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Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 14:38
da RafT
Vabbeh non è che c'è da stupirsi più di tanto, manovre del genere non son certo una novità..
larry bird praticamente riusci a farsi draftar dai celtics dichiarandosi nel draft del 78, facendosi draftare, tornando al college per un anno (all'epoca si poteva per una clausola strana) e informando alcune squadre del draft del 78 che se lo chiamavano non firmava comunque (non poteva, ma saper di dover costringere un reticente e doverlo anche aspettar comunque un anno non invogliava a draftarlo

lasciando star bird, comunque è difficile capir quali siano le squadre interesate. Se si parla dei suns, hanno la scelta di atlanta, che si rivelerà al 99,99% la quindicesima (Peggior record tra le squadre ai play off) quindi troppo bassa per draftar danilo, ma tipo la scelta di atlanta+qualcuno per una sesta potrebbero anche provarci, solo che il roster dei suns è proprio all'osso.. chi dai? sinceramente non gli vedo molta manovrabilità.. e nemmen le loro scelte future son appetibili.

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 16:12
da lol
[quote="RafT":txj4yhce]Vabbeh non è che c'è da stupirsi più di tanto, manovre del genere non son certo una novità..
larry bird praticamente riusci a farsi draftar dai celtics dichiarandosi nel draft del 78, facendosi draftare, tornando al college per un anno (all'epoca si poteva per una clausola strana) e informando alcune squadre del draft del 78 che se lo chiamavano non firmava comunque (non poteva, ma saper di dover costringere un reticente e doverlo anche aspettar comunque un anno non invogliava a draftarlo
.[/quote:txj4yhce]

Parliamo di Bird, Danilo deve dimostrare tutto e già fa lo schizzinoso.
Poi magari avrà ragione lui, lo spero, ma non mi sembra l'atteggiamento giusto.

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 16:24
da giovannino
Certo "il trattamento Belinelli"non invoglia molto e fa venir voglia di mettere le mani avanti.
Io non sarei stato capace a stare in panca un anno anche se il comportamento va solo elogiato(mai me lo sarei aspettato).E' il motivo per cui vari fenomeni europei,tipo Bodiroga,
hanno deciso di non attraversare l'oceano.Meglio giocare ed essere i migliori in europa che
mettersi in discussione nella NBA.Ma questo è un vecchio quesito perchè oggi i pensiero generale è cambiato:forse a torto...forse a ragione....

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 16:57
da The Huge
Secondo me lol sbagli e sbaglia chi lo considera un presuntuoso. Tutt'altro, è un personaggio molto umile che gioca e pensa prima per la squadra e poi per se stesso.

La differenza, come dice shaka, è il padre, laureato, furbo e suo procuratore, e mi sembra assolutamente naturale fare il MASSIMO per mettere il figlio nelle condizioni migliori. Se io fossi il padre di Danilo e avessi mezzi e conoscenze farei altrettanto (quando diventerete genitori lo capirete anche voi).

Se poi suo padre ci riuscirà o meno, questo è tutto da vedere (così come ho detto NON è una notizia certa ma solo una voce che si legge in giro). Spiace vedere questa prevenzione verso un giocatore e una persona di questo genere, che se avesse voluto avrebbe potuto fare la stellina a Milano e pensare solo a se, cosa che invece non avviene per nulla.

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 17:53
da Diablix
[quote="hyoga86":3f7kz0zw]
Mah ti ripeto mi sembra strano: più che altro mi sa di un gesto piuttosto arrogante (alle cinesone bidone), di uno che crede (anche a ragione magari) di valere più di Memphis o dei Sonics.
Huge spiegami meglio se puoi..thanks.. :wink:[/quote:3f7kz0zw]

A me sembra più un gesto di questo genere: non voglio giocare in una squadra di medio-basso livello.
Se capirò di essere in grado (e di aver la fortuna) di poter giocare in una squadra almeno da playoff bene, altrimenti preferisco restare a Milano.

