La pianificazione della guerra La guerra all'Iraq è stata pianificata almeno dalla metà degli anni '90. Un documento della sicurezza nazionale dell'amministrazione Clinton dichiarava abbastanza chiaramente che l'obiettivo della guerra era il petrolio. Un ininterrotto, sicuro accesso al petrolio "per proteggere gli Stati Uniti". Nel settembre del 2000, pochi mesi prima dell'arrivo di George W. Bush alla Casa Bianca, il Project for a New American Century (PNAC) pubblicava il suo piano per il dominio globale dal titolo "Rebuilding America's Defenses." Il PNAC è un istituto neoconservatore collegato alle istituzioni della difesa e dei servizi segreti, al partito repubblicano ed al potente Council on Foreign Relations
(CFR), che gioca un ruolo dietro le scene nella formulazione della politica estera USA. L'obiettivo dichiarato del PNAC è molto semplice: "Combattere e vincere decisivamente in multipli, simultanei teatri di guerra". Tale dichiarazione indica che gli USA progettano di essere coinvolti simultaneamente in diversi teatri di guerra in differenti regioni del mondo. Il vicesegretario della difesa Paul Wolfowitz, il segretario della difesa Donald Rumsfeld ed il vicepresidente Dick Cheney avevano commissionato il progetto del PNAC prima delle elezioni presidenziali. Il PNAC delinea una mappa per la conquista. Esso chiede la "imposizione diretta di basi avanzate USA attraverso l'Asia centrale ed il medio Oriente" con lo sguardo ad assicurare il dominio economico del mondo, strangolando tutti i potenziali "rivali" od ogni possibile alternativa alla concezione americana di economia di "libero mercato". (V. Chris Floyd, Bush' Crusade for empire, Global Outlook, No. 6, 2003)
Il ruolo degli "eventi produttivi di numerose vittime" Il piano del PNAC delinea anche una corrispondente struttura di propaganda di guerra. Un anno prima dell'11/9, il PNAC invocava "un evento catastrofico e catalizzante, tipo una nuova Pearl Harbor", che sarebbe servito a galvanizzare l'opinione pubblica degli USA a sostegno dell'agenda di guerra. (V.
http://www.globalresearch.ca/articles/NAC304A.html) Pare che gli architetti del PNAC abbiano anticipato con cinica precisione l'uso degli attentati dell'11 settembre come "un incidente a pretesto per la guerra". Il riferimento del PNAC ad "un evento catastrofico e catalizzante"echeggia una simile dichiarazione di David Rockefeller al Consiglio Economico delle Nazioni Unite del 1994: "Siamo sull'orlo di una trasformazione globale. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la giusta grande crisi e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale". Simili le parole di Zbigniew Brzezinski nel suo libro 'The Grand Chessboard': "Si potrebbe trovare più difficile costruire un consenso sulle materie di politica estera [in America], eccetto in circostanze di una minaccia esterna diretta veramente enorme e ampiamente avvertita".
http://www.globalresearch.ca/index.php? ... &aid=13880Direi che qualche morto per il dominio mondiale ci sta..