scusa ma che stronzatalol ha scritto:GhostRider ha scritto:Perchè, sono affermazioni sbagliate? un plateale gesto di solidarietà da parte di chi guadagna in un anno quello che prendono 10000 precari è un'utopia? non si sono limitati a un diplomatico "no comment", hanno pure avuto il coraggio di incazzarsi e rispondere male. Cazzo, toccategli tutto ma non i soldi, anche se gli escon dal culo.
Dal momento che non ti regala niente nessuno, se glieli danno dei privati vuol dire che li valgono (nel senso che li fanno rientrare dal loro investimento)ampiamente.
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The_nOOb&The_Dumb
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Re: Politica e Attualità
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Gabbo
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Re: Politica e Attualità
Sì ma qui parliamo di premi dati dallo stato.
Come per le medaglie alle Olimpiadi
Una cosa sono i premi della nazionale, un'altra sono gli stipendi dei calciatori.
Che Galliani ad esempio voleva tassati di meno (ora chiaro sono circa al 50%) per poter fare concorrenza al regime fiscale più vantaggioso della spagna
Come per le medaglie alle Olimpiadi
Una cosa sono i premi della nazionale, un'altra sono gli stipendi dei calciatori.
Che Galliani ad esempio voleva tassati di meno (ora chiaro sono circa al 50%) per poter fare concorrenza al regime fiscale più vantaggioso della spagna
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Re: Politica e Attualità
Ghost scusa ma... ragiona un attimo.GhostRider ha scritto:ODIO TUTTO E TUTTI. E HO RAGIONE IO.
I calciatori non sono una categoria "privilegiata", se non per il fatto che fanno ciò che gli piace nella vita: quelli che guadagnano sopra il milione in Italia saranno un centinaio... e loro sono i migliori nel loro "mestiere".
Vai a guardare quanto guadagnano i 100 migliori costruttori, i 100 migliori imprenditori, i 100 migliori medici etc etc etc.
E poi, se c'è una categoria che le tasse le paga e tante sono i calciatori: si, Buffon come dici te guadagna 5 milioni, ma ne paga altrettanti di tasse.
Guadagnare tanto non è un reato... un reato è rubare, se non rubi e paghi le tasse fino all'ultimo euro, non vedo dove sia il problema. Non c'è una legge che stabilisca quanto devono guadagnare, come è per i politicim che gli stipendi se li "fanno".
A loro i soldi glieli danno le società che li acquistano, secondo la comunissima legge della domanda e dell'offerta. Il problema non si pone.
E poi anche il discorso del "momento di crisi" non è che abbia grande ragion di sussistere: mettiamo che li volessimo tassare ancora di più... ok, mettiamogli la tassazione all'80% (
No dai... Ghost, lasciamo da parte i discorsi che sanno tanto di vecchia "morale comunista"... non c'è questione di morale nel denaro, c'è solo la legge della domanda e dell'offerta.
Incazziamoci, ripeto, con chi gudagna tanto perché evade, ruba e truffa...
Bravo, ma infatti quello rientra nella categoria della truffa. Quando i manager della Telecom, società piena di debiti, si spartiscono dividendo milionari, è perché non sono proprietari di quell'azienda, non gliene frega una mazza del bene dell'azienda, non è loro, a loro interessa solo guadagnare il più possibile nel periodo in cui "amministrano" (si fa per dire).The_nOOb&The_Dumb ha scritto:scusa ma che stronzatalol ha scritto: Dal momento che non ti regala niente nessuno, se glieli danno dei privati vuol dire che li valgono (nel senso che li fanno rientrare dal loro investimento)ampiamente., per esempio nel privato i benefits dei manager sono al di fuori di qualsiasi logica di mercato e credimi non lo so per sentito dire...
Fanno così perché c'è lo Stato che si fa garante: sono società private (nel senso che i soldi se li "ciuppano" i privati), ma di fatto sono pubbliche (perché chi ci rimette la faccia... cioè il culo, è Zio Pantalone, lo Stato).
