Ti sei dimenticato di scrivere "nomen omen", NICOLA.nick ha scritto: terrone è impresso nella carne e nelle ossa e questo tatuaggio genetico corrisponde a latiduni precise e circostanziate
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Re: Politica e Attualità
Non è un rinoceronte, un bufalo o una tigre – e ce ne sono in circolazione a branchi, nell’Nba. E’ un delfino: razza rara. Le sue movenze sono vellutate ma veloci, in un continoum affascinante.
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fagiu
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Re: Politica e Attualità
Si sentiva davvero il bisogno di una tipica discussione tra milanesi sull'argomento "terroni". Ah, sì
Imparate da un vostro grande concittadino senza cotolette sugli occhi:
"[...]Compatti, orgogliosi, borghesi, avevano dei celti il morboso culto della propria supposta intelligenza, non il franco eroismo dei celti: brontolavano contro i meridionali, ma nessuno di loro avrebbe mai osato contrastare ai dettami d' un meridionale, anche perché non ne avevano il potere o la forza o l' ingegno: appartenevano a quella stirpe chiusa, onesta, che può essere simboleggiata, in biologia, dal grosso topo detto «pantegana» da noi, che corre i fossi e sbuca subito di tra il folto delle urtiche e subito si rintana, sapiente nella sua cotenna e codardo. Appartenevano a quella gente che sorride di pietà e di superiorità quando parla del governo, ma che è assente da tutte le attività del governo: assente dall' amministrazione, dalla magistratura, dall' esercito, dalla marina, dall' insegnamento. Non esistono milanesi della classe colta e «dirigente» che siano generali, ammiragli, giudici, ingegneri del genio civile, ufficiali del genio navale, o professori di università. La ricca borghesia milanese sorride di commiserazione a sentire che uno è professore d' università: il presentarsi come professore di filosofia o di diritto romano o di storia antica in un salotto milanese equivale a farsi ricevere con un' occhiata di commiserazione. Soltanto chi fabbrica scaldabagni o maniglie di ottone stampato è una persona degna di considerazione a Milano. La degenerazione della tendenza industriale, l' unilateralità della cultura, la meschinità celtica della loro boria, il bongeismo bastonato dalla caporalaglia del Bonaparte, il secolare cattivo gusto rendono impossibile la vita in Milano 1930, a uno che voglia dedicarsi agli studi. Lo studio nel giudizio milanese è un mezzo di «laurea»; la laurea è come un foglio di congedo dal servizio militare, null' altro. I giovani della borghesia milanese studiano otto anni il latino per essere incapaci di tradurre una frase di Cicerone. Quando in un piccolo villaggio d' Abruzzo o di Sicilia un tale è salutato «professore», il titolo di professore gli vale qualche rispetto, se altre qualità negative non lo additano alla severità delle comari. Ma a Milano essere professore è cosa ritenuta indegna di persona che si rispetti: spazzino municipale è già una carica molto superiore nell' esternazione dei milanesi. Interminabili tiritere contro i professori e le scuole si sentono ad ogni piè sospinto negli illuminati salotti della borghesia pacchianissima, lodi dell' attività pratica, inni allo scaldabagno, ditirambi verso le maniglie di ottone stampato. Il professore è un essere meschino, dalle idee ristrette, incapace di attività e di modernità, che vive del suo Cicerone come il tarlo nella vecchia mensola, che non capisce nulla della vita; anche se il professore è una donna, e se questa donna alleva, poniamo, i suoi figli a furia di sacrificio e di attività. Nessuna pietà, verso chi studia o desidera studiare, nella Milano 1920-30. Il ladro, il ruffiano, la prostituta, il cocainomane, l' omosessuale di professione, il ricattatore, il ricettatore, il contrabbandiere di stupefacenti, la meretrice malata, il finto prete e l' oblato francescano in cerca d' avventure vengono a Milano aiutati, nutriti, confortati, soccorsi, difesi: ma se uno vuoi leggere Orazio o Spinoza, poiché la natura gli fa preferire l' Ariosto allo scaldabagno e l' Analitica del Könisberghese alle maniglie di ottone stampato, quest' uomo è sicuro di essere ritenuto un pazzo da tutte le più aforistiche donne lombarde. I cinquemila e cinquecento pisciatoi della virtuosa città pullulante di persone «pratiche della vita»: ma il professore che un po' curvo per ragione del mestiere legge e lavora e pensa, e può dir cose utili e sagge alle nuove generazioni istupidite dalle sciocche iperboli della Gazzetta dello Sport, il professore è additato al disprezzo pubblico, conspiré, bafoué. Questa è l' intima "cultura" milanese