Il che sinceramente ha un senso... meglio fare la superstar a Milano che lo scaldapanchine di Golden State come fa il povero Beli :(

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 18:34
da Ronco88
Forse dopo le esperienze di Bargnani e Belinelli (uno è sempre un mezzo "caso" a Toronto, l altro non gioca mai a GS) vuole avere un minimo di sicurezze e garanzie, e se è cosi' non mi sento di dargli troppo addosso... :roll:

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 18:35
da lol
[quote="The Huge":3b9bldq6]Secondo me lol sbagli e sbaglia chi lo considera un presuntuoso. Tutt'altro, è un personaggio molto umile che gioca e pensa prima per la squadra e poi per se stesso.

La differenza, come dice shaka, è il padre, laureato, furbo e suo procuratore, e mi sembra assolutamente naturale fare il MASSIMO per mettere il figlio nelle condizioni migliori. Se io fossi il padre di Danilo e avessi mezzi e conoscenze farei altrettanto (quando diventerete genitori lo capirete anche voi).

Se poi suo padre ci riuscirà o meno, questo è tutto da vedere (così come ho detto NON è una notizia certa ma solo una voce che si legge in giro). Spiace vedere questa prevenzione verso un giocatore e una persona di questo genere, che se avesse voluto avrebbe potuto fare la stellina a Milano e pensare solo a se, cosa che invece non avviene per nulla.[/quote:3b9bldq6]

Io lo considero un giocatore fenomale con orizzonti tutti da scoprire, non lo reputo affatto un presuntuoso egoista ,mi impazzire e lo seguo con piacere, quindi non prendere il mio come un giudizio sulla persona nè sul giocatore.

Con il mio fare lo "schizzinoso" volevo intendere un atteggiamento scorretto da parte del padre (un furbone) che rischia di condizionare fortemente Danilo.
Poi ogniuno decide come comportarsi, però il padre ponendo tutte queste condizioni fa partire il ragazzo con il piede sbagliato nella sua avventura NBA, quasi come se fosse la lega americana a dover aspettare lui e non il contrario.

Magari il buon Vittorio riesce a trovare una bella trade e a garantire al figlio minuti in una buona squadra, però allo stato attuale tendo a non concepire questa ricerca del tutto e subito.

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 18:54
da The Huge
Ok, ho capito allora! ;)

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 19:56
da Palerio
[quote="lol":2b66rnoa]

[b:2b66rnoa]Danilo[/b:2b66rnoa] deve dimostrare tutto e [b:2b66rnoa]già fa lo schizzinoso.[/b:2b66rnoa]
[/quote:2b66rnoa]

[quote="lol":2b66rnoa]

[b:2b66rnoa]Con il mio fare lo "schizzinoso" volevo intendere un atteggiamento scorretto da parte del padre[/b:2b66rnoa] (un furbone) che rischia di condizionare fortemente Danilo
[/quote:2b66rnoa]

Dai lol stavolta ti sei rigirato il frittatone :lol:

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 19:59
da REDDEN
BEH se fosse phoenix a me non dispiacerebbe....si spiegherebbe anche meglio la cessione di marion per shaq...chissà ad inizio aprile è impossibile fare previsioni ma no molte piu' possibilità di capitare bene che male secondo me...spero in una conclusione migliore rispetto a quella del beli

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 20:06
da Palerio
Se il padre riuscisse a tradarlo a Portland ci divertiremmo e non poco.

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 20:22
da The Huge
[quote="Palerio":1nphbbn0][quote="lol":1nphbbn0]

[b:1nphbbn0]Danilo[/b:1nphbbn0] deve dimostrare tutto e [b:1nphbbn0]già fa lo schizzinoso.[/b:1nphbbn0]
[/quote:1nphbbn0]

[quote="lol":1nphbbn0]

[b:1nphbbn0]Con il mio fare lo "schizzinoso" volevo intendere un atteggiamento scorretto da parte del padre[/b:1nphbbn0] (un furbone) che rischia di condizionare fortemente Danilo
[/quote:1nphbbn0]

Dai lol stavolta ti sei rigirato il frittatone :lol:[/quote:1nphbbn0]

