black panther ha scritto::azz: NOOO, che giramento, avevo resistito fino all'intervallo lungo, poi ho ceduto al sonno...
posso solo dire rispetto alla prima metà gara un grande Marco che andava verso la tripla doppia
![Surprised :o](./images/smilies/icon_surprised.gif)
con due triple, 5 r, 5 a, presenza a tutto campo, molto molto attivo e mobile, in gran forma fisica, da play aggiunto poco occulto...
e gara che sembrava girare bene per Charlotte anche per la pochezza cosmica di NO (salvo ovviamente un Davis stellare)...
finora gli overtime agli italians non portano bene,
cause della sconfitta?
A mio modesto e obsoleto avviso:
1) Marco escluso nei momenti decisivi:
è in giornatissima, lascialo in campo nei minuti finali, non toglierlo per "difendere" con un approccio Trapattoniano, al minuto 80°. Sia chiaro che magari Trapattoni aveva sempre ragione, ma Il basket non è il calcio.
2) L'allenatore:
premetto che mi piace molto come gioca Charlotte sia in difesa, che in attacco. Quindi l'allenatore sta lavorando benissimo. MArco si è inserito in modo naturale nel sistema di gioco e nell'ambiente. Bravo lui, ma anche compagni e ancor più coaching staff. Detto questo, ha fatto nel finale le solite rotazioni, senza seguire il flusso della partita. Se Hawes o MArco sono in giornatissima, lasciarli in campo significa solo seguire il ritmo di quanto sta accadendo e non sovvertire le gerarchie e gli equilibri della squadra. Troppo dentro fuori dei giocatori, negli ultimi due minuti e nell'overtime. I difensori entrati per "difendere" NON hanno "difeso", come sanno realmente fare e Marco non ha più toccato un pallone (o quasi) in attacco.
3) Kemba:
fenomeno vero. Grandissimo attaccante. E' il prototipo della grande PG di colore della NBA moderna. Atletissimo, grande realizzatore gioca anche per gli altri. E' ancora giovane e deve solo migliorare in un aspetto: quando la palla scotta NON puoi vincere cercando di fare tutto da solo se non sei MJ (ma anche lui, triplicato, scaricava a un "semplice" buon giocatore, ma grandissimo tiratore, Steve Kerr, il tiro decisivo delle finali dei playoff).
Il passo di crescita successivo è capire che non puoi gestire quasi tutti gli ultimi tiri (i palloni si, ma NON i tiri). LA crescita deve essere quella di capire che, se Marco ha spazio dietro la linea da tre, Hawes è marcato da un piccolo dopo un pick&roll nei pressi del canestro, soprattutto nei momenti decisivi, è ancora più importante recapitare loro il pallone, in ritmo e al momento opportuno.
L'allenatore deve lavorare tantissimo con Kemba proprio su questo, che è l'elemento di crescita più evidente per i prossimi mesi, per il giocatore, per il team e per vincere ancora di più le partite difficili.
MORALE:
grandissima partita di Marco, buona partita di Charlotte e, potenziale, grande lezione per tutti per il futuro, proprio grazie al fatto che hanno perso e gestito in modo rivedibile gli ultimi 8/9 minuti di gioco.
W BELI!
"Tasi ti, che ti xe tanto testa de mona che tuti i mesi te perdi sangue del naso" Nereo Rocco