Charles ha scritto:Nessun allarmismo ora dopo queste brutte partite.
Però permettete che dica che, se ora non c'è giustamente nessun allarmismo, allora prima avete urlato al miracolo (parlando di stagione "strepitosa" o cose simili) per nulla..
Mi limito a citare dei NUMERI, che come sempre vanno presi con le pinze, però qualcosa dovranno pur dire. Belinelli è:
- 49esimo realizzatore. 28esimo tra le guardie titolari..Dietro di lui solo Raja Bell e Sefolosha. Cioè un ex giocatore, e uno che ha un talento offensivo inferiore a Gino Cuccarolo
- 40esimo per % sia totale che da 3 (rispettivamente 41% e 38%).
- 76esimo in steal per partita. Ultimo dei titolari.
Dopo un novembre MOLTO buono (13.3 con 47% dal campo), ha peggiorato progressivamente le proprie prestazioni:
Dicembre: 9.8 punti con il 37% dal campo (4 volte sopra il 40% in 16 partite!), 32% da 3, 1.4 assist con 0.9 perse.
Gennaio: 8 punti, 1.5 assist e 1.1 perse, alzando le percentuali al 43%.
Con questo non voglio trarre nessuna conclusione.. Dico solo che voi, che teoricamente dovreste essere i maggiori tifosi di Belinelli, avete ripetutamente sottolineato la grandezza di una stagione, che rimane nel complesso mediocre.
Io non ti do del pazzo (le stats parlano chiaro), e considero il Beli uno dei giocatori più divertenti (ovvero folle e demenziale) che mi sia mai stato dato di osservare.
Se lo hai visto giocare nel modo paraculo che sappiamo, e che sa lui, e con il talento che si ritrova, mi darai ragione.
Il Beli è un acrobata abituato ad andare per sua natura senza rete, salvo sfracellarsi di mascella o naso, tutti organi personali, di fronte al solido di un qualsiasi pavimento, che sia di un circo o il parquet di un palazzetto dello sport. Uno abituato a prendersi l'onore delle grandi cose che gli possano riuscire, e contemporaneamente a fregarsi il culo e a mettersi alle spalle tutte le minchiate libere che il suo estro di giocatore possa mai supporre e intentare in concreto con una palla da basket fra le mani. Diciamo l'apoteosi dell'anarchia e dell'individualismo e del "mo' vi faccio vedere io cosa so fare", anche se poi non lo so, ovvero vediamo cosa succederà e qualcosa succederà sicuramente.
Per fare questo, vale a dire per rendere al meglio, "noi" abbiamo bisogno del tifo totale del pubblico, del suo sostegno, della fiducia dei compagni di squadra e dell'allenatore e persino del sorriso o della pacca sulla spalla del guardiano della "Arena".
Ecco: se Marco fosse un gladiatore, sarebbe quello che nei momenti iniziali della lotta per la sopravvivenza, darebbe il meglio di sé, irridendo le bestie feroci e giostrandosele da par suo, di fronte agli attoniti compagni di sventura. Guadagnando così il l'entusiastico favore delle folle. Sarebbe, come dire, l'iniziatore della rivolta. Salvo che dopo, i suoi più cazzuti compagni, di fronte all'avanzare minaccioso delle belve, comincerebbero a metterlo da parte e a pensare autonomamente alla propria salvezza e incolumità personali.
Tutto questo per dire che per me il problema di Marco è, o è sempre stato, di natura psicologica.
Voglio dire: è sempre stato un giocatore da inizi folgoranti.
I 37 pts. in preseason con GSW, l'essere titolare il secondo anno con quella stessa franchigia e la bella striscia di prestazioni prima dell'infortunio alla caviglia.
Il buon inizio con i Dinosauri e la lenta decadenza successiva (si pensava che con Bargnani in squadra potesse finalmente "fluorish", adesso non mi viene il termine italiano - perdo troppe ore a leggere forum in lingua anglo/americana - forse "fiorire" è la giusta traduzione.
Il nuovo inizio con NOH, la fiducia dell'ambiente, l'essere stato scambiato con Julian Wrigth che era considerato a New Orleans come una specie di mezzasega (il che non si è dimostrato esattamente vero, se hai visto le partite di Toronto. Domanda: nel sistema pesantemente orientato verso la difesa di Monty Williams, uno come Wright che peso o importanza o corretta utilizzazione avrebbe potuto avere?).
Le prime buone prestazioni a NO, il suo spendersi in fase difensiva, la striscia positiva della squadra... tutte cose che ci hanno fatto ben sperare.
Eppure, adesso lo dico, a me non è piaciuta affatto quella frase dell'intervista della Gazzetta di qualche mese fa, cioè quando lui ha detto che in allenamento cercava "di fare il culo ai compagni" - testuali parole.
In quel momento ho capito la presunzione e la scarsa intelligenza e, persino, l'atteggiamento dei compagni nei suoi confronti. Lì ho capito le remore di Paul a passargli la palla, lì ho capito quella non grande relazione umana e cestistica che non è riuscito a creare con il resto della squadra etc.
Il discorso potrebbe essere ulteriormente lungo e più approfondito. Mi piacerebbe avere il vostro parere.