Non voglio scendere in particolari tecnici, ma semplicemente complimentarmi con Nadal e dare una piccola tiratina d'orecchie a Federer...
Complimenti a Nadal per la sua forza fisica quasi sovraumana, complimenti per i suoi velenosissimi colpi arrotati, complimenti per la sua proverbiale cattiveria agonistica e soprattutto complimenti per la tenuta psicologica che lo contraddistingue in ogni match anche quelli più impegnativi. Perfino un talento assoluto come Federer non può contrastare lo strapotere fisico-mentale del tennista spagnolo, quando si calcano i campi terrosi del Roland Garros.
Ieri c’era la sensazione che a giocare la partita e a condurre lo scambio fosse l’elvetico, ma poi a conti fatti era il maiorchino caliente che si portava a casa i punti importanti, relativo match e titolo.
Mi domando allora perché un giocatore dal talento cristallino, quasi perfetto giochi meglio di un pur straordinario Nadal (perché ieri lo è stato) e perda e sopratutto in che modo l'elvetico potrà superare in futuro il re della terra rossa nel torneo parigino?
Posso provare a dare una risposta…
A mio avviso per centrare l’obiettivo, Roger dovrà crescere sotto un profilo che nulla ha a che vedere con le risposte o la volèe di dritto. Dovrà imparare che ci sono momenti, nel corso di un match e a maggior ragione di un match così importante come una finale del Roland Garros, in cui bisogna sentire dentro l’odio che nasce nei confronti dell’avversario. Se poi l’avversario è Nadal allora l’odio deve essere totale, devastante. Solo un atteggiamento mentale di questo tipo potrà mettere lo svizzero in condizione di battere l’avversario nell’unica prova che gli manca fra i quattro tornei cardine del tennis mondiale e quindi ascendere a quell’ olimpo assoluto che la qualità del suo tennis e il suo stile gli varrebbero.
Ieri Federer non ha odiato Nadal. E ha perso. Si è fatto altresì dominare dallo spagnolo, peraltro in giornata di valore assoluto, come dimostrano le percentuali irrisorie di errori non forzati da lui commessi. Si è fatto dominare non tanto sul piano del gioco: ma soprattutto dalla testa dello spagnolo. Dalla sua feroce determinazione, da quella che per l’elvetico sembra diventare una patologia dal nome “nadalite”….
[Torneo del grande Slam] Roland Garros
- Charles
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La "nadalite"
Cappellacci....CHI?
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Quoto in toto Dannyboy , manca la cattiveria agonista , "l'odio" nei confronti dello spagnolo; a volte guardo federer con quella faccia un pò moscia e dico "cazzarola ma vuoi tirare fuori i cog..ioni(nel senso metaforico
), un pò di grinta" , sembra subire passivamente lo strapotere spicologico dello spagnolo, credo sia questo l'unico ostacolo che lo separa dalla conquista del Roland Garros e quindi dalla Storia
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