respiro

sistematina ai capelli

bacio al santino con la foto di Alex

via..
Premesso che non mi va di citare tanti numeri (sarebbe troppo facile) trovo turpe e scellerato dire che la carriera di Del Piero si è fermata a Udine nel '98. Visto che sul "prima" concordate tutti e peraltro io ricordo poco-nulla mi limito all'analisi del "dopo": le stagioni 1999-2000 e 2000-2001 sono state indubbiamente brutte, ma chi si salvò in quel contesto? Anche Davids, Zidane, Inzaghi e altri campioni fecero fatica sotto i dettami di un Ancelotti che non aveva ancora raggiunto l'eccellenza. Furono due anni bui e i tifosi juventini ricordano, più che i secondi posti, le auto spaccate dopo Juve-Panathinaikos, la testata di Zidane con l'Amburgo e altri episodi spiacevoli. Estate 2001: via Zidane, dentro Lippi. Chi guida la Juve al suo 26° scudetto giunto nel più dolce dei miei giorni zebrati? Ovviamente il nostro Alex che realizza 16 gol in 32 gare ultimo ma non ultimo il sigillo sulla vittoria a Udine (rete splendida, peraltro). Nella stagione seguente trascina la Juve allo scudetto segnando marcature pesanti (ad esempio a San Ciro coi merdazzurri) ma soprattutto fa tremare la mano destra dei tifosi bianconeri la sera del 14 maggio 2003 con un gol destinato a rimanere nella leggenda. Da vero baluardo è l'ultimo ad arrendersi anche in finale, realizzando l'ultimo rigore, vano, prima del colpo del k.o. di Shevchenko. In nazionale, peraltro, ai Mondiali del 2002, partendo dalla panchina, aveva realizzato il gol-qualificazione contro i messicani (a dimostrazione di come anche in azzurro ha saputo essere decisivo nel bene: tra l'altro fu una sua punizione con l'Ungheria a Parma a darci la matematica qualificazione per il Giappone). La stagione 2003-2004 è avida di soddisfazioni per lui e per la Juve (da notare: stenta ADP, stenta la Juve). Poi con Capello, trattato come una merda, sostituito 34.585 volte, è nondimeno fondamentale per i TRIONFI SUL CAMPO delle stagioni 2004-2005 e 2005-2006. Realizza gol su gol, supera Boniperti, segna anche il gol-qualificazione in Champions a Liverpool ignonilmente annullato per fuorigioco inesistente (altro gol potenzialmente decisivo visto che a Torino poi finirà 0-0 e col 2-2 a Liv'pool saremmo passati). Lippi non lo considera in Germania ma di fatto fa in tempo a tramortire la Germania e a segnare il suo rigore in finale (ma non erano campionissimi quei giocatori che sanno sempre essere decisivi?). Da grande uomo, grande capitano, dio sulla terra, pater noster qui es in terris, scende all'inferno con la sua Amata e la riporta nell'Empireo umiliando sè stesso nei fanghi frusinati e nelle brine di Leffe segnando una strage di gol contro difese spacca-gambe per nulla facili. Dato per finito, si toglie lo sfizio di vincere la classifica cannonieri nella stagione 2007-2008 contro i tanto decantati Ibrahimovic, Kakà, Totti etc... L'anno dopo si dedica a imprese più nobili e schianta la squadra di calcio per antonomasia e a Torino (gol da favola) e a Madrid, regalando alla Juve il successo al Bernabeu mancante da anni 50 (standing ovation dello stadio per eccellenza, roba rara, da lacrime, e infatti io ho pianto) e sublimando varie platee calcistiche con punizioni telecomandate in successione.
Ai posteri assennati la non ardua sentenza.