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Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 0:59
da Patavino
Trap si è ridotto lo stipendio.. ammirevole

Non entro nel merito della serie A.

Però Grande Trap!

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 1:17
da NickName
serpico ha scritto:
The Huge ha scritto: Ridicoli e patetici ... :mrgreen:
Quoterrimo.
come ha detto Crozza questa sera: non ho mai visto uno sciopero di delle persone che non lavoreranno mai nella loro vita. (e non si riferiva agli universitari :lol: )

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 1:21
da Fausto
Secondo me la questione è molto meno banale di quanto preveda il qualunquismo d'ordinanza.

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 1:47
da The Huge
Fausto ha scritto:Secondo me la questione è molto meno banale di quanto preveda il qualunquismo d'ordinanza.
In effetti sono problemi gravi quelli che portano avanti i calciatori. :roll:

Per favore faustino, fatti un favore da solo va ... :lol:

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 2:27
da Fausto
Sandra, tira fuori due perle del tipo:"gli insegnanti"..."i minatori"..."i politici"...
Poi vatti a leggere i compensi della maggioranza dei giocatori, non sono tutti Ibra.
Non guadagnano più di quanto potrebbero percepire.


Vai anche nella sezione lock-out a scriverlo, dai.
No, lì le ragioni dei cestisti siccome sono amerigggane, sono più nobili.
Facessi mai la figura del provincialotto.
Ti informo che rischi anche nel pallone.

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 8:59
da sygno
The Huge ha scritto:
Fausto ha scritto:Secondo me la questione è molto meno banale di quanto preveda il qualunquismo d'ordinanza.
In effetti sono problemi gravi quelli che portano avanti i calciatori. :roll:

Per favore faustino, fatti un favore da solo va ... :lol:
Guarda che Fausto non ha tutti i torti.
Quando vai a discutere di un contratto collettivo la cosa ricade su tutta la categoria, mica solo sulla serie A.
E' chiaro che vedere milionari che scioperano fa ridere... se invece di fare del qualunquismo la stampa informasse la gente forse ne sapremmo di più.

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 10:58
da fagiu
I calciatori sono lavoratori dipendenti. Se si parte dal presupposto "di che si lamentano i milionari?", allora tanto vale sciogliere il sindacato calciatori e tornare ai tempi in cui, nei rapporti con le loro società, erano poco più che schiavi. Privilegiati sì, ma sempre schiavi.

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 11:26
da The Huge
fagiu ha scritto:I calciatori sono lavoratori dipendenti. Se si parte dal presupposto "di che si lamentano i milionari?", allora tanto vale sciogliere il sindacato calciatori e tornare ai tempi in cui, nei rapporti con le loro società, erano poco più che schiavi. Privilegiati sì, ma sempre schiavi.
Rispetto il vostro pensiero, ma non lo condivido affatto.

Qui si tratta di uno spettacolo altamente remunerato, dove questi imbecilli sono dei benificiari di soldi, attenzioni e fama ben superiori ai loro effettivi meriti.

Vuoi rivendicare attenzione per i tuoi poveri colleghi di serie C?

Bene, fermi la partita per 5 minuti come gesto simbolico. Entri in campo con delle maglie che richiamino una situazione. Ne dai comunicazione pubblica attraverso le MIGLIAIA di interviste che fanno ogni settimana.


Qua si scade nel ridicolo ragazzi, e sono onestamente sorpreso che non ve ne accorgiate ... :roll:


Perchè un metalmeccanico sciopera? Perchè un opeario sciopera? Perchè un tramviere sciopera? E' gente con diritti infinatamente inferiori, stipendi non parliamone nemmeno, situazioni molto più difficili e così via. E se loro non lavorano per 5 minuti, chi cazzo se ne accorge? NESSUNO!!!! I metalmeccanici vengono intervistati? Gli operai? I tramvieri?

Ve lo suggerisco io ... NO!

Se un calciatore, insieme a tutta la sua squadra e agli avversari, decide di stare fermo per 3 minuti in campo (tanto per fare un esempio), lo nota tutta Italia e ne parlano tutti i telegiornali. E attraverso questi canali, con gesti simbolici, possono muovere le loro rivendicazioni di categoria, giuste o sbagliate che siano.

