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dico solo che secondo borghezio i romani sono un popolo di chiara origine nordica

AxlMcClaudio ha scritto:dico solo che secondo borghezio i romani sono un popolo di chiara origine nordica

"Non lo sapete? Gli antichi Romani erano Indoeuropei, quindi nordici d'origine. Io ammiro molto questi popoli nordici"

Nazistello da osteria piemontese, ignorante come una capra, in mezzo ad altri ignoranti che non sanno nemmeno di cosa sta blaterando

AxlMcClaudio ha scritto:dico solo che secondo borghezio i romani sono un popolo di chiara origine nordica

Il bello è che i longobardi hanno colonizzato per 3 secoli puglia, calabria, basilicata e parte della campania mentre al nord sono rimasti solo per 1 secolo; oh! Ma hanno lasciato il nome alla regione

E questo l'ho scoperto solo da qualche mese!!!


Forse bisogna aggiornare la lega.. che dite?!

Borghezio ha detto l'ennesima boita, e l'esistenza di certi estremismi di destra in Europa è un dato molto più che preoccupante, ma che il "multiculturalismo di stato" nel vecchio continente abbia per lo più fallito miseramente (dando molto spesso origine ad una sorta di "società dentro la società") mi sembra un dato di fatto innegabile. I casi di una reale integrazione sono molto limitati, e percentualmente molto inferiori rispetto a quelli in cui nascono comunità totalmente isolate, in cui gruppi di immigrati semplicemente "trasferiscono" nel paese ospitante il proprio modo di vivere, i propri costumi, spesso anche la propria struttura sociale. Con ovvie conseguenze. Senza contare che a risentirne maggiormente sono quasi sempre (anzi, togliamo pure il quasi) i ceti più deboli della popolazione. Facile parlare di società aperta e multiculturale quando magari si vive in un attico in Via Beatrice d'Este a Milano e non si toccano con mano le conseguenze di certe realtà sulla vita di tutti i giorni.

Il "multiculturalismo di stato" non ha fallito: non è mai esistito; la cosiddetta politica d'integrazione, quando c'è, si riduce a pochi provvedimenti isolati, irrilevanti rispetto all'entità del fenomeno migratorio. Da sempre, ovunque, gli immigrati arrivano, si sistemano e campano come possono, per lo più badando ai fatti loro, e i governi se ne occupano solo per motivi di interesse politico e/o quando scoppiano casini. Se non violano le leggi, è loro diritto conservare i costumi del paese d'origine.

Poi non capisco l'allarme: non è che ultimamente l'Europa sia stata afflitta da gravi disordini a sfondo razziale e religioso, eh.

paolo ha scritto:Borghezio ha detto l'ennesima boita, e l'esistenza di certi estremismi di destra in Europa è un dato molto più che preoccupante, ma che il "multiculturalismo di stato" nel vecchio continente abbia per lo più fallito miseramente (dando molto spesso origine ad una sorta di "società dentro la società") mi sembra un dato di fatto innegabile. I casi di una reale integrazione sono molto limitati, e percentualmente molto inferiori rispetto a quelli in cui nascono comunità totalmente isolate, in cui gruppi di immigrati semplicemente "trasferiscono" nel paese ospitante il proprio modo di vivere, i propri costumi, spesso anche la propria struttura sociale. Con ovvie conseguenze. Senza contare che a risentirne maggiormente sono quasi sempre (anzi, togliamo pure il quasi) i ceti più deboli della popolazione. Facile parlare di società aperta e multiculturale quando magari si vive in un attico in Via Beatrice d'Este a Milano e non si toccano con mano le conseguenze di certe realtà sulla vita di tutti i giorni.