Non l'avevo notato! :lol:

lol, Palè ti ha tanato! :lol:

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 20:39
da lol
[quote="The Huge":43thg30b][quote="Palerio":43thg30b][quote="lol":43thg30b]

[b:43thg30b]Danilo[/b:43thg30b] deve dimostrare tutto e [b:43thg30b]già fa lo schizzinoso.[/b:43thg30b]
[/quote:43thg30b]

[quote="lol":43thg30b]

[b:43thg30b]Con il mio fare lo "schizzinoso" volevo intendere un atteggiamento scorretto da parte del padre[/b:43thg30b] (un furbone) che rischia di condizionare fortemente Danilo
[/quote:43thg30b]

Dai lol stavolta ti sei rigirato il frittatone :lol:[/quote:43thg30b]

Non l'avevo notato! :lol:

lol, Palè ti ha tanato! :lol:[/quote:43thg30b]

Vabbè che stronzo che sei Palerione, ora ti edito tutti i messaggi :lol: :lol:

Comunque il contenuto non cambia, il mio voleva essere un giudizio sul comportamento di Danilo e del suo staff in questa circostanza e non in generale.

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 03/04/2008, 21:36
da mighty
Beh a parte tutto Vittorio Gallinari oltre che padre è anche l'AGENTE di Danilo e come agente sta semplicemente facendo il suo lavoro.

Re: Gallinari e il draft

Inviato: 04/04/2008, 11:12
da The Huge
[quote:2g6yl92s]L’umiltà di Gallinari «Non sono una star»
Giovane, simpatico, educato, bravo e in continua crescita. Il nuovo fenomeno del basket italiano si racconta in un’intervista esclusiva

Campione affermato a meno di vent’anni, la pressione è tanta.
«C’è, cerco di superarla, e finora ci riesco».
Corretto in campo, disponibile con i gior­nalisti: comprende il suo ruolo e lo interpre­ta nel modo migliore.

«Merito dell’educazione che mi han dato i miei genitori, di come mi hanno cresciuto».

Dimostra già una personalità forte.
«Debbo ringraziare una volta di più mam­ma e papà: mi sono formato con il loro aiuto».
Scontata la scelta del basket con l’esempio di papà Vittorio.
«Non ricordo assolutamente nulla di lui giocatore. Ha smesso di giocare che non ave­vo ancora sei anni. Lo sto riscoprendo ades­so, guardando vecchi filmati o leggendo qual­che ritaglio e ho cominciato a realizzare quanto sia stata importante la sua carriera».

Saprà allora che, sotto il profilo tecnico, non ha nulla in comune con suo padre.

«Sì, ma vorrei vincere la metà di quello che ha vinto lui».

Tanto spigoloso, ma indispensabile nelle squadre di Peterson, Casalini, D’Antoni, il papà Vittorio, quanto ricco di talento il figlio Danilo.

«Fisicamente ho preso dalla mamma, ma papà è stato fondamentale nell’aiutarmi a crescere. Credo che questo sia stato un gran­de vantaggio, perchè attraverso l’esperienza che ha maturato in una attività ad altissimo livello, mi ha insegnato a gestirmi nel modo più corretto, nella vita e nello sport».

Ad esempio?
«Mi hanno sempre ripetuto che al primo posto c’è lo studio. La scuola prima, l’univer­sità adesso. Ed erano molto severi nel farmi rispettare questo obbligo: niente allenamen­to se prima non avevo finito i compiti. Mi hanno consigliato bene, fin da piccolo, con­sentendomi di fare entrambe le cose, studio e sport, con costanza e senza troppa fatica, al­meno finora».

Ha finito il liceo la scorsa estate.
«Mi sono iscritto a Scienze umanistiche e filosofiche alla Cattolica. Sono sempre anda­to meglio nelle materie umanistiche che non in quelle scientifiche e poi è una facoltà che mi consente di gestire meglio il mio tempo».

E’ diventato un personaggio famoso: co­me vive il rapporto con i suoi coetanei?

