Gioia incredibile, da metabolizzare…
Ancora vedo le migliaia di persone festanti per Milano, ancora sento risuonare i clacson di festa nelle orecchie...
Ancora faccio fatica a crederci!
La parola che mi viene in mente è:
FINALMENTE!
Con la vittoria in Champions si mette il punto esclamativo ad un quinquennio fantastico che ci ha portato anche 5 scudetti, 3 coppe italia e 3 supercoppe italiane.
Abbiamo ottenuto 5 scudetti consecutivamente e una tripletta, tutte cose mai successe a nessuna squadra italiana (siamo anche gli unici mai stati in B
).
In 5 anni abbiamo cancellato un ventennio di sofferenze incredibile, che ha formato il carattere a chi come è nato ad inizio anni '80 e l’Inter non l’aveva praticamente mai vista vincere né in Italia né in Europa (anche se le 3 Coppe UEFA vinte negli anni ‘90, quando la Coppa UEFA era la competizione più simile alla Champions League di oggi, è stata più volte tema di discussione con i miei amici gobbi e bilanisti).
Siamo cresciuti, noi interisti, nella sconfitta e nella delusione continua, ci siamo formati, abbiamo acquisito una forza inimmaginabile, provando a difendere l’indifendibile, abbiamo capito cosa significa aspettare, soffrire, piangere e non farcela mai, abbiamo subito gli sfottò degli anti-interisti, i cori da “ferragosto interista, sogna sotto l’ombrellone…”, abbiamo sorbito i furti bianconeri (stagione 1997-1998, in particolare), abbiamo vissuto esperienze terribili come quella del 5 maggio 2002, abbiamo visto i cugini alzare coppe al cielo dopo averci buttato fuori in semifinale per un niente, e siamo stati sempre lì, attaccati ai nostri colori, alle nostre bandiere – penso a quanto possa essere felice Zanetti che con noi ha vissuto tutta la sofferenza della prima era Moratti - , e sapevamo che prima o poi sarebbe toccata a noi, prima o poi saremmo stati ripagati della nostra fede e della nostra pazienza.
FINALMENTE è successo.
Ora tutto cambia:
Non vincevamo uno scudetto da oltre 15 anni, ne abbiamo vinti 5 in fila.
Non arrivavamo in finale di Coppa Campioni da 38 anni, e ci siamo arrivati.
Non vincevamo una Coppa Campioni da 45 anni, e l’abbiamo vinta (una galoppata esaltante, in cui abbiamo eliminato, tra le altre Chelsea e Barcellona, le 2 ex più forti d’Europa).
Non c’era anno in cui non cambiassimo allenatore e progetto, mentre adesso, prima Mancini per 3 stagioni, poi, soprattutto, Mourinho per un biennio (il portoghese entra di diritto nell’elite dei più grandi tecnici nerazzurri di tutti i tempi, insieme al Mago Herrera: già mi manca
), hanno portato avanti un progetto che sembra vivere autonomamente e che prescinde da chi è seduto sulla nostra panchina. Sarà così anche in futuro (spero tuttavia che non ci alleni Sinisa, Hiddink o Benitez, che ha datto no alla Juve, sarebbero il massimo).
Non c’era anno in cui Massimo Moratti veniva deriso per quanto avesse inutilmente speso, mentre quest’anno veniamo da una campagna acquisti tanto esaltante quanto praticamente gratuita (di questo non finirò mai di ringraziare Ibra, quello che è andato in Spagna a vincere la Champions…
), e gli indotti delle nostre vittorie saranno impressionanti (fonte Gazzetta.it):
- 18 milioni di euro in sei partite, ottenuti dagli incassi
- 40 milioni di euro dall’UEFA per i diritti TV
- 6 milioni di extra dagli sponsor per la conquista della Champions
- 8 milioni ottenuti dal merchandising, destinati a crescere la prossima stagione per il lustro di aver vinto la massima competizione europea
- 4 milioni di euro minimo dalla Supercoppa Europea e 8 milioni di euro minimo dal Mondiale per club (dipende dai risultati)
- 16 milioni di euro per la buona uscita di Mourinho che il Real dovrà pagare all’Inter
E i nostri avversari?
La Juventus ha subito l’onta incancellabile della serie B e la luce in fondo al tunnel non sembra vicina.
Il Milan è una squadra (ed una società) finita, vecchia e stanca, e pare che nulla si voglia fare per invertire la rotta.
Ad oggi, entrambe sono il nulla più assoluto.
E ai loro tifosi non rimane quasi più nulla al quale attaccarsi, nessuno sfottò, niente di niente, in particolare ai bianconeri che non si sono ancora ripresi dal ciclone Calciopoli, che tifano di più Moggi al processo che la loro squadra in campo, e che dicono di starsi progressivamente disaffezionando (quasi tutti oggi mi dicono: “non seguo più il calcio…”
). Anche in questo sono lontani anni luce dai nerazzurri attaccati nonostante tutto ai loro colori per anni (una menzione d’onore la merita Patavino, lui sì, juventinovero
).
La ruota gira, adesso tocca a noi a gioire, e – vi assicuro – ce la godiamo, ce la siamo goduta e ce la godremo alla grande
.
FORZA INTER!
AMALA! PAZZA INTER AMALA!