Marchionne non so quanto guadagni, ma stai pur certo che quello che guadagna gli Agnelli non glie lo regalano
Purtroppo è così... guarda le banche americane: lo Stato ha fatto di tutto per non farle fallire? Bene, e loro levano il diturbo con bonus e premi milionari, tanto c'è lo Stato che li tutela.
Vabbé... comunque, sul fronte crisi: ormai non resta che aspettare... ad uno ad uno i piccoli cadranno; la prima è stata la Grecia, adesso pare che la prossima possa essere l'Ungheria, poi chi lo sa... Portogallo, Spagna... di sicuro c'è che la nostra manovra FA RIDERE
Definirla patetica è dir poco: 25 miliardi... uhuh tra 5/6 mesi saremo di nuovo a discutere di tagli, ma probabilmente ben più sostaziosi e non per diminuire il deficit ma per scongiurare la fine della Grecia.
Io spero che la mole di interessi che ci sta per piovere addosso (pare, si dice, 250 miliari nei prossimi 2 anni), possano essere trattati nuovamente e spostati più in là... certo è che se il PIL da qui a 2/3 anni non dovesse subire una risalita, e conseguentemente le entrate fiscali... non vedo proprio come si possa evitare che questa onda di interessi su debiti ci travolga!
E poi allora... so cazzi!
Edit.
L'oro lo devi, o meglio dovevi, comprare nel caso avessi tanti soldi in banca da dover tutelare, per scongiurare un possibile crack dell'euro.Gabbo ha scritto:Va bene tutto pirata, ma se cambio i miei euro in lingotti d'oro, per fare il pieno di benzina o comprare il pane devo andare ad Abu Dhabi?
Comunque l'oro lo dovevi comprare a settembre/ottobre 2008, immediatamente, quando il prezzo era di 750$ l'oncia e il rapporto euro/dollaro intorno a 1,40.
Oggi avresti quasi raddoppiato il tuo capitale, oltre che proteggerlo.
Sei sempre in tempo a comprarti un terreno comunque
Nei periodi di crisi il primo settore di rifugio è quello delle pietre preziose... quando si vogliono tutelare i propri risparmi;
il secondo, successivo, è quello materiale, dei beni alimentari... quando non è più questione di tutelare il proprio denaro ma la propria sussistenza materiale, fisica.
E quando si arriva a quel punto non è un bel momento...
Ultima modifica di ThePirate il 09/06/2010, 15:52, modificato 2 volte in totale.
Wow that's it, that's your best shot?!? [IL MAGO vs. Dunleavy]
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Re: Politica e Attualità
tempo 5/6 mesi e probabilmente conieremo una nuova moneta 
cmq sul discorso calciatori quoto il piratone.
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"In da hood non ne esci vivo" (cit.)
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Re: Politica e Attualità
Nessuno ha mai sentito parlare di SPALMA DEBITI?
Nessuno.
Nessuno.
Non è un rinoceronte, un bufalo o una tigre – e ce ne sono in circolazione a branchi, nell’Nba. E’ un delfino: razza rara. Le sue movenze sono vellutate ma veloci, in un continoum affascinante.
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Re: Politica e Attualità
Ascolto i titoli del TG1 ed uno faceva:
"Pensioni per le donne, si andrà in pensione a 65aa. Intanto è boom per la produzione industriale"
Sì ottimo, ma che cazzo c'entra mettere assieme queste due notizie diverse?
Mi ricorda tanto questo:
TG5 Crozza Italia
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=kSramGj7fdM[/youtube]
"Pensioni per le donne, si andrà in pensione a 65aa. Intanto è boom per la produzione industriale"
Sì ottimo, ma che cazzo c'entra mettere assieme queste due notizie diverse?
Mi ricorda tanto questo:
TG5 Crozza Italia
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=kSramGj7fdM[/youtube]
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Re: Politica e Attualità
Ehi gosty, ti pisce l'idea dei premi per l'unità d'italia? 
Zaia invece è ancora al ministero dell'agricoltura
Giovani leghisti crescono
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Re: Politica e Attualità
Sono fan della legge bavaglio, Occho a criticarla ragazzi, se no si fa il gioco di berlusconi ed è tutta pubblicità per lui! Evviva Silvio, yuppi! 