in questi primi decenni del sec. 20. Eppure, come nel passato erano i cadetti a occuparsi delle cose della guerra e dello spirito, militari e preti, perché la terra non consentiva ai suoi nati una moltiplicazione infinita: così anche oggi molte famiglie agiate d' una città che in ragione della sua grandezza offre motivo di più vasta pratica ed esperienza di vita, che non altre, anche oggi molte famiglie potrebbero utilmente avviare i loro secondi e terzi nati alla marina, all' amministrazione, al foro di giustizia, al magistrato dell' acque e dei lavori di strada, all' esercito e a qualunque bisogna che si dia, dove lo scarso ma certo emolumento del Regio Governo può venir integrato da quella dote che l' agiatezza famigliare consente di conferire al suo giovine. Così si avrebbero, presenti all' Amministrazione, elementi buoni e fedeli e relativamente disinteressati. E invece di scaldabagni, a tutti i costi e contro ogni verosimile criterio di opportunità. E così si moltiplicarono le fabbriche e le fabbrichette, le officine e le officinette, le maniglie e le manigliette: ma non troverete una porta che chiuda né una finestra che tenga, perché il genio della meccanica e della vita pratica suggerisce sì le maniglie e il cavatappi contro il Maledetto Spinoza, ma non ha né mai avrà virtù tali da far maniglie tali che servino a chiuderle"
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"[...]Compatti, orgogliosi, borghesi, avevano dei celti il morboso culto della propria supposta intelligenza, non il franco eroismo dei celti: brontolavano contro i meridionali, ma nessuno di loro avrebbe mai osato contrastare ai dettami d' un meridionale, anche perché non ne avevano il potere o la forza o l' ingegno: appartenevano a quella stirpe chiusa, onesta, che può essere simboleggiata, in biologia, dal grosso topo detto «pantegana» da noi, che corre i fossi e sbuca subito di tra il folto delle urtiche e subito si rintana, sapiente nella sua cotenna e codardo. Appartenevano a quella gente che sorride di pietà e di superiorità quando parla del governo, ma che è assente da tutte le attività del governo: assente dall' amministrazione, dalla magistratura, dall' esercito, dalla marina, dall' insegnamento. Non esistono milanesi della classe colta e «dirigente» che siano generali, ammiragli, giudici, ingegneri del genio civile, ufficiali del genio navale, o professori di università. La ricca borghesia milanese sorride di commiserazione a sentire che uno è professore d' università: il presentarsi come professore di filosofia o di diritto romano o di storia antica in un salotto milanese equivale a farsi ricevere con un' occhiata di commiserazione. Soltanto chi fabbrica scaldabagni o maniglie di ottone stampato è una persona degna di considerazione a Milano. La degenerazione della tendenza industriale, l' unilateralità della cultura, la meschinità celtica della loro boria, il bongeismo bastonato dalla caporalaglia del Bonaparte, il secolare cattivo gusto rendono impossibile la vita in Milano 1930, a uno che voglia dedicarsi agli studi. Lo studio nel giudizio milanese è un mezzo di «laurea»; la laurea è come un foglio di congedo dal servizio militare, null' altro. I giovani della borghesia milanese studiano otto anni il latino per essere incapaci di tradurre una frase di Cicerone. Quando in un piccolo villaggio d' Abruzzo o di Sicilia un tale è salutato «professore», il titolo di professore gli vale qualche rispetto, se altre qualità negative non lo additano alla severità delle comari. Ma a Milano essere professore è cosa ritenuta indegna di persona che si rispetti: spazzino municipale è già una carica molto superiore nell' esternazione dei milanesi. Interminabili tiritere contro i professori e le scuole si sentono ad ogni piè sospinto negli illuminati salotti della borghesia pacchianissima, lodi dell' attività pratica, inni allo scaldabagno, ditirambi verso le maniglie di ottone stampato. Il professore è un essere meschino, dalle idee ristrette, incapace di attività e di modernità, che vive del suo Cicerone come il tarlo nella vecchia mensola, che non capisce nulla della vita; anche se il professore è una donna, e se questa donna alleva, poniamo, i suoi figli a furia di sacrificio e di attività. Nessuna pietà, verso chi studia o desidera studiare, nella Milano 1920-30. Il ladro, il ruffiano, la prostituta, il cocainomane, l' omosessuale di professione, il ricattatore, il ricettatore, il contrabbandiere di stupefacenti, la meretrice malata, il finto prete e l' oblato francescano in cerca d' avventure vengono a Milano aiutati, nutriti, confortati, soccorsi, difesi: ma se uno vuoi leggere Orazio