GhostRider ha scritto:Ma perchè complicare la discussione con questa ipotesi? Se le fosse accaduto a 12 anni sarebbero VENTISETTE ANNI di pena per i genitori, non quindici. Senza un miglioramento, senza speranza, con un corpo che sarebbe in condizioni ancora peggiori. Un corpo con un cuore che batte ma con il resto in silenzio.
Non ci credo.
Non pensavo fosse così facile, ma mi hai imlicitamente risposto.
Hai detto finalmente la verità, quella che pensi nel tuo intimo, e non quella nascosta dietro la maschera di "testimonianze" avvenute 17 anni fa...
Lo hai ammesso.
Per te è lo stesso: se Eluana fosse stata colpita da questa sciagura all'età di 12 anni, dove per ovvi motivi non si è in grado di dire se si sceglie la morte o la vita qualora si finisse in quello stato vegetativo, per te non cambierebbe nulla.
La sua sorte sarebbe la stessa.
Ti faresti "verbo" di una legislazione che è solo nella tua testa: per te è oggettivo che tra la vita vegetativa e la morte sia meglio la morte, per te, ma è una tua opinione rispettabilissima, ma che non si può prendere a modello di una legislazione universale.
E' un'opinione "particolare", soggettiva, non universale.
Non puoi imporre alla ragazza colpita dal male all'età di 12 anni la morte per il solo fatto che per te è meglio la morte.
Non puoi.
Questa scelta appartiene solamente la "titolare" della vita.
Siccome la vita è sua, spetta a quella persona scegliere se vivere o morire.
GhostRider ha scritto:Ti faccio io una domanda: se fosse in quella condizione ma con atroci sofferenze non placabili dai medici cosa faresti?
Te l'ho già detto: LA VOLONTA' DELLA SUDDETTA PERSONA!!
Qualora essa fosse ignota, o incerta, di certo non le darei la morte.
Ma non perché ritengo migliore la vita in quelle condizioni alla morte, ma perché NON STA A ME GIUDICARE se la morte sia migliore della vita in quelle condizioni.
Siccome non si sta parlando di qualche euro quello che si starebbe togliendo alla persona, ma la vita, ritengo di poter dire che nessun uomo può togliere la vita ad un altro.
O no?
Altrimenti torniamo al discorso del modello spartano...
Per Danniboy: il discorso è sempre quello...
io non ti sto dicendo che la morte cerebrale si migliore della morte totale, o il contrario.
Io ti sto dicendo che non spetta a noi dirlo, ma al giudizio di ogni singola persona, che non può esistere una legislazione universale, ma tante legislazioni particolari quante sono le persone di questo mondo.
Che ognuno deve poter scegliere la propria legislazione sulla propria vita, che è sua, e sulla quale nessuno, nemmeno un padre (per quanto grande sia il suo amore), può avere potere decisionale.
Questo se partiamo dal presupposto di una società civile.
Poi se pensiamo che il modello spartano sia mogliore del modello di società civile che tutti quanti conosciamo,questo è un altro discorso...
Danniboy ha scritto:Cerchiamo poi di evitare ricorsi ai dogmi cristiani
Cosa c'è di dogmatico e cristiano nel mio discorso?
Io sto partendo dal concetto "un uomo non può scegliere della vita di un altro uomo"... questo concetto è prima di tutto inerente alla società civile prima ancora che essere cristiano. cazzo me ne fraga a me se è cristiano, io sto dicendo altro...
fagiu ha scritto:Come ho già scritto, la Cassazione ha deciso in assenza di una vera legislazione in materia, sulla base di dichiarazioni verbali indirette che risalgono a più di 17 anni fa, quando l'interessata non era toccata personalmente dal male.
Io non dubito che il padre e gli altri testimoni siano sinceri.
Dubito che un giudice possa lasciar morire una persona basandosi solo su questo tipo di testimonianze.
E' esattamente il mio pensiero per quanto riguarda il caso specifico, il caso Englaro.