"Bargnani = exogino sfigato (tipo teiera o testa piatta)"
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Re: Politica e Attualità
Troppa democrazia fa male. *Cit.
PADOVA. «Oltre che merde siete anche froci». Merde sta per «comunisti», per via dell’abbigliamento. Froci sta per «gay», visto che Enrico e Matteo stavano passeggiando abbracciati. È bastato questo a far scattare la violenza, mercoledì notte, quando due ragazzi gay sono stati brutalmente picchiati in largo Europa, davanti al «P.Bar».
Dopo i casi di Roma, anche Padova ha il suo rigurgito di omofobia. Matteo D., 27 anni e Enrico B., 31 anni, entrambi padovani, quasi stentano a credere alla situazione in cui si sono trovati nella loro città. E a due giorni di distanza il pensiero di ciò che è successo fa più male degli ematomi. Dopo essere stati in pronto soccorso (8 giorni di prognosi a testa) i due sono corsi a denunciare l’episodio negli uffici della Digos.
IL RACCONTO. «Stavamo passeggiando lungo via Matteotti per raggiungere via Giotto - raccontano - erano circa le 3 di notte. Siamo passati davanti al locale P.Bar e abbiamo visto che c’erano alcune persone sedute ai tavolini. Camminavamo abbracciati, quando abbiamo sentito ripetere per ben tre volte a voce alta la frase: “Oltre che merde siete anche froci”. A quel punto ci siamo fermati e abbiamo chiesto a quelle persone se ce l’a vevano con noi». Così è scoppiato il finimondo. «Uno di loro si è alzato e ci ha raggiunto - ricorda Matteo - dopo averci spiegato che ci considerava comunisti per il modo in cui eravamo vestiti, mi ha sferrato un pugno al viso e mi ha rotto la lente degli occhiali da vista». «Ha colpito anche me - racconta Enrico - infatti ho un dente che “dondola”. Poi mi ha colpito anche un calcio. A quel punto sono corsi lì vicino anche i suoi amici e hanno iniziato dirci di andare via, perché se restavamo lì era peggio per noi. A fatica siamo riusciti a sottrarci da quella furia, e a raggiungere finalmente via Giotto, dove ci siamo fermati a telefonare alla polizia. Purtroppo quando è arrivata la volante, al P.Bar non c’era più nessuno».
LA DENUNCIA. I due ragazzi giovedì mattina sono corsi in ospedale a farsi medicare. Gli occhiali da vista mandati in frantumi hanno causato una ferita all’occhio destro di Matteo. Ieri mattina invece hanno dovuto raccontare tutto ciò che è accaduto negli uffici della Digos. «L’aggressore aveva tra i 25 e i 27 anni, capelli corti, italianissimo. Abbiamo avuto l’impressione che fosse un ragazzo aderente ai gruppi di destra. In questura ci hanno fatto vedere alcune fotografie. Ora speriamo che le telecamere della zona abbiamo ripreso la scena e che in qualche modo si possa risalire alla sua identità».
ATTONITI. «Siamo gay e giriamo assieme ormai da tempo, ma una cosa del genere non ci è mai successa. Padova è una città aperta, quel che è successo è molto strano. È una anomalia. Di certo non ci faremo spaventare e continueremo a passeggiare abbracciati, ancora più di prima. Non abbiamo paura».
(12 giugno 2010)
http://mattinopadova.gelocal.it/dettagl ... mentatutti
shhhhhhhh
PADOVA. «Oltre che merde siete anche froci». Merde sta per «comunisti», per via dell’abbigliamento. Froci sta per «gay», visto che Enrico e Matteo stavano passeggiando abbracciati. È bastato questo a far scattare la violenza, mercoledì notte, quando due ragazzi gay sono stati brutalmente picchiati in largo Europa, davanti al «P.Bar».
Dopo i casi di Roma, anche Padova ha il suo rigurgito di omofobia. Matteo D., 27 anni e Enrico B., 31 anni, entrambi padovani, quasi stentano a credere alla situazione in cui si sono trovati nella loro città. E a due giorni di distanza il pensiero di ciò che è successo fa più male degli ematomi. Dopo essere stati in pronto soccorso (8 giorni di prognosi a testa) i due sono corsi a denunciare l’episodio negli uffici della Digos.