Alla fine, se non lo avete notato, lo sciopero

Così garantisci lo spettacolo, invece succede che gente che si organizza da settimane per andare a vedere una singola partita e loro, per i loro pseudo-diritti del cazzo, se ne sbattono altamente.


Sono stupidi, viziati e non hanno contatto alcuno con la realtà. Del Piero come Totti, Zanetti come Nesta e così via, senza distinzione di maglia.
Gli otto punti. La Lega Calcio chiedeva ai calciatori di Serie A (gli altri, quelli delle categorie inferiori, hanno accordi a parte), poche ma sostanziali modifiche al contratto collettivo nazionale, in tutto otto punti: trasferimenti, fuori rosa, ingaggi, cure mediche, tempo libero, multe, mass-media, comportamento.

I trasferimenti. In primo luogo, i trasferimenti. Nella scorsa finestra di mercato, diversi giocatori hanno rifiutato il trasferimento (a parità di stipendio) in altre squadre, senza nessun motivo in particolare: non andava loro di spostarsi. E’ il caso di Julio Baptista, che poteva lasciare la Roma per andare a giocare (ormai nella Capitale non viene quasi più convocato) e percepire gli stessi soldi. Ma ha detto no. Preferisce, evidentemente, a parità di soldi, non fare nulla, se non shopping con la compagna oppure passeggiare per le vie del centro. E la Roma è costretta a pagargli il suo lauto stipendio, e magari a perderlo a parametro zero in vista della scadenza di contratto. Non è il solo: molti altri giocatori si trovano “parcheggiati” in panchina o addirittura in tribuna, perché non utili alla squadra ma che si rifiutano di andare in altre società dove prenderebbero se non gli stessi soldi, addirittura di più, in certi casi. Quagliarella, per non sedersi in panchina, ha accettato gli stessi soldi che gli dava il Napoli per andare a giocare alla Juventus: praticamente un signore, rispetto agli altri. Le società a questo punto hanno chiesto che, a parità di stipendio (se non maggiore), i giocatori devono trasferirsi nell’altra società che presenta un’offerta: niente di scandaloso, quindi. Ma i giocatori non ne vogliono sapere: meglio incassare stipendi faraonici senza toccare palla che infilarsi le scarpette e correre. Sta anche arrivando l’inverno, e quindi al freddo dei campi, meglio il caminetto di casa. Naturalmente, da parte dei calciatori, il punto è visto diversamente: perché non possiamo scegliere noi dove giocare? E facendo appello alla fedeltà della maglia ed altre cose inesistenti, cercano di smuovere i tifosi per difendersi il loro diritto all’ozio ben retribuito.

Gli ingaggi. In Italia, gli stipendi dei giocatori gravano di quasi il 90% sui bilanci di una società. Negli altri paesi la quota scende fino ad arrivare al virtuosissimo 50% delle società tedesche, le stesse che quest’anno ci soffieranno il quarto posto Champions. La proposta delle società è di quelle chiare e semplici: un minimo garantito più bonus legati alle prestazioni, obiettivi, eccetera. Niente di rivoluzionario: Eto’o, per citarne uno, a Barcellona prendeva 12 milioni, di cui nemmeno la metà “fissi”, gli altri dovuti ai bonus (vittoria del campionato, presenze, reti, vittorie in champions, eccetera). Che è il sacrosanto principio del “ti pago quel che vali”. Arrivato a Milano, e scoperto che da noi funziona in modo diverso, ha chiesto (ed ottenuto) quei 12 milioni in contanti. E quindi, pazienza se quest’anno non si vince nulla, lo stipendio è assicurato. A Barcellona, correva come un diavolo, e se infortunato giocava anche con le stampelle: i premi facevano gola.

Fuori rosa. Se un calciatore viene messo fuori squadra (vedi Cassano con la Samp), le società rivendicano il diritto di escluderlo dal gruppo già nel ritiro pre-campionato, o comunque negli allenamenti. Oggi, possono essere esclusi solo alla vigilia delle partite. Perché le società vogliono questo? Per risparmiare, certo, ma anche per tenere lontano dalla squadre soggetti nocivi. Se una società ricorre alla messa in fuori rosa, vuol dire che c’è qualcosa di grave con il calciatore, e quindi decide di non contare più su di lui. Anche perché stando a contatto con gli altri giocatori durante le sedute di allenamento, potrebbero infastidire con il loro atteggiamento (perché allenarsi se poi non gioco?). I calciatori sono ferocemente contrari a questo punto, evidentemente perché consapevoli di non poter più mandare a quel paese lo staff della squadra senza timore di ripercussioni serie.

