Roster:
PG: Mordente (ITA), Chalmers (USA)
SG: Atsur (GER), Maresca (ITA), Soragna (ITA), Rullo (ITA)
F: Johnson (USA), Fantoni (ITA), Gigli (ITA), Austin (USA)?
C: Mensah Bonsu (ING), Renzi (ITA), Cuccarolo (ITA)
All. Ramagli (ITA)
Commento:
Manca ancora l'ufficializzazione di Austin dal sito di Treviso, ma si può parlare come se il buon Mario fosse già parte della squadra. Detto questo, mi alzo un'altra volta simbolicamente in piedi di fronte alle capacità di un gm di valore come Atripaldi, che, dopo aver costruito da zero due fantastiche Biella approdate ai playoff, arriva alla Ghirada e subito si distingue costruendo una squadra da scudetto immediato. E tutto questo dopo i ben noti problemi che la scorsa stagione hanno portato allo sfacelo della dirigenza (Fadini anyone?) ed a un finale di stagione davvero amaro, con la sconfitta di Napoli e la perdita di playoff e diritti Eurolega in un colpo solo.
Partendo dal settore piccoli, si nota subito il concetto con cui Treviso ha operato sul mercato: costruire due squadre, una italiana, una straniera (conservando un visto USA tra le altre cose...) con back up specifici per tutti i ruoli senza dover caricare di responsabilità il tris di stelline biancoverdi (Rullo, Renzi e Cuccarolo). Nel cosidetto playoff straniero, Chalmers, dopo l’ottima stagione a Sassari, si prenota per guidare l’attacco trevigiano in compagnia del turco di passaporto tedesco Atsur, forte scommessa ma con grandissime potenzialità. Come back up in panchina (ma quanti minuti giocheranno poi effettivamente), la grinta di Mordente, la leadership silenziosa di un vincente come Soragna e la voglia di emergere di Maresca dopo un ottimo campionato. Gruppo equilibrato, di talento e ben assortito.
Settori lunghi e ali, Atripaldi ha dato il meglio. Acquisto di Fantoni, italiano e di valore, si somma alla conferma di quel Gigli che forse si sta riprendendo dopo due anni difficili. In più, la classe cristallina di un giocatore targato NBA come Demarr Johnson, l’esplosività e la fisicità di un “animale” da area pitturata come Mensah Bonsu (inglese, comunitario, giovane e che non ruba un posto ad un USA ...) e, dulcis in fundo, quel Mario Austin che tanto bene ha già fatto in Italia e che si prenota per un altra stagione da protagonista.
Coach Ramagli, già con Atripaldi a Biella, torna alla grande, con la voglia di spaccare il mondo. E’ un buon allenatore e se sarà in grado di miscelare chimica e minuti dei giocatori a sua disposizione, potrà certamente puntare alla finale scudetto come prima e seria pretendente di Siena.
Giudizio definitivo: da scudetto o quasi. Bravo Atripaldi.