o Spinoza, poiché la natura gli fa preferire l' Ariosto allo scaldabagno e l' Analitica del Könisberghese alle maniglie di ottone stampato, quest' uomo è sicuro di essere ritenuto un pazzo da tutte le più aforistiche donne lombarde. I cinquemila e cinquecento pisciatoi della virtuosa città pullulante di persone «pratiche della vita»: ma il professore che un po' curvo per ragione del mestiere legge e lavora e pensa, e può dir cose utili e sagge alle nuove generazioni istupidite dalle sciocche iperboli della Gazzetta dello Sport, il professore è additato al disprezzo pubblico, conspiré, bafoué. Questa è l' intima "cultura" milanese in questi primi decenni del sec. 20. Eppure, come nel passato erano i cadetti a occuparsi delle cose della guerra e dello spirito, militari e preti, perché la terra non consentiva ai suoi nati una moltiplicazione infinita: così anche oggi molte famiglie agiate d' una città che in ragione della sua grandezza offre motivo di più vasta pratica ed esperienza di vita, che non altre, anche oggi molte famiglie potrebbero utilmente avviare i loro secondi e terzi nati alla marina, all' amministrazione, al foro di giustizia, al magistrato dell' acque e dei lavori di strada, all' esercito e a qualunque bisogna che si dia, dove lo scarso ma certo emolumento del Regio Governo può venir integrato da quella dote che l' agiatezza famigliare consente di conferire al suo giovine. Così si avrebbero, presenti all' Amministrazione, elementi buoni e fedeli e relativamente disinteressati. E invece di scaldabagni, a tutti i costi e contro ogni verosimile criterio di opportunità. E così si moltiplicarono le fabbriche e le fabbrichette, le officine e le officinette, le maniglie e le manigliette: ma non troverete una porta che chiuda né una finestra che tenga, perché il genio della meccanica e della vita pratica suggerisce sì le maniglie e il cavatappi contro il Maledetto Spinoza, ma non ha né mai avrà virtù tali da far maniglie tali che servino a chiuderle"
- sygno
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Re: Politica e Attualità
Quello che volevo dire è che non puoi dare un valore a piacere alla parola terrone.GhostRider ha scritto:Mi vuoi venire a dire che non sai quali siano i parametri del tamarro/truzzo/coatto? Ma dove vivi, in uno spot del PDL?sygno ha scritto:E quali sono i parametri, personali? no perchè ricordo una tua foto con cappello e tatuaggi...GhostRider ha scritto:comunque per quanto mi riguarda TERRONE vuol dire TRUZZO, TAMARRO, ZARRO. E' una condizione umana universale, uno stile di vita sia milanese che napoletano.
Alla fine viene fuori che sono come loro...
Se fagiu gira con una ford escort con alettone, fendinebbia accesi con il sole e il gomito fuori dal finestrino è un tamarro, se lo fa raf è un terrone.... non può essere "una condizione umana universale".
17/06/2014
Mikele cambia la firma.
Io cambio l'Avatar.
http://rafweb.altervista.org/
“parole e frasi dal vento portate
in attesa di un orecchio attento lasciate”
RafT
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fagiu
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Re: Politica e Attualità
er fighetta's topic
"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
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cippa lippa
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Re: Politica e Attualità
Quando ti ho letto ero davvero combattuto fra disgusto e disgusto.
- Mike
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Re: Politica e Attualità
Per il video?cippa lippa ha scritto:Quando ti ho letto ero davvero combattuto fra disgusto e disgusto.
Concordo!
" La vita è quello che ti succede, mentre sei impegnato in altre cose"
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cippa lippa
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Re: Politica e Attualità
Perché, tu i video li leggi?Mike ha scritto:Per il video?cippa lippa ha scritto:Quando ti ho letto ero davvero combattuto fra disgusto e disgusto.
Concordo!
-
GhostRider
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Re: Politica e Attualità
ma le pose da bulletto che si spara tonino poi? manco avesse vinto.
la medaglia d'oro chi cazz' ce lll'ha dddata.
Central park con la C, dio cristo....ci sei stato, avrai sentito qualcuno pronunciarlo correttamente. NO, lui torna a casa e lo dice come si scrive. Che poi manco lo avrà mai scritto in vita sua, eppure...E la bandiera americana l'avran vista 200 milioni di volte in televisione, e pure c'è proprio quel menefreghismo del "massìììì festeggiamo a tonino, chettefrega di come stammmessa la bandieraaaa"
la medaglia d'oro chi cazz' ce lll'ha dddata.