Le cure mediche. Premesso che le società pagano e pagheranno comunque le spese mediche dei giocatori, queste vogliono avere almeno il diritto di scegliere i medici e le strutture. Attualmente, i calciatori si scelgono il proprio specialista, anche dall’altra parte del mondo, e tutto va sul conto delle società. Che aumentano vertiginosamente le spese, specie quando hanno strutture proprie dove far curare i propri giocatori.

Gli affari loro. Può capitare che un calciatore abbia una “seconda attività” al di fuori di quella del calciatore: non c’è niente di male. C’è chi ha un ristorante, chi ha una palestra, e via dicendo. Le società chiedono, visto quello che pagano, di avere la priorità tra le due cose. Vale a dire che, senza il consenso preventivo e scritto della società, nessun calciatore potrà avviare un’attività professionale o imprenditoriale, propria. Nessuna società vieterà mai ad un calciatore di aprire una pizzeria, e probabilmente il vero motivo di scontro è la seconda parte del provvedimento: il divieto di “partecipare ad attività potenzialmente sconvenienti per un atleta professionista”, ossia scommesse, gioco d’azzardo e serate in discoteca alla vigilia di match importanti (venerdì sera Lavezzi, Campagnaro, Dossena e Sosa hanno fatto le ore piccole in un locale di Posillipo: i primi tre hanno fatto ridere contro l’Udinese 24 ore dopo, mentre il quarto, ufficialmente, è infortunato). Infine, le società chiedono di autorizzare preventivamente ogni eventuale contratte individuale di sponsorizzazione (sempre il Napoli, sono anni che perde giocatori per la questione diritti d’immagine, ma questa è un’altra storia).

Le multe. Se un giocatore sbaglia, è giusto che paghi. L’altro giorno, il Napoli ha multato quattro giocatori (Lavezzi, Campagnaro, Dossena e Sosa) per aver fatto le ore piccole nei locali: ufficialmente, non si parla di sbronze, ma la multa c’è stata: 40mila euro a testa. Spiccioli, per giocatori di quel calibro. Questo perché il limite delle multe è fermo al 30% dello stipendio mensile. Le società chiedono di togliere questo limite, per dare sanzioni maggiori ai giocatori, a seconda della gravità del fatto. Ed i calciatori ovviamente non vogliono.

Il Comportamento. “Il calciatore tesserato deve seguire un preciso codice etico”. Multe se si manda a quel paese l’allenatore o il presidente, ad esempio. Oppure evitare la bestemmia (ormai con le telecamere ovunque a bordo campo, si sentono anche i pensieri dei giocatori). E che dire di chi prende a testate (Eto’o) un avversario (César) oppure di chi simula (Krasic) per rubare un rigore che può falsare una partita? Tutto sommato, con quel che guadagnano, si può evitare che scappi la parolaccia, magari poi ci si può sfogare facendo a pezzi lo spogliatoio, ma senza farsi beccare. Ma anche, e soprattutto, niente politica (la croce celtica di Buffon, o il saluto romano di Di Canio, o il pugno chiuso di Lucarelli), niente comportamenti razzisti, e magari un po’ di accortezza quando ci si veste. Un po’ quello che dicono i genitori agli adolescenti, e niente che non possano fare tranquillamente.

Rapporti coi Media. Anche qui, qualche divieto: quello di fare pubbliche dichiarazioni senza l’autorizzazione delle società, comprei i profili su Facebook o Twitter, e sui propri siti internet. Niente di trascendentale, insomma, anche in questo caso.
RIDICOLI BUFFONI!!!!









sygno ha scritto:Guarda che Fausto non ha tutti i torti.
Quando vai a discutere di un contratto collettivo la cosa ricade su tutta la categoria, mica solo sulla serie A.
Invece no, perchè le modifiche che vuole la Lega valgono solo per la serie A. Quei calciatori di cui si parlava che dovevano essere tutelati perché erano ai minimi sindacali erano più che altro della Primavera o riserve delle squadre più piccole. La serie B e le altre categorie hanno un tipo di tutela diversa, tant’è che in caso di sciopero, non si giocherebbe solo in A, mentre le altre gare si farebbero normalmente.

