratta davvero di un evento epocale.
Sono sempre 28, ma attaccatevi pure la Via Lattea sulla maglia.
Nelle stagioni di merda, i poveracci si attaccano al derby per consolarsi un po'; meglio di niente.
Esultanza e festeggiamenti ancora prima del calcio di inizio: è ufficiale, finalmente Cordoba si leva dai coglioni!

Ah, se qualche altro vecchiardo lo imitasse...
Zlatan, manco gli scudetti vinci più. Sei inutile, zingaro: ritirati!!
Muntari, accarezzati 'sto cazzo! Ah, ti saluta Turone.
Abate su Milito
Ormai è una tragicommedia a puntate. Vi prego, rimandatelo in campo anche la prossima volta
Maic...
Da due anni in coma etilico, sfinito dalle troie, ma in queste partite lascia sempre il segno. Che goal, che campione. Quanto mi mancherai, Sisenando.
Ora la Lazie per l'Europa dei poveri, ma chi se ne frega: per me il campionato è finito ieri. Si va in vacanza e sarà una splendida estate morattiana. Non vedo l'ora
Scudetto meritato al di là dei miserabili arbitraggi italioti (Rizzoli...
Sono sempre 28, ma attaccatevi pure la Via Lattea sulla maglia.
Nelle stagioni di merda, i poveracci si attaccano al derby per consolarsi un po'; meglio di niente.
Esultanza e festeggiamenti ancora prima del calcio di inizio: è ufficiale, finalmente Cordoba si leva dai coglioni!