Central park con la C, dio cristo....ci sei stato, avrai sentito qualcuno pronunciarlo correttamente. NO, lui torna a casa e lo dice come si scrive. Che poi manco lo avrà mai scritto in vita sua, eppure...E la bandiera americana l'avran vista 200 milioni di volte in televisione, e pure c'è proprio quel menefreghismo del "massìììì festeggiamo a tonino, chettefrega di come stammmessa la bandieraaaa"
"Bargnani = exogino sfigato (tipo teiera o testa piatta)"
"cecchè dicesse degubertin nello sport si gioca per vincere"
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Gabbo
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Re: Politica e Attualità
Domanda: ma nel vedere questa scena, con "ai" senza "h", bandiera al contrario e così via, che sentimenti provate?
Giusto per capire.
Cmq lo dicevo da un po' di tempo che la Lega (Nord) è il nuovo partito comunista italiano. La forse vittoria di Cota in piemonte (a Mirafiori una o due sedi della Lega Nord, sede a Barriera di Milano che è una zona periferica e tra le meno agiate di torino) e il risultato in Emilia-Marche per me ne è la prova.
Raf,dopo "CAppellacci chi?" in sardegna, ora vi tocca "Caldero chi?"
Giusto per capire.
Cmq lo dicevo da un po' di tempo che la Lega (Nord) è il nuovo partito comunista italiano. La forse vittoria di Cota in piemonte (a Mirafiori una o due sedi della Lega Nord, sede a Barriera di Milano che è una zona periferica e tra le meno agiate di torino) e il risultato in Emilia-Marche per me ne è la prova.
Raf,dopo "CAppellacci chi?" in sardegna, ora vi tocca "Caldero chi?"
"Dottor/
Professor/
Truffatore/
Imbroglione"
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GhostRider
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Re: Politica e Attualità
Come dimostrare l'ultima parte del commento di nick.raf ha scritto:![]()
er fighetta's topic
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- Mike
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Re: Politica e Attualità
Tu no, visto che non ti sei accorto del cartello...cippa lippa ha scritto:Perché, tu i video li leggi?Mike ha scritto:Per il video?cippa lippa ha scritto:Quando ti ho letto ero davvero combattuto fra disgusto e disgusto.
Concordo!
ai...
Mamma mia!
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cippa lippa
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Re: Politica e Attualità
In effetti scrivendo "quando ti ho letto" stavo interloquendo direttamente con il cartello.Mike ha scritto:
Tu no, visto che non ti sei accorto del cartello...
ai...
Mamma mia!
Sei perspicace, Mike.
Comunque il video l'ho visto per meno di un minuto. Di più non merita.
- Mike
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Re: Politica e Attualità
Mah... Mi pare di parlare con un muro...cippa lippa ha scritto:In effetti scrivendo "quando ti ho letto" stavo interloquendo direttamente con il cartello.Mike ha scritto:
Tu no, visto che non ti sei accorto del cartello...
ai...
Mamma mia!![]()
Sei perspicace, Mike.
Comunque il video l'ho visto per meno di un minuto. Di più non merita.
Rileggiti i tuoi messaggi, "quando ti ho letto"?
Forse sei un po' confuso....
Anche la tua sintassi ne risente un po'.
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cippa lippa
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Re: Politica e Attualità
Senti Mike, che vai cercando? Che vuoi?Mike ha scritto:Mah... Mi pare di parlare con un muro...cippa lippa ha scritto:In effetti scrivendo "quando ti ho letto" stavo interloquendo direttamente con il cartello.Mike ha scritto:
Tu no, visto che non ti sei accorto del cartello...
ai...
Mamma mia!![]()
Sei perspicace, Mike.
Comunque il video l'ho visto per meno di un minuto. Di più non merita.
Rileggiti i tuoi messaggi, "quando ti ho letto"?![]()
Forse sei un po' confuso....
Anche la tua sintassi ne risente un po'.
Ho scritto testualmente "quando ti ho letto ero davvero combattuto tra disgusto e disgusto".
Tu mi parli del video e del suo contenuto. Ma potevo mai riferirmi al video nella suddetta frase, in cui dicevo di avere letto qualcuno?
Cos'è che non capisci?
Poi tutta questa confidenza. La sintassi. Il muro.
