Dejan Bodiroga, il ritiro di un Campione
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Anche se se ne dovrebbe parlare nel thread dedicato alla semifinale tra Siena e Roma, credo che l'argomento meriti un topic a parte...
Vi sta scrivendo uno che ieri mentre tutti cantavano il coro "Bodiroga olè" non ha proferito mezza parola, rimanendo in piedi a braccia conserte, evitando perciò anche di battere le mani... nel mio cuore da tifoso non c'è spazio per singoli giocatori, io tifo Virtus e solo Virtus, e dopo averla vista perdere così, di fronte ai rivali "storici", per il 3° anno di fila in gara 4 di semifinale davanti ai 10000 del palalottomatica, beh, di esultare non ne avevo proprio voglia...
Eppure, ripensandoci bene, a farmi restare immobile era anche l'emozione che provavo dentro... come quando ti trovi davanti a qualcosa di più grande, che ti toglie il fiato, che rende superflua ogni tua reazione... il "sublime", andatevi a rileggere i libri di storia dell'arte: questo è Dejan Bodiroga... un'opera d'arte, appunto... inutile ricordare che nei 2 anni a Roma non ha portato a casa un trofeo, lui che di trofei ne ha sempre conquistati a bizzeffe in ogni squadra in cui è andata... 2 semifinali, un quarto di finale di uleb cup, una finale di coppa italia persa al supplementare: pochino... ma questo non è Dejan; questa è la Virtus, l'Inter del basket, la squadra che nel 2002 arriva in gara 5 delle semifinali davanti al proprio pubblico perdendola dopo essere stati avanti di 23 punti; quella che dal 2005 al 2007 perde 3 semifinali consecutive in gara 4, sempre davanti al proprio pubblico, naturalmente; quella che viene eliminata per 3 o 4 anni di fila da mister Repesa, salvo poi trovarselo dalla propria parte per fare la stessa identica fine di ogni anno... ma questa non è l'ora degli sfoghi, ho sbagliato serata, scusate...
questa è la notte di Dejan... avrei dovuto applaudirlo... spero abbia capito che a bloccarmi è stato quel mix letale di delusione e di meraviglia che provavo dentro... quando lo vedo passare sotto la curva accenno a una reazione, a un lieve battito di mani... troppo poco... però guardandolo ho ancora il tempo di specchiarmi nei suoi trofei, nella sua classe, nel suo modo unico e irripetibile di palleggiare, di correre, di tirare... tanto che a fine partita mi lascio scappare un ironico quanto blasfemo "ma come si fa ad applaudire uno che tira i tiri liberi in quel modo?!?!?!"... un conto è dire che il tempo è relativo, un conto è dimostrarlo: Dejan lo ha dimostrato conquistando l'Europa del basket a 3 km/h, mentre l'Europa del basket spingeva sull'acceleratore ogni anno di più.... giocatori super-atletici, tutti salti e muscoli, e regole dei 24", non gli hanno impedito di continuare a stupire mantenendo la consueta velocità di crociera di 3 km/h... non si è mai adattato ai progressi del mondo del basket, ma ha costretto il mondo del basket ad adattarsi a lui... Repesa è d'accordo, le sue parole nel post-partita sono un perfetto riassunto di cosa sia Dejan Bodiroga: "Riceve ovazioni ovunque giochi. In ogni campo. E' la differenza tra i grandi e i campioni veri".
ora non ti resta che fare una cosa: ripensaci, qui sarai sempre il benvenuto....
GRAZIE DEJAN
Vi sta scrivendo uno che ieri mentre tutti cantavano il coro "Bodiroga olè" non ha proferito mezza parola, rimanendo in piedi a braccia conserte, evitando perciò anche di battere le mani... nel mio cuore da tifoso non c'è spazio per singoli giocatori, io tifo Virtus e solo Virtus, e dopo averla vista perdere così, di fronte ai rivali "storici", per il 3° anno di fila in gara 4 di semifinale davanti ai 10000 del palalottomatica, beh, di esultare non ne avevo proprio voglia...
Eppure, ripensandoci bene, a farmi restare immobile era anche l'emozione che provavo dentro... come quando ti trovi davanti a qualcosa di più grande, che ti toglie il fiato, che rende superflua ogni tua reazione... il "sublime", andatevi a rileggere i libri di storia dell'arte: questo è Dejan Bodiroga... un'opera d'arte, appunto... inutile ricordare che nei 2 anni a Roma non ha portato a casa un trofeo, lui che di trofei ne ha sempre conquistati a bizzeffe in ogni squadra in cui è andata... 2 semifinali, un quarto di finale di uleb cup, una finale di coppa italia persa al supplementare: pochino... ma questo non è Dejan; questa è la Virtus, l'Inter del basket, la squadra che nel 2002 arriva in gara 5 delle semifinali davanti al proprio pubblico perdendola dopo essere stati avanti di 23 punti; quella che dal 2005 al 2007 perde 3 semifinali consecutive in gara 4, sempre davanti al proprio pubblico, naturalmente; quella che viene eliminata per 3 o 4 anni di fila da mister Repesa, salvo poi trovarselo dalla propria parte per fare la stessa identica fine di ogni anno... ma questa non è l'ora degli sfoghi, ho sbagliato serata, scusate...
questa è la notte di Dejan... avrei dovuto applaudirlo... spero abbia capito che a bloccarmi è stato quel mix letale di delusione e di meraviglia che provavo dentro... quando lo vedo passare sotto la curva accenno a una reazione, a un lieve battito di mani... troppo poco... però guardandolo ho ancora il tempo di specchiarmi nei suoi trofei, nella sua classe, nel suo modo unico e irripetibile di palleggiare, di correre, di tirare... tanto che a fine partita mi lascio scappare un ironico quanto blasfemo "ma come si fa ad applaudire uno che tira i tiri liberi in quel modo?!?!?!"... un conto è dire che il tempo è relativo, un conto è dimostrarlo: Dejan lo ha dimostrato conquistando l'Europa del basket a 3 km/h, mentre l'Europa del basket spingeva sull'acceleratore ogni anno di più.... giocatori super-atletici, tutti salti e muscoli, e regole dei 24", non gli hanno impedito di continuare a stupire mantenendo la consueta velocità di crociera di 3 km/h... non si è mai adattato ai progressi del mondo del basket, ma ha costretto il mondo del basket ad adattarsi a lui... Repesa è d'accordo, le sue parole nel post-partita sono un perfetto riassunto di cosa sia Dejan Bodiroga: "Riceve ovazioni ovunque giochi. In ogni campo. E' la differenza tra i grandi e i campioni veri".
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GRAZIE DEJAN

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