Mi ero ripromesso di non scrivere.
Ma sono insostenibili la confusione ed il mare di disinformazione che ho trovato qui dentro.
E continuo a non capire (lo capisco benissimo) da dove viene tutta questa convinzione dell’innocenza di Antonio Conte da parte di GiuBentini, su fatti commessi ai tempi di Siena. Forse il richiamo dei colori bianconeri senesi. O forse l'eterna coda di paglia e la coscienza sporca.
Un Antonio Conte disposto a patteggiare.
Perchè così gli hanno consigliato avvocati e Juventus.
Perché se si va a processo si perde. Sicuro.
Tutti parlano della famosa riunione tecnica prima di Novara-Siena (2-2). Tutti dimenticano che è lo stesso Palazzi ad aver messo "in dubbio" (testuale) la versione di Carobbio su quella famosa riunione tecnica. Il racconto di Carobbio faceva riferimento all'accordo per un pareggio annunciato dall'allenatore. Palazzi ha ritenuto fosse difficile che Conte fosse il promotore principale di un illecito non avendo mai avuto contatti con gli "Zingari", e ha ritenuto pertanto l'illecito solo opera di alcuni giocatori (Carobbio, Larrondo e Vitiello del Siena, Bertani, Drascek e Gheller del Novara). Il fatto è "dubbio", dice Palzzi, che non crede a Carobbio. Alla faccia del PM rampante e notoriamente antijuventino... L’accusa ad Antonio Conte è pertanto stata ridimensionata, passando da presunto illecito (che si sarebbe configurato senza dubbio nel caso in cui egli avesse annunciato la combine ai suoi) a presunta omessa denuncia.
Ecco l’omessa denuncia. Per i motivi sopra citati gli avvocati di Conte sarebbero più che tranquilli se l’accusa riguardasse solo Novara-Siena. Non trovano riscontro i fatti citati da Carobbio sulla riunione tecnica. La difesa avrebbe ottenuto abbastanza agevolmente un’assoluzione.
La voglia di patteggiamento nasce però da altre evidenze, più complesse, molto più complesse, legate in particolare all’altra gara coinvolta.
AlbinoLeffe-Siena (1-0).
Altro che Novara-Siena.
E’ su questa gara che è stata fatta la riflessione più attenta e le carte hanno consigliato a tutti prudenza. Molta prudenza. Le ammissioni fatte a Palazzi, in primis dai giocatori dei lombardi che hanno ammesso l'accordo per la loro vittoria, e - pesante come un macigno - il comportamento di Stellini, hanno messo Conte ed i suoi avvocati con le spalle al muro.
Poco margine di manovra e posizione di Conte difficilmente difendibile. Questo dicono i fatti.
Ecco, Cristian Stellini, l’uomo nell’ombra, intorno a cui tutta la vicenda ruota. Cristian Stellini, attuale collaboratore tecnico nella Juventus, e componenente dello staff tecnico di Conte ai tempi di Siena. Lui, per questa partita, è stato deferito per illecito sportivo.
Carobbio ha infatti indicato in Stellini (e non Conte, cosa che avrebbe potuto fare, se è vero che è mosso da antiche beghe condominiali tra mogli agguerrite) il referente dello staff tecnico del Siena per le combine.
Stellini, secondo quanto emerge dall’accusa, ha chiesto a Carobbio e a Terzi di contattare i giocatori dell’Albinoleffe per definire l’accordo: la partita doveva finire in favore dei lombardi che con quei tre punti avrebbero raggiunto i playout. Addirittura, due giocatori dell’Albinoleffe (Luigi Sala e Dario Passoni), alla vigilia della gara, si sono recati al ritiro del Siena per cercare conferme dell’accordo.
Palazzi ipotizza che Stellini non avesse parlato della cosa in modo diretto a Conte - e ancora si mostra garantista nei confronti dell’allenatore (la cosa avrebbe configurato la possibilità di un’accusa per illecito) - ma desume comunque che sapesse di quella richiesta, in quanto era molto difficile che Stellini, un vice allenatore, avesse agito in totale autonomia e di sua iniziativa. Palazzi sostiene pertanto che Conte dovesse essere venuto a conoscenza in qualche modo, almeno di una versione parziale della vicenda dallo stesso Stellini (non denunciata, da cui l’accusa). Stellini avrebbe spiegato a Conte l'importanza di un atteggiamento "morbido" da parte dei senesi.
Ecco che diventa importante a questo punto l’interrogatorio di Stellini. Che, da questo punto di vista, non ha aiutato la posizione di Conte, anzi. E’ proprio da questo interrogatorio, pieno di contraddizioni e, soprattutto, di omissioni da parte di uno Stellini definito "reticente", che è emerso una probabile conoscenza dei fatti da parte dell’allenatore bianconero.
Lo stesso Conte ha provato a chiarire in extremis, durante il suo interrogatorio, di aver saputo da Stellini dei contatti avuti con Carobbio per AlbinoLeffe-Siena, solo a indagine in corso.
Ma non è stato creduto dagli inquirenti.
Ed è su questo che poggiano le basi strutturali dell’accusa di omessa denuncia. Che fossero abbastanza solide ce lo hanno già confermato gli avvocati della difesa...
Buonanotte