IL RACCONTO. «Stavamo passeggiando lungo via Matteotti per raggiungere via Giotto - raccontano - erano circa le 3 di notte. Siamo passati davanti al locale P.Bar e abbiamo visto che c’erano alcune persone sedute ai tavolini. Camminavamo abbracciati, quando abbiamo sentito ripetere per ben tre volte a voce alta la frase: “Oltre che merde siete anche froci”. A quel punto ci siamo fermati e abbiamo chiesto a quelle persone se ce l’a vevano con noi». Così è scoppiato il finimondo. «Uno di loro si è alzato e ci ha raggiunto - ricorda Matteo - dopo averci spiegato che ci considerava comunisti per il modo in cui eravamo vestiti, mi ha sferrato un pugno al viso e mi ha rotto la lente degli occhiali da vista». «Ha colpito anche me - racconta Enrico - infatti ho un dente che “dondola”. Poi mi ha colpito anche un calcio. A quel punto sono corsi lì vicino anche i suoi amici e hanno iniziato dirci di andare via, perché se restavamo lì era peggio per noi. A fatica siamo riusciti a sottrarci da quella furia, e a raggiungere finalmente via Giotto, dove ci siamo fermati a telefonare alla polizia. Purtroppo quando è arrivata la volante, al P.Bar non c’era più nessuno».
LA DENUNCIA. I due ragazzi giovedì mattina sono corsi in ospedale a farsi medicare. Gli occhiali da vista mandati in frantumi hanno causato una ferita all’occhio destro di Matteo. Ieri mattina invece hanno dovuto raccontare tutto ciò che è accaduto negli uffici della Digos. «L’aggressore aveva tra i 25 e i 27 anni, capelli corti, italianissimo. Abbiamo avuto l’impressione che fosse un ragazzo aderente ai gruppi di destra. In questura ci hanno fatto vedere alcune fotografie. Ora speriamo che le telecamere della zona abbiamo ripreso la scena e che in qualche modo si possa risalire alla sua identità».
ATTONITI. «Siamo gay e giriamo assieme ormai da tempo, ma una cosa del genere non ci è mai successa. Padova è una città aperta, quel che è successo è molto strano. È una anomalia. Di certo non ci faremo spaventare e continueremo a passeggiare abbracciati, ancora più di prima. Non abbiamo paura».
(12 giugno 2010)
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"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
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Re: Politica e Attualità
Guarda che è da più di un anno che c'è questa storia di "Luttazzi-copione o citatore?"
Se vuoi ne possiamo anche discutere, ma anche "Italia amore mio" prende i diritti siae nonostante il bellissimo ritornello
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Re: Politica e Attualità
Sìsì ho capito e va benissimo che si venga a sapere che per alcuni luttazzi è quello che in medicina si chiama "farmaco me-too"
, poi ognuno giudica.
http://www.sardegnasalute.it/index.php? ... v=2&c=2954
Basta non confondere il giudizio sulle capacità comiche con le sue vicende di attualità.
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Re: Politica e Attualità
Assurda sta polemica. A me sinceramente luttazzi non piace un gran che, ha un satira troppo volgare, ma questa è una polemica inutile e senza senso. Ogni atttività umana deriva da un altra.
Mostri sacri come De Andrè, shakespeare leopardi e Foscolo erano dei gran copioni (in verità chiunque abbia creato opere di ingegno si è quanto meno ispirato ad un altro) perfino leonardo da vinci e adam smhit.
E se questo vale per i poeti figuratevi per un comico satirico....non vale cosa dici, ma come lo dici, verso chi lo dici e in che modo lo dici. Il resto sono cazzate.
Mostri sacri come De Andrè, shakespeare leopardi e Foscolo erano dei gran copioni (in verità chiunque abbia creato opere di ingegno si è quanto meno ispirato ad un altro) perfino leonardo da vinci e adam smhit.
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Re: Politica e Attualità
Tanto va la gatta al lardo...
