"Drake Diener sputa fuoco sull'Olimpia Milano
18.10.2007. 23:18
Quintetti base:
AJ Milano: Bulleri, Gaines, Aradori, Sesay, Shaw
Pierrel Capo d’Orlando: Fabi, Diener, Slay, Wallace, Wojcik
Può una squadra che punta esplicitamente allo scudetto perdere quattro delle prime cinque partite, per di più contro squadre cosiddette “di seconda fascia” (anche se come si è visto questa definizione è ormai un po’ fuori luogo)? Evidentemente, se si chiama AJ Milano, sì. Certo non deve essere facile giocare così male, ma Milano sa di essere una piazza importante e ce la mette davvero tutta. Non le piace fare le cose a metà: o gioca benissimo o gioca malissimo; in questo caso, gioca malissimo, impegnandosi al massimo per raggiungere questo scopo. Come si fa? Basta cercare di rimontare grazie a iniziative personali che portano a poco (un fallo, se va bene); basta perdere palle banali nei minuti decisivi; basta non difendere per 35 minuti su 40. Dopo un primo quarto discreto (25-21 per i padroni di casa), Milano inizia a giocare come sa fare davvero quest’anno (ovvero, appunto, male) e la Pierrel piano piano costruisce un solido vantaggio. In cinque minuti, mentre l’Olimpia la mette una sola volta dal campo con Gaines, Capo d’Orlando è guidata da un mostruoso Drake Diener (34 punti, 5/8 da tre, 5 rimbalzi, 36 di valutazione) fino al +11 (46-35) dell’intervallo. Le statistiche, per una volta, parlano chiaro: se si guarda la valutazione di squadra, siamo a 26-52: Capo d’Orlando rende il doppio dei milanesi. Ci si aspetterebbe quindi di vedere un po’ di carattere nel terzo quarto, una squadra che tiri fuori le biglie, invece praticamente si notano, nel bene e nel male, solo Gaines e Gadson. Gli altri si notano solo nel male: Vukcevic commette il quarto fallo dopo appena un minuto; Bulleri fa terzo e quarto fallo in un battito di ciglia; Sesay, dopo i 7 punti del primo quarto, decide che per oggi il suo l’ha fatto; Watson è il fantasma di sé stesso. Nonostante questo, Milano vince (vince!) il quarto per 20-19. Della serie: tutti hanno i loro problemi, e nello specifico quelli di Capo D’Orlando si riassumono in un nome solo: Drake Diener. E dov’è il problema? Bè, che segna solo lui (e, ogni tanto, solo Wojcik gli dà una mano): Slay si fa vedere poco, dopo un buon primo quarto, e Wallace non sempre riesce a sfruttare i suoi piedi veloci contro Shaw e Watson. Così, la palla passa per le mani del bomber orlandino ad ogni azione, e di nuovo complimenti a Milano per non aver trovato un difensore (uno!) che riuscisse a limitarlo. Ma non è finita, l’AJ non solo si diverte a giocare malissimo, ma si diverte anche a illudere il pubblico che la rimonta è sempre dietro l’angolo. E ci riesce anche, quasi. Quasi, appunto: grazie ad un quintetto “lottatore”, nell’ultimo quarto si arriva addirittura al -5 con una tripla di Aradori e poi al -3 prima con Bulleri e poi con Gaines. Come si spiega quindi il +9 finale della Pierrel? Con una bomba di Slay, una pioggia di canestri di Diener e la totale confusione dell’attacco di Milano, che si dimentica di essere in campo in cinque e si affida alle azioni personali dei vari eroi mancati di turno, Gaines in testa. La Pierrel porta a casa due punti importanti e meritati: anche se piuttosto Diener-dipendente, la squadra ha dimostrato di aver carattere, di saper difendere duro e di non abbattersi quando le cose non girano per il verso giusto. L’AJ… qualcuno dovrebbe spiegare a Markovski che il precampionato è finito, che domenica c’è lo SchiacciaSassi Siena e settimana prossima l’esordio in Eurolega. Magari non se ne era accorto…
MVP: Chi se non Drake Diener? Partita semplicemente incredibile. Ancora più incredibile è l’apparente (?) facilità con cui sembra fare le cose. Davvero un grande giocatore.
Il peggiore: Vukcevic, più falli (4) che punti (2) in 11 minuti: bisogna impegnarsi per riuscirci.
Il quintetto migliore: Gadson, Diener, Slay, Wallace, Wojcik
Davide Moroni "
sigh
speriamo Danilo torni presto







