The Huge ha scritto:Stan!!!
Ciao Huge
Un pensiero su Richard Dawkins, membro della Royal Society e docente a Oxford:
Le sue dimostrazioni procedono logiche, precise e chiare come la sua prosa, sinteticamente bilanciata tra scientificità e proposito divulgativo. Una mente brillante, senza dubbio.
Che mi ha spinto a guardarmi dentro, e mi ha fatto concludere come il mio fosse un agnosticismo nutrito di vigliaccheria, più che di reale convincimento. Le sue argomentazioni mi hanno guidato ad un approdo "maieutico", diciamo, verso l'ateismo.
Non capisco cosa significhi indimostrabilità: è un concetto statico, immutabile? ha una valenza totalizzante? o forse il tasso di dimostrabilità prosegue e curva in senso esponenzialmente crescente, secolo dopo secolo, secondo gli spazi e le occasioni che i confini (spesso strumentali) della conoscenza e (soprattutto) delle convenzioni dell'umano consesso gli concedono gradualmente?
La scienza è per l'uomo la chiave unica di lettura e comprensione del mondo, dell'universo, e la linfa da cui la mente brillante di Dawkins è nutrita. Un esempio di curiosità, umiltà, sensibilità e razionalità altissime ben lungi dal cadere in mortificazioni della dialettica e dell'intelligenza come: etichette, giudizi vaghi e approssimativi sparati nell'etere come i fuochi a mare nelle serate estive, sterili divagazioni discorsive utili quanto un buco di culo sul gomito.
Dawkins vuole fare tutt'altro che proseliti (...), ma invitare alla riflessioni con considerazioni di ben altra natura: "[..] Che non si possa dimostrare l'inesistenza di dio è un fatto riconosciuto, se non altro perché non si può dimostrare in maniera incontrovertibile l'inesistenza di niente. L'importante non è se dio sia confutabile (non lo è), ma se dio sia
probabile".
Mi piace ricordare una citazione di Thomas Jefferson contenuta nel libro e tratta da una lettera di quest'ultimo a Peter Carr : "Liberati di tutti i servili pregiudizi figli della paura, cui gli animi deboli vilmente soggiacciono. Mantieni salda al suo posto la ragione e rivolgiti al suo tribunale per ogni fatto e opinione. Metti audacemente in discussione anche l'esistenza di Dio, giacché, se ve n'è uno, senz'altro approverà più l'omaggio della ragione che quello della paura cieca".
Un saluto anche a fagiu. E, simbolicamente, al buon nick turconi, ovunque esso sia.
Per Huge: mio padre, vittima anni fa della StiegLarssonite, legge un sacco di thrillerozzi scandinavi. Tra qualche giorno torno a casa, avrò modo di chiedergli due dritte su Nesbø.. posterò eventuali suggerimenti!
"Avvertivo gli occhi prendere contatto con le parole stampate sulle pagine, senza che tuttavia da esse si levasse più nessun significato. Quei segni neri apparivano del tutto fuorvianti, un'arbitraria congerie di linee e curve che non trasmetteva null'altro se non il proprio mutismo."