Brunetta plenipotenziario a Venezia
Delegato dal governo a riformare la legge speciale. Cacciari: indecente
Il ministro battuto nella corsa a sindaco
Brunetta plenipotenziario a Venezia
Delegato dal governo a riformare la legge speciale. Cacciari: indecente
«Brunetto scherzetto!», ridacchiò Calderoli bocciando il collega Brunetta reo d’aver anticipato nel dicembre 2008 l’idea di mandar le donne in pensione a 65 anni. «Brunetto scherzetto!», deve aver ridacchiato oggi Berlusconi. I veneziani hanno trombato «Renatino» come sindaco? E lui glielo rifila come «delegato» governativo. Una specie di antisindaco. Tié. Il ministro dell’innovazione aveva scommesso forte, sulla conquista della sua città.
Aveva portato in laguna, come sponsor, la bellezza di dieci ministri. Aveva sventolato l’appoggio del Cavaliere, il quale si era speso invitando gli elettori a compiere un «peccatuccio »: «Andate a riscoprire le vecchie fidanzate e convincetele a votare. Vi auguro di realizzare tutti i vostri sogni. Viva Venezia, viva l’Italia, viva la libertà». Aveva promesso di spostare la sede del comune da Ca’ Farsetti a Palazzo Ducale. Promesso la metropolitana sublagunare per rendere meno complicata la vita ai veneziani e arginare l’esodo, inesorabile da decenni. Promesso un nuovo «Rinascimento». Insomma, una campagna grandiosa. Sintetizzata dal titolo del Giornale berlusconiano alla vigilia del voto: «Brunetta sindaco a Venezia: se vinco investo 25 miliardi ». Uno in più della mega-manovra finanziaria di oggi. Macché: trombato. Per la seconda volta, dopo un primo assalto fallito anni fa. «Mi sono mancati i voti della Lega.
L’elettorato della Lega è egoista, se ha un candidato suo lo vota, sennò si distrae... Certo è che se avessi avuto i voti leghisti che ha avuto Zaia avrei vinto al primo turno», si sfogò amaro dopo la batosta. «Non mi candiderò mai più al sindaco. Mai più». La decisione di paracadutarlo ora in laguna come plenipotenziario per la legge speciale, decisione destinata a incendiare le polemiche nel centrosinistra che proprio a Venezia aveva raccolto all’ultima tornata elettorale l’unica vera soddisfazione grazie alla vittoria al primo turno di Giorgio Orsoni, è sulla Gazzetta ufficiale. Dove il presidente del consiglio, a integrazione delle deleghe governative assegnate il 13 giugno 2008, decreta, «ferme restando le competenze delle Amministrazioni statali, delle Regioni e degli enti locali », di assegnare a Brunetta le «funzioni di impulso, promozione e coordinamento delle iniziative legislative dirette a modificare la normativa vigente in materia di salvaguardia di Venezia e della sua laguna».
C’è chi dirà che, per carità, ogni polemica è inutile e pretestuosa. E che il decreto va letto per quello che è, parola per parola, alla lettera. Che non c’è alcun tentativo del governo di «commissariare» Orsoni, colpevole d’aver fatto mancare al Pdl e alla Lega (che da tre lustri conclude nella «capitale padana» la sua festa di settembre) l’agognato filotto che si sentiva già in tasca: regione, provincia, comune. E che insomma il ministro veneziano si occuperà soltanto di quella cosa là: coordinare «le iniziative legislative dirette a modificare la normativa vigente in materia di salvaguardia di Venezia e della sua laguna ». Punto. Anzi, possiamo scommettere che Brunetta sottolineerà di avere accettato il nuovo incarico solo per spirito di servizio e generosità. Per dare una mano alla città dove è nato, dove è cresciuto, dove ha conservato i suoi affetti. E che tutte le interpretazioni diverse sono malevole. Sarà... Massimo Cacciari, però, saputa la cosa, reagisce come se il governo delle destre avesse deciso di mandare in laguna, sessantasette anni dopo quel Giobatta Dall’Armi che concluse il suo mandato alla caduta del fascismo, una specie di nuovo podestà: «Dare una delega così al candidato trombato alle ultime elezioni, imporre dall’alto agli elettori veneziani l’uomo che hanno appena rifiutato con il voto è indecente».