Ah, se qualche altro vecchiardo lo imitasse...
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Ultima modifica di fagiu il 08/05/2012, 3:51, modificato 2 volte in totale.
- Patavino
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Re: Serie A 2011/12
Il Dio de calcio è un Dio imprevedibile, lunatico. Ti fa soffrire o gioire a proprio piacimento senza mai darti alcun tipo di certezza. Il 6 maggio del 2006, esattamente sei anni fa rispetto alla magica notte triestina, scoppiava lo scandalo che, dopo procedimenti giudiziari sulla cui serietà si è detto molto e non è il momento di tornare, affossava la Juventus, togliendole due scudetti e relegandola al primo campionato cadetto della sua storia, a sudarsi la promozione contro nobili decadute ed emerite sconosciute.
Pensare che il purgatorio sarebbe durato un anno era utopistico, ma certo anche il più pessimista avrebbe fatto fatica a credere che, come se non bastassero i danni diretti, il popolo juventino, negli anni successivi al fattaccio, si sarebbe dovuto sorbire i trionfi delle grandi rivali di sempre, la più acerrima, addirittura, con tanto di tripletta e sorpasso nel conto delle Coppe dei Campioni in bacheca. Anni di sofferenze, prese in giro, allenatori scellerati, dirigenti imbarazzanti, giocatori di quart’ordine e qualche bandiera rimasta a tenere alto l’orgoglio e regalare qualche effimera gioia cancellata dall’evidenza delle classifiche.
Eppure sono proprio loro, quei giocatori che hanno scelto di affondare con la loro nave rinunciando a soldi e trofei, coloro ai quali deve andare il primo ringraziamento per questa gioia. Pavel, David, Mauro, perché chi ama non dimentica, Gigi e Alex, due miti così diversi nel modo di essere e così uguali nell’ergersi, nella notte di Trieste, a simbolo eterno e immortale del riscatto di un intero popolo e di una generazione avvezza solo a bastonate morali.
Sarebbe però un errore non scindere l’aspetto romantico di questo trentesimo scudetto (da qualche parte lo dovevo pur dire) da quello più tecnico. Perché se è vero che per certi aspetti è lo scudetto con cui il Dio del calcio ci restituisce (in parte, sia chiarissimo) quanto ci ha tolto, è anche vero che un uomo, più di tutti gli altri, può dirsi fautore di tanto miracolo. Un uomo che ha fortemente voluto la panchina della nostra squadra, per amore ancor prima che per prestigio, per senso di appartenenza più che per gloria, per voglia di rivincita più che per fama. E se indubbiamente noi tutti dobbiamo ad Antonio Conte la nostra gioia, non bisogna dimenticarsi di chi ha voluto compiere questa scelta, rischiosissima dopo anni di cocenti delusioni, e cioè Andrea Agnelli, il figlio di quell’Umberto che era stato ultimo presidente operativo della Juventus a portare quel glorioso cognome. Quell’Umberto che, da un palco in paradiso, starà impazzendo di gioia con l’Avvocato, con Andrea Fortunato, con Alessio e Riccardo, con gli angeli dell’Heysel.
Gioia infinita per qualcosa che la storia, statistiche e albi alla mano, evidenzia come normalissimo, ma solo chi ha portato dentro per questi anni una grande sofferenza può davvero capire la magia del più importante titolo nazionale mai conquistato da un club. Un titolo vinto con fame, cattiveria e sudore, ma limitarsi a queste ragioni sarebbe irrispettoso nei confronti della qualità del gioco espressa durante tutta la stagione, qualità che dobbiamo (e qui si chiude il cerchio dei ringraziamenti) ad un grande campione fortemente voluto dalla nostra dirigenza (appunto, un grazie a Beppe Marotta) e incredibilmente regalatoci dall’acerrima rivale (secondo grazie, ad Adriano Galliani). E con Pirlo, Buffon e Del Piero tutti gli altri fantastici ragazzi che ci hanno permesso di coronare questo sogno.
Ora finalmente ti riconosciamo di nuovo, pur non avendo smesso di amarti nemmeno per un istante. Finalmente sei Tu, Vecchia Signora, e sei più bella che mai.
Pensare che il purgatorio sarebbe durato un anno era utopistico, ma certo anche il più pessimista avrebbe fatto fatica a credere che, come se non bastassero i danni diretti, il popolo juventino, negli anni successivi al fattaccio, si sarebbe dovuto sorbire i trionfi delle grandi rivali di sempre, la più acerrima, addirittura, con tanto di tripletta e sorpasso nel conto delle Coppe dei Campioni in bacheca. Anni di sofferenze, prese in giro, allenatori scellerati, dirigenti imbarazzanti, giocatori di quart’ordine e qualche bandiera rimasta a tenere alto l’orgoglio e regalare qualche effimera gioia cancellata dall’evidenza delle classifiche.
Eppure sono proprio loro, quei giocatori che hanno scelto di affondare con la loro nave rinunciando a soldi e trofei, coloro ai quali deve andare il primo ringraziamento per questa gioia. Pavel, David, Mauro, perché chi ama non dimentica, Gigi e Alex, due miti così diversi nel modo di essere e così uguali nell’ergersi, nella notte di Trieste, a simbolo eterno e immortale del riscatto di un intero popolo e di una generazione avvezza solo a bastonate morali.
Sarebbe però un errore non scindere l’aspetto romantico di questo trentesimo scudetto (da qualche parte lo dovevo pur dire) da quello più tecnico. Perché se è vero che per certi aspetti è lo scudetto con cui il Dio del calcio ci restituisce (in parte, sia chiarissimo) quanto ci ha tolto, è anche vero che un uomo, più di tutti gli altri, può dirsi fautore di tanto miracolo. Un uomo che ha fortemente voluto la panchina della nostra squadra, per amore ancor prima che per prestigio, per senso di appartenenza più che per gloria, per voglia di rivincita più che per fama. E se indubbiamente noi tutti dobbiamo ad Antonio Conte la nostra gioia, non bisogna dimenticarsi di chi ha voluto compiere questa scelta, rischiosissima dopo anni di cocenti delusioni, e cioè Andrea Agnelli, il figlio di quell’Umberto che era stato ultimo presidente operativo della Juventus a portare quel glorioso cognome. Quell’Umberto che, da un palco in paradiso, starà impazzendo di gioia con l’Avvocato, con Andrea Fortunato, con Alessio e Riccardo, con gli angeli dell’Heysel.
Gioia infinita per qualcosa che la storia, statistiche e albi alla mano, evidenzia come normalissimo, ma solo chi ha portato dentro per questi anni una grande sofferenza può davvero capire la magia del più importante titolo nazionale mai conquistato da un club. Un titolo vinto con fame, cattiveria e sudore, ma limitarsi a queste ragioni sarebbe irrispettoso nei confronti della qualità del gioco espressa durante tutta la stagione, qualità che dobbiamo (e qui si chiude il cerchio dei ringraziamenti) ad un grande campione fortemente voluto dalla nostra dirigenza (appunto, un grazie a Beppe Marotta) e incredibilmente regalatoci dall’acerrima rivale (secondo grazie, ad Adriano Galliani). E con Pirlo, Buffon e Del Piero tutti gli altri fantastici ragazzi che ci hanno permesso di coronare questo sogno.
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Re: Serie A 2011/12
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Re: Serie A 2011/12
se vedi la juve come un'entità che volteggia nell'etere ok....se vogliamo tapparci gli su Moggi/Agricola facciamolo...li i magistrati non hanno detto che non c'entrano nulla eh anzi...
le persone costituiscono le società..se il direttore generale è un mafioso non è certo colpa mia
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Re: Serie A 2011/12
Se persisti a voler continuare a parlare di una cosa di cui non sei informato non è colpa mia, il punto di quello che ho scritto non è certo la posizione legale di moggi.
- Viktor
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Re: Serie A 2011/12
"Raps traded Bargs because he would block the tank" cit.


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Re: Serie A 2011/12
La corsa gli serve poco, ha una tecnica di tale livello che riesce a liberarsi degli avversari in maniera clamorosamente semplice, che poi sia scarso in interdizione è più una leggenda che verità, l'ultimo punto è abbastanza vero, ma è anche vero che essere il regista di una squadra implica che gli avversari cercheranno di rubarti la palla per 90 minuti.
- REDDEN
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Re: Serie A 2011/12
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Re: Serie A 2011/12
Ma hai letto quello che ho scritto ? 
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Re: Serie A 2011/12
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