
Se non ricordo male, qui lo aveva già consigliato qualcuno
Be', come romanzo, non vale molto. La struttura è esilissima, ridotta all'alternanza tra i monologhi delle due protagoniste: la portinaia cinquantenne di un condominio signorile a Parigi, autodidatta che si fa una cultura divorando libri e films, e un'inquilina dello stesso palazzo, una ragazzina di 12 anni superintelligente e ipersensibile, con tendenze suicide. Le accomuna il fatto che nascondono le proprie doti intellettuali al resto del mondo.
Per quanto improbabile, l'idea mi piaceva, ma i due personaggi sono proprio fasulli, semplici travestimenti dell'autrice che è professoressa di filosofia e purtroppo te lo fa capire quasi ad ogni paragrafo. La tipica intellettuale francese dei giorni nostri, il cui pensiero si può riassumere così:
- Dio non esiste, meglio non perderci tempo e fatica in nessun modo.
- La vita non ha senso ed è pure penosa.
- Per quanto si sforzi ed illuda, l'uomo rimane un animale. Per la precisione, una scimmia dell'ordine dei Primati.
- La civiltà occidentale è in grossa crisi, ma proprio grossa. Vuoi mettere il Giappone?
- L'intelligenza deve "servire" alla comunità
Sia la portinaia bibliofila di mezza età sia la bimba prodigio faticano a concludere un discorso senza infilarci almeno uno di questi concetti e parlano più o meno allo stesso modo, cioè come un professore, anche se ovviamente la donna ha più libri da citare e si cimenta anche con argomenti come la musica classica, la pittura, con perle tipo "Per le nature morte olandesi del XVII secolo cederei tutto il Quattrocento italiano!".
A un certo punto la storia prende una piega che ricorda "Cenerentola", con l'aggiunta di un paio di tragedie posticce strappalacrime.
Le cose migliori del libro sono i feroci spunti satirici contro l'alta borghesia francese, anche quella di sinistra, i ritratti umani degli inquilini e certi sprazzi poetici. Non mancano pagine belle, interessanti e perfino commoventi, la signora non scrive affatto male, ma il complesso non convince.
Questo invece mi è piaciuto; notevole, soprattutto per un'opera prima. Non mi va di sezionarlo, anche perché è già pieno di cicatrici di suo. Triiiiiiiste