Non potrebbe invece dare davvero unamano a cambiare la legge speciale per Venezia? «Che quella legge va cambiata lo ripeto un sacco di tempo! », sbuffa l’ex sindaco veneziano. «All’ultimo comitatone», ormai un paio di anni fa, piantai un casino spiegando «evviva il Mose, ma è folle che tutte le altre opere siano bloccate per mancanza di fondi». Il solito Gianni Letta disse sì, giusto, è vero, occorre cambiare... Gli risposi che già nel 1996 avevo presentato una proposta di legge rifinita nei dettagli e che gli avrei mandato l’articolato. Lo feci. Non si sono neanche degnarsi di rispondermi. Neanche di dirmi: no, grazie. Zero. E adesso, salta fuori Brunetta! Brunetta! Brunetta! Quello che ama tanto Venezia che dopo essere stato trombato non si è presentato neppure alla prima riunione del consiglio comunale. Si è dimesso prima. Bel modo di rispettare gli elettori! ». Tanto più, sottolineano a sinistra, che la scelta di dare al ministro della funzione pubblica la nuova delega speciale, arriva dopo la non meno controversa nomina di Vittorio Sgarbi a sovrintendente del Polo museale di Venezia. Insomma, l’assedio alla città «rossa» capoluogo di una provincia, di una regione, di una Padania verdi e azzurre sarebbe appena cominciato.
Gian Antonio Stella
16 giugno 2010
Brunetta plenipotenziario a Venezia
Delegato dal governo a riformare la legge speciale. Cacciari: indecente
Il ministro battuto nella corsa a sindaco
Brunetta plenipotenziario a Venezia
Delegato dal governo a riformare la legge speciale. Cacciari: indecente
«Brunetto scherzetto!», ridacchiò Calderoli bocciando il collega Brunetta reo d’aver anticipato nel dicembre 2008 l’idea di mandar le donne in pensione a 65 anni. «Brunetto scherzetto!», deve aver ridacchiato oggi Berlusconi. I veneziani hanno trombato «Renatino» come sindaco? E lui glielo rifila come «delegato» governativo. Una specie di antisindaco. Tié. Il ministro dell’innovazione aveva scommesso forte, sulla conquista della sua città.
Aveva portato in laguna, come sponsor, la bellezza di dieci ministri. Aveva sventolato l’appoggio del Cavaliere, il quale si era speso invitando gli elettori a compiere un «peccatuccio »: «Andate a riscoprire le vecchie fidanzate e convincetele a votare. Vi auguro di realizzare tutti i vostri sogni. Viva Venezia, viva l’Italia, viva la libertà». Aveva promesso di spostare la sede del comune da Ca’ Farsetti a Palazzo Ducale. Promesso la metropolitana sublagunare per rendere meno complicata la vita ai veneziani e arginare l’esodo, inesorabile da decenni. Promesso un nuovo «Rinascimento». Insomma, una campagna grandiosa. Sintetizzata dal titolo del Giornale berlusconiano alla vigilia del voto: «Brunetta sindaco a Venezia: se vinco investo 25 miliardi ». Uno in più della mega-manovra finanziaria di oggi. Macché: trombato. Per la seconda volta, dopo un primo assalto fallito anni fa. «Mi sono mancati i voti della Lega.
L’elettorato della Lega è egoista, se ha un candidato suo lo vota, sennò si distrae... Certo è che se avessi avuto i voti leghisti che ha avuto Zaia avrei vinto al primo turno», si sfogò amaro dopo la batosta. «Non mi candiderò mai più al sindaco. Mai più». La decisione di paracadutarlo ora in laguna come plenipotenziario per la legge speciale, decisione destinata a incendiare le polemiche nel centrosinistra che proprio a Venezia aveva raccolto all’ultima tornata elettorale l’unica vera soddisfazione grazie alla vittoria al primo turno di Giorgio Orsoni, è sulla Gazzetta ufficiale. Dove il presidente del consiglio, a integrazione delle deleghe governative assegnate il 13 giugno 2008, decreta, «ferme restando le competenze delle Amministrazioni statali, delle Regioni e degli enti locali », di assegnare a Brunetta le «funzioni di impulso, promozione e coordinamento delle iniziative legislative dirette a modificare la normativa vigente in materia di salvaguardia di Venezia e della sua laguna».