Stiamo parlando dell'Italia? concordo con fagiu non è mai esistito... stiamo parlando di altri paesi? se si quali e vediamo... sono comunque d'accordo con te che spesso gli stranieri si isolino tra di loro anche se la cosa è proporzionale al livello di accettazione della comunità in cui risiedono e mi sembra anche naturale.

fagiu ha scritto:Il "multiculturalismo di stato" non ha fallito: non è mai esistito; la cosiddetta politica d'integrazione, quando c'è, si riduce a pochi provvedimenti isolati, irrilevanti rispetto all'entità del fenomeno migratorio. Da sempre, ovunque, gli immigrati arrivano, si sistemano e campano come possono, per lo più badando ai fatti loro, e i governi se ne occupano solo per motivi di interesse politico e/o quando scoppiano casini. Se non violano le leggi, è loro diritto conservare i costumi del paese d'origine.

Poi non capisco l'allarme: non è che ultimamente l'Europa sia stata afflitta da gravi disordini a sfondo razziale e religioso, eh.

Il fatto che non esista una politica di integrazione nasce dal fatto che una qualsiasi politica di integrazione passerebbe, inevitabilmente, dal mettere una serie di paletti. Perchè una qualsiasi società, per il solo fatto di definirsi tale, è caratterizzata dalla condivisione di una comune identità (in primis culturale, di linguaggio, ecc) da parte degli individui che ne fanno parte. Che sia un diritto di qualsiasi immigrato conservare i costumi del paese d'origine è vero, ma si tratta appunto di una mancata integrazione all'interno di una struttura sociale pre-esistente. Il fatto di averlo permesso senza alcuna politica di integrazione - e aggiungerei con controlli quasi inesistenti all'insegna del vengano pure e poi vediamo - ha una matrice esclusivamente ideologica, visto che altri paesi dimostrano che quando si parla di controllo dell'immigrazione è principalmente un problema di volontà e solo dopo un problema di fattibilità. Oltretutto è un modo di fare che sostanzialmente favorisce lo sfruttamento, visto che in assenza di regole chiare alla fine tutti fanno quello che ritengono opportuno per il proprio personale tornaconto.

Sul discorso finale: non è un problema di disordini, è un problema di qualità della vita. E non solo per il cittadino, ma anche per l'immigrato visto che non è un mistero che spesso le condizioni per vivere dignitosamente e legalmente tanta gente che arriva nei nostri paesi non riesca comunque a trovarle (o non voglia nemmeno farlo). O vogliamo fare passare come normale le condizioni di certi quartieri delle più importanti città italiane? Al di là del discorso della legalità - che esiste anche se spesso è strumentalizzato - non è comunque normale, anzi non è giusto, che un italiano, per il solo fatto di non potersi permettere un appartamento in un altro quartiere, viva in un posto dove poter fare due chiacchiere nella sua lingua natale è quasi impossibile.

Poi certo, ci sono paesi con una mentalità diversa, dove l'integrazione in molti casi è avvenuta con successo, ma tenderei a considerare diverso il caso chessò della Norvegia (che è più grande dell'Italia ma ha gli abitanti di Milano e Roma messe assieme) da quello di nazioni come la nostra, o come Francia e Germania, in cui non si può fare finta che non esista un problema sociale.

Intanto lo spread tra i titoli italiani e i bund tedeschi sfiora i 400 punti.

A 600 si chiude baracca.

Era tutto previsto e prevedibile... quelle piccole incertezze sono ormai state fugate, non ci sono ormai più dubbi sull'andamento socio-economico internazionale nel quale ci si sta incanalando.

Fare previsioni sul futuro oggi diventa sport banale... tutti si sono accorti della situazione socio-economica mondiale, ancora pochi però hanno una visione chiara, ma presto l'avranno tutti.

