
Quella tra Wizard e Cavs è la serie più incerta ad est, e sicuramente una delle più aperte anche ampliando il raggio di considerazione all’intero lotto delle 8 serie del primo turno NBA. E’ la terza volta che queste due franchigie si affrontano nella postseason: nel 2006 la serie è stata decisa in 6 partite da alcune azioni molto dubbie di LeBron sulla linea di fondo (si fosse trovato da questa parte dell’oceano, difficilmente non sarebbero stati fischiati passi), mentre nel 2007 le assenze di Arenas e Butler hanno chiuso la serie ancor prima che cominciasse. Adesso, per la squadra della capitale potrebbe essere l’anno buono per prendersi la rivincita.
La stagione degli Wizard, come ormai accade da un paio di anni a questa parte, è stata costellata di infortuni: quest’anno è toccato alla superstar della squadra, quel Gilbert Arenas che rappresenta un polo di attrazione costante per chiunque voglia confrontarsi con un mondo fuori dall’ordinario, sia dentro che fuori dal campo. In realtà la squadra non ha risentito più di tanto della sua mancanza, raggiungendo un più che positivo quinto posto ad est, e la cosa non gli è andata particolarmente a genio: questa potrebbe anche essere la sua ultima serie a Washington visto che diventerà certamente free agent quest’ estate, ma del futuro si potrà iniziare a parlare a stagione conclusa. La forza del gruppo è riuscita a sopperire alla mancanza di Agent 0: gli Wizard giocano un buonissimo basket di blocchi, passaggi e tagli a canestro, sfruttando le capacità poliedriche delle altre due stelle della squadra, ovvero Caron Butler (l’ala piccola più forte ad est dopo LeBron) e Antawn Jamison (un giocatore da doppia-doppia di media e dal grilletto molto facile anche dietro i 7 e 25. Inoltre, la crescita di Brendan Haywood e Andray Blatche in mezzo all’area, unita alla concretezza di giocatori come Daniels, Mason e Songaila e l’estro di Stevenson e del giovane Nick Young permettono un mix di sicuro interesse e di discreto futuro a breve-medio termine anche senza Arenas. Un gruppo importante e affamato di vendetta, soprattutto in Arenas e Stevenson, che notoriamente non hanno rapporti idilliaci con King James (soprattutto il secondo…) e vogliono sfruttare al massimo la possibilità di un accoppiamento tutto sommato favorevole per loro.
I Cleveland Cavaliers durante l’estate si sono seduti sugli allori della Finale conquistata e hanno dovuto recuperare il terreno perduto con una trade che, a fronte del record di 15-13 a cui ha portato, sembra non aver avuto molto successo. Se insieme Hughes e Gooden riuscivano a formare una specie di secondo violino, l’arrivo di West, Wallace, Szczerbiak e Smith non sembra poter avere lo stesso effetto sull’attacco dei Cavs, che rimane sempre e comunque legato a quello che LeBron riesce ad inventare dal palleggio. Neanche il chiacchierato viaggio di coach Brown, per assistere agli allenamenti di Messina durante l’estate, sembra aver portato miglioramenti ad un sistema di gioco che si è squagliato al primo sistema difensivo capace di limitare James a giocare costantemente a 5-6-7 metri dal canestro. E se in attacco le cose non girano come dovrebbero, dietro la situazione appare diversa da quella dell’anno scorso: è vero, l’arrivo di Ben Wallace porta chili ed esperienza sotto canestro, ma il lavoro oscuro di un giocatore come Hughes (quando era a posto fisicamente, si intende) mancherà terribilmente ai Cavs, che dovranno rivolgersi al Prescelto anche per i possessi decisivi nella propria metà campo, affidandogli l’avversario perimetrale più pericoloso. E dall’altra parte poi che tipo di giocatore viene?
Come game-plan difensivo, è chiaro che gli Wizard devono arginare lo strapotere fisico e tecnico di LeBron: si preannuncia uno staffettone niente male per curarlo, con Stevenson, Butler, Songaila, e forse Mason pronti a darsi il cambio per mettere un uomo sempre fresco in difesa sul 23. Bisogna però vedere in che condizioni sia la schiena di LeBron (leggermente dolorante nelle ultime settimane) e, ancor di più, il suo jumper: se si ripresenta lo spettacolo indecente delle scorse Finals, i Cavs vanno fuori in meno di 6 partite. E su gara 6 si gioca secondo me la serie: se gli Wizard vogliono portarla a casa, devono assolutamente evitare di andare a gara-7, dove LeBron dovrebbe sostanzialmente prendere il proscenio e recitare la parte del tiranno cestistico. Quindi, diventa di fondamentale importanza vincere almeno una delle due partite iniziali in Ohio, per portare via il fattore-campo e giocarsi il tutto per tutto in gara-6 a Washington. Gli accoppiamenti saranno West/Gibson-Daniels/Arenas (occhio al suo utilizzo dalla panchina), Pavlovic/Brown-Butler/Young, LeBron-Stevenson (spostato in ala per affrontarlo faccia a faccia)+staffetta, Varejao/Smith-Jamison, Ilgauskas/Wallace-Haywood/Blatche.
Una serie interessante e che potrebbe scatenarsi sul duello incrociato Arenas-LeBron, con un vantaggio sostanziale per i Wizard negli altri settori del campo. E adesso probabilmente vi chiederete: Canigggia, ma allora perché hai dato vincenti i Cavs in sette partite? Eh, perché LeBron è sempre LeBron e non può permettersi di uscire così presto dai playoff. E quanti scommetterebbero contro LeBron a gara 7?


...parlando di più della serie io ho pronosticato, nella mia piccola intelligenza sul mondo nba, 3-4 a favore di washingtown...semplicemente perchè james vs i wizards 3 li vince sicuramente, ma i wizards vs james possono vincerle 4...