C’è chi dirà che, per carità, ogni polemica è inutile e pretestuosa. E che il decreto va letto per quello che è, parola per parola, alla lettera. Che non c’è alcun tentativo del governo di «commissariare» Orsoni, colpevole d’aver fatto mancare al Pdl e alla Lega (che da tre lustri conclude nella «capitale padana» la sua festa di settembre) l’agognato filotto che si sentiva già in tasca: regione, provincia, comune. E che insomma il ministro veneziano si occuperà soltanto di quella cosa là: coordinare «le iniziative legislative dirette a modificare la normativa vigente in materia di salvaguardia di Venezia e della sua laguna ». Punto. Anzi, possiamo scommettere che Brunetta sottolineerà di avere accettato il nuovo incarico solo per spirito di servizio e generosità. Per dare una mano alla città dove è nato, dove è cresciuto, dove ha conservato i suoi affetti. E che tutte le interpretazioni diverse sono malevole. Sarà... Massimo Cacciari, però, saputa la cosa, reagisce come se il governo delle destre avesse deciso di mandare in laguna, sessantasette anni dopo quel Giobatta Dall’Armi che concluse il suo mandato alla caduta del fascismo, una specie di nuovo podestà: «Dare una delega così al candidato trombato alle ultime elezioni, imporre dall’alto agli elettori veneziani l’uomo che hanno appena rifiutato con il voto è indecente».
Non potrebbe invece dare davvero unamano a cambiare la legge speciale per Venezia? «Che quella legge va cambiata lo ripeto un sacco di tempo! », sbuffa l’ex sindaco veneziano. «All’ultimo comitatone», ormai un paio di anni fa, piantai un casino spiegando «evviva il Mose, ma è folle che tutte le altre opere siano bloccate per mancanza di fondi». Il solito Gianni Letta disse sì, giusto, è vero, occorre cambiare... Gli risposi che già nel 1996 avevo presentato una proposta di legge rifinita nei dettagli e che gli avrei mandato l’articolato. Lo feci. Non si sono neanche degnarsi di rispondermi. Neanche di dirmi: no, grazie. Zero. E adesso, salta fuori Brunetta! Brunetta! Brunetta! Quello che ama tanto Venezia che dopo essere stato trombato non si è presentato neppure alla prima riunione del consiglio comunale. Si è dimesso prima. Bel modo di rispettare gli elettori! ». Tanto più, sottolineano a sinistra, che la scelta di dare al ministro della funzione pubblica la nuova delega speciale, arriva dopo la non meno controversa nomina di Vittorio Sgarbi a sovrintendente del Polo museale di Venezia. Insomma, l’assedio alla città «rossa» capoluogo di una provincia, di una regione, di una Padania verdi e azzurre sarebbe appena cominciato.
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16 giugno 2010
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Re: Politica e Attualità
Tre deputati leghisti a Maroni:
topi e veleno ai tifosi dell'Hellas
Dopo la partita fra Pescara e Verona il cui esito ha impedito al Verona di venir promosso in serie B, tre deputati dello stesso partito del ministro dell'Interno presentano un'interrogazione al Viminale: allo stadio c'erano bestie morte e topicida. L'onorevole Fogliardi (Pd) si rivolge a Tosi.
I tifosi dell'Hellas Verona a Pescara
Verona. Strascichi polemici dopo la partita Pescara-Verona, che ha sancito la promozione in serie B della squadra abruzzese: tre deputati della Lega Nord hanno presentato un’interrogazione al ministro Roberto Maroni in cui denunciano il trattamento riservato ai tifosi veronesi, che - viene lamentato - allo stadio «Adriatico» avrebbero trovato topi morti e pesci marci in tribuna, con le ringhiere cosparse di topicida e mastice sulle gradinate.
Ieri il giudice sportivo ha inflitto 10 mila euro di ammenda al Verona per «discriminazione territoriale» per i cori intonati durante la partita dai tifosi scaligeri contro i sostenitori e i giocatori del Pescara.