Guarda che il ristorante dove vado io è sempre pieno

Integrazione? Boh.. Qui in Germania ci sono quartieri dove si parla turco, altri dove si parla russo. Se questa è integrazione -e vi assicuro che in Gemania si fa molto ma molto per integrare tutti- beh allora meglio lasciare quella gente a casa loro. Stranamente i quartieri più sporchi poi sono proprio quelli. E lo dice uno che qui è straniero!! Perchè tutti quei buonisti che vanno in giro a predicare di lasciar entrare tutti e di fare l'amore e non la guerra (beh ottima idea) parlano solo dei cattivi estremisti di destra nostrani e mai dei problemi reali che l'immigrazione di massa porta con sè? Perchè se io dico che non volgio più un'immigrazione incontrollata vengo tacciato di razzismo? Cerchiamo di analizzare il problema con calma si, ma senza chiudere solo l'occhio destro. Questo tipo di immigrazione causa problemi sociali giganteschi che inevitabilmente sfociano nel razzisamo idiota.

IlCrucco ha scritto:Integrazione? Boh.. Qui in Germania ci sono quartieri dove si parla turco, altri dove si parla russo. Se questa è integrazione -e vi assicuro che in Gemania si fa molto ma molto per integrare tutti- beh allora meglio lasciare quella gente a casa loro. Stranamente i quartieri più sporchi poi sono proprio quelli. E lo dice uno che qui è straniero!! Perchè tutti quei buonisti che vanno in giro a predicare di lasciar entrare tutti e di fare l'amore e non la guerra (beh ottima idea) parlano solo dei cattivi estremisti di destra nostrani e mai dei problemi reali che l'immigrazione di massa porta con sè? Perchè se io dico che non volgio più un'immigrazione incontrollata vengo tacciato di razzismo? Cerchiamo di analizzare il problema con calma si, ma senza chiudere solo l'occhio destro. Questo tipo di immigrazione causa problemi sociali giganteschi che inevitabilmente sfociano nel razzisamo idiota.

Quoto. E fa un po' specie che a sostenere questo modello di immigrazione - e il conseguente tipo di società che ne deriva - siano soprattutto persone che nella quotidianità vivono molto lontane da un certo tipo di realtà sociale. Quando ci vivi dentro (e magari non hai la possibilità, in primis economica, per uscirne) non è esattamente la stessa cosa.

svev ha scritto:
... nel Nord dell'europa l'invasione extracomunitaria ha scatenato col tempo una importante e preoccupante onda d'odio antislamica....

Gli immigrati in Norvegia sono 331.000 su 4.854.000 di abitanti (2010), percentuali in linea con il resto d'europa se non inferiori.... http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ ... -BP-EN.PDF
Parlare di "invasione" mi sembra ridicolo.... se poi aggiungi che quelli di seconda generazione, grazie a delle scelte lungimiranti della classe dirigente, sono perfettamente integrati l'unica spiegazione, come peraltro hai scritto tu, sono i partiti/movimenti xenofobi che vanno contrastati con i fatti.
Da noi, purtroppo, stanno al governo...

Quoto Sygno.In Norvegia ci son stato per un bel periodo per lavoro e i norvegesi sono un popolo molto calmo,quieto.E sanno vivere in pace con tutti,godendosi la vita.
Sul lavoro era pieno di immigrati e andavano tutti daccordissimo.Nella zona in cui vivevo,è pieno di iracheni scappati dalla guerra,gente che porta i segni delle violenze sul proprio corpo.C'era un operaio che zoppicava perchè colpito da una bomba:buonissimo,gli volevano tutti bene.Una dell'ufficio qualità,una bulgara,era sposata con un altro iracheno e mi diceva che era serena con lui.

Io vedo molti piu problemi da noi e in Germania,come detto da Crucco.E in Francia,altra storia vecchia.

ma a londra si sono impazziti?

Fausto ha scritto:Guarda che il ristorante dove vado io è sempre pieno

Io invece ora trovo sempre posto

Non sono ancora corso a comprare i semi dell'insalata ma la situazione non è certo rosea....aspettiamo qualche mese e vediamo come si evolve.

Certo che se un giorno scoppia in Italia un casino come quello che c'è adesso in Gran Bretagna allora il morto ci scappa dopo 12 minuti e non dopo giorni.
A me questi "disordini" danno quasi l'impressione di essere pilotati, ma forse ho letto troppe teorie complottistiche..