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 11:37
da sygno
The Huge ha scritto:Invece no, perchè le modifiche che vuole la Lega valgono solo per la serie A. Quei calciatori di cui si parlava che dovevano essere tutelati perché erano ai minimi sindacali erano più che altro della Primavera o riserve delle squadre più piccole. La serie B e le altre categorie hanno un tipo di tutela diversa, tant’è che in caso di sciopero, non si giocherebbe solo in A, mentre le altre gare si farebbero normalmente.
Allora non parlo più...

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 11:45
da The Huge
Rob, mica ce l'ho con te! :D

Sono solo schifato da sti babbei e/o da chi li manovra.

Poi mettere Oddo come rappresentante è come mettere Cicciolina al Ministero della Salute ... :lol:

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 13:20
da sygno
The Huge ha scritto:Rob, mica ce l'ho con te! :D

Sono solo schifato da sti babbei e/o da chi li manovra.

Poi mettere Oddo come rappresentante è come mettere Cicciolina al Ministero della Salute ... :lol:
Non l'ho mica presa come un'offesa personale :wink:
Comunque è chiaro che tutte le categorie dei lavoratori protestano se nelle contrattazioni perdono qualcosa e c'è sempre qualcuno che alza la mano e dice "che cosa protesti che guadagni XY mentre io XX"

Ma invece dell'eventuale sciopero in NBA cosa ne pensate, buffoni anche lì?
Non è provocatoria la domanda, solo per capire...

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 13:45
da The Huge
sygno ha scritto:Ma invece dell'eventuale sciopero in NBA cosa ne pensate, buffoni anche lì?
Non è provocatoria la domanda, solo per capire...
Andando OT (e varrebbe la pena aprire un topic specifico), io ancora non ho una opinione chiara in merito.

Onestamente però capisco più quelle situazioni, dove ci sono trattative che vanno avanti da tempo e dove, una volta settati i regolamenti, i giocatori li rispettano.

E cmq non vorrei dire una cavolata, ma quello non è uno sciopero ma una serrata, che (credo) legalmente vorrebbe dire un'altra cosa.

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 13:48
da raf
Huge sarei curioso di sapere dove hai preso quella citazione degli otto punti.
Il caso Quagliarella è emblematico. Colui che viene definito un "signore"
rispetto agli altri ha rifiutato di andare a giocare in russia al
rubin kazan (evidentemente faceva troppo freddo).
Avrebbe giocato titolare e preso più soldi.
Come mai ha potuto rifiutarsi ? Forse perchè il contratto glielo consentiva?
Ora vorrebbero farlo passare per "signore" che ha agito
secondo il buon senso. Per piacere ,le prese in giro i vari
Beretta, Galliani e Cellino le riservassero per qualcunaltro.
Sarebbe bello che i fatti venissero riportati per intero e
non solo quello che fa comodo.

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 14:02
da sygno
The Huge ha scritto:
sygno ha scritto:Ma invece dell'eventuale sciopero in NBA cosa ne pensate, buffoni anche lì?
Non è provocatoria la domanda, solo per capire...
Andando OT (e varrebbe la pena aprire un topic specifico), io ancora non ho una opinione. chiara in merito.
più o meno c'è già... http://www.italianbasket.it/forum/viewt ... f=4&t=1890

Re: Serie A & B 2010/2011

Inviato: 01/12/2010, 15:31
da Fausto
Alessà a me quell'articolo sembra preso dal bollettino salesiano.
Ti rendi conto di quanto è banale e di parte?

La questione "fuori rosa" viene trattata in maniera ridicola e banale e mi meraviglio di come tu non te ne sia accorto.
Se un giocatore decide di non rinnovare un contratto in scadenza, può essere messo fuori rosa. E' un soggetto pericoloso per la squadra?
Dai...

Dopo aver legalizzato il mobbing, addirittura le società vogliono poter rescindere il contratto nel caso in cui un giocatore non voglia passare ad un'altra squadra alle stesse condizioni.
Ma che cazzo di principio è?
Ma se ti dicessero "o te ne vai nella sede di Enna o ti licenziamo"... saresti contento?
Nell'articolo naturalmente l'esempio è Julio Baptista... ma per favore.

Leggili almeno gli articoli.