Ora la sfida continua con l’iniziativa dei parlamentari leghisti Alessandro Montagnoli, Matteo Bragantini e Giovanna Negro, che puntano il dito contro l«accoglienzà riservata ai duemila sostenitori del Verona. Nell’interrogazione i tre esponenti della Lega denunciano anche l’aggressione fisica che sarebbe stata sfiorata in sala stampa nei confronti di alcuni giornalisti veronesi e chiedono al ministro degli Interni di svolgere accertamenti.
Sulla vicenda ha preso posizione anche il parlamentare del Pd Giampaolo Fogliardi, che ha scritto al sindaco di Verona Flavio Tosi sollecitandolo a intervenire sul trattamento ricevuto da squadra, tifosi, giornalisti ed amministratori veronesi a Pescara: «Verona», scrive Fogliardi, «non merita di essere presa a pesci (marci) in faccia».

topi e veleno ai tifosi dell'Hellas
Dopo la partita fra Pescara e Verona il cui esito ha impedito al Verona di venir promosso in serie B, tre deputati dello stesso partito del ministro dell'Interno presentano un'interrogazione al Viminale: allo stadio c'erano bestie morte e topicida. L'onorevole Fogliardi (Pd) si rivolge a Tosi.
I tifosi dell'Hellas Verona a Pescara
Verona. Strascichi polemici dopo la partita Pescara-Verona, che ha sancito la promozione in serie B della squadra abruzzese: tre deputati della Lega Nord hanno presentato un’interrogazione al ministro Roberto Maroni in cui denunciano il trattamento riservato ai tifosi veronesi, che - viene lamentato - allo stadio «Adriatico» avrebbero trovato topi morti e pesci marci in tribuna, con le ringhiere cosparse di topicida e mastice sulle gradinate.
Ieri il giudice sportivo ha inflitto 10 mila euro di ammenda al Verona per «discriminazione territoriale» per i cori intonati durante la partita dai tifosi scaligeri contro i sostenitori e i giocatori del Pescara.
Ora la sfida continua con l’iniziativa dei parlamentari leghisti Alessandro Montagnoli, Matteo Bragantini e Giovanna Negro, che puntano il dito contro l«accoglienzà riservata ai duemila sostenitori del Verona. Nell’interrogazione i tre esponenti della Lega denunciano anche l’aggressione fisica che sarebbe stata sfiorata in sala stampa nei confronti di alcuni giornalisti veronesi e chiedono al ministro degli Interni di svolgere accertamenti.
Sulla vicenda ha preso posizione anche il parlamentare del Pd Giampaolo Fogliardi, che ha scritto al sindaco di Verona Flavio Tosi sollecitandolo a intervenire sul trattamento ricevuto da squadra, tifosi, giornalisti ed amministratori veronesi a Pescara: «Verona», scrive Fogliardi, «non merita di essere presa a pesci (marci) in faccia».
Non è un rinoceronte, un bufalo o una tigre – e ce ne sono in circolazione a branchi, nell’Nba. E’ un delfino: razza rara. Le sue movenze sono vellutate ma veloci, in un continoum affascinante.
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raf
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Re: Politica e Attualità
Ma insomma questo federalismo?
Possibile che le soddisfazioni leghiste si siano ridotte ai gol del Paraguay
e alla tessera del tifoso?
Cota che da cane bastonato spiega il perchè vuole aiutare
i "professori piemontesi" non si può guardare.
Daje Cota non mollare!
E Formigoni che critica la Finanziaria?
Fini che rompe le scatole un giorno si e l'altro pure?
Non era il governo del decisionismo questo? Il governo del
"troppa democrazia fa male".
Possibile che le soddisfazioni leghiste si siano ridotte ai gol del Paraguay
e alla tessera del tifoso?
Cota che da cane bastonato spiega il perchè vuole aiutare
i "professori piemontesi" non si può guardare.
Daje Cota non mollare!
E Formigoni che critica la Finanziaria?
Fini che rompe le scatole un giorno si e l'altro pure?
Non era il governo del decisionismo questo? Il governo del
"troppa democrazia fa male".
"gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini" g.f.
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