«Bene e in modo normale. Pensi che ho i numeri di telefono e sento frequentemente perfino alcuni dei miei compagni di scuola delle elementari. Da S.Angelo Lodigiano, a Lodi, a Codogno, a Pavia, infine a Milano: di scuole ne ho cambiate parecchie, a seconda di dove giocavo. Ci sono ragazzi che conosco da sempre, fin da bambino: il rapporto deve essere per forza sincero».

Ha un fratello.
«Federico, ha dieci anni ed è innamorato pazzo del basket».
Bravo anche lui?
«Per ora deve solo divertirsi. Ma siccome è già molto alto per la sua età, gioca, e bene, con i bambini più grandi».

E lei ha mai avuto un punto di riferimen­to nel basket, un giocatore a cui ispirarsi in modo particolare? Suo padre, ad esempio.

«Non papà: come ho detto, ho cominciato tardi a realizzare quanto sia stato importan­te il suo ruolo nell’Olimpia di vent’anni fa. Sono cresciuto divorando libri e riviste e guardando cassette che parlavano, racconta­vano e mostravano Michael Jordan. Dieci an­ni fa era lui il mito di ogni ragazzo che ama­va il basket».

Legge solo libri di basket?
«Leggo molto e di tutto, dai gialli ai roman­zi, ai saggi. Così come ogni giorno leggo i quo­tidiani, dalla politica allo sport. Mi piace es­sere informato di quello che succede».

Voterà il 13 aprile?
«Certo. Lo ritengo un dovere e ho idee pre­cise. Ritengo importante la politica, ma mi riconosco poco in quella del nostro Paese e non mi piace la maggior parte dei politici».

Segue anche altri sport?
«Se vuol sapere se faccio il tifo per una squadra di calcio, la risposta è no: è una di­sciplina che mi interessa poco. Seguo invece le imprese di ragazzi della mia età che otten­gono risultati importanti. Mi occupo di ba­sket, rispetto tutte le altre discipline e ne am­miro i campioni».

L’affascina anche l’Olimpiade?
«C’è da chiederlo?».
Come ha vissuto la scorsa estate i giorni dell’infortunio di Cagliari, che le ha impedi­to la partecipazione agli Europei ed è forse costato all’Italia la partecipazione ai Giochi?

«Con disperazione i primi due o tre giorni. Poi me ne sono fatta una ragione e sono an­dato avanti: facendo questo lavoro, sono co­se che si debbono mettere in conto».

Come festeggerà il suo ventesimo comple­anno, che cade l’8 agosto, proprio il giorno di inizio dei Giochi di Pechino?

«Spero di essere al raduno della Nazionale preparando le qualificazioni all’Europeo del prossimo anno, al quale confido proprio di partecipare, così come avrei dato non so co­sa per poter andare a Pechino quest’estate».

Tiene alla maglia azzurra?
«E’ l’obiettivo di chiunque faccia sport. Per me è sempre stato un grande onore indossar­la ed uno stimolo a dare il meglio».

Pensa mai al futuro?
«Come no. Penso che dobbiamo fare di tut­to nelle cinque giornate che mancano per portare Milano ai play off».

Dia uno sguardo un po’ più avanti, al­l’America, per esempio.
«C’è tempo. E’ vero che entro il 27 di que­sto mese dovrò “dichiararmi”, ma avrei tem­po fino al 17 giugno per rinunciare».

Non ha ancora deciso se tentare l’avventu­ra nella Nba?

«La Nba è il sogno di chiunque giochi a ba­sket, ed è stato fin da bambino anche il mio sogno. Ma non è facile decidere. Molti mi di­cono di aspettare ancora un paio di anni, per irrobustirmi fisicamente, mentalmente e tec­nicamente qui in Europa: mancano 25 gior­ni, dovrò pensarci parecchio».

Nella Nba potrebbe guadagnare e subito molto di più.

«Le sembra che i soldi siano più importan­ti di una crescita equilibrata come uomo e come atleta?».
di Mario Arceri
[/quote:2g6yl92s]