7 tiri soltanto mentre c'è gente che fa 1 su 11 e altri che si prendono 15tiri tranquillamente.
Baffo,vai a casa,è ora.
Ps.Senza D'antoni,siamo sicuri che il Gallo sarebbe usato meglio?
In effetti alla fin fine per giocare con Stoud potevano tenersi Lee, non sarebbe cambiato tantissimo, anzi forse il secondo lo potevi provare ad educare un po' nel difendere e nello scaricare il pallone!Fausto ha scritto:Non dimentichiamoci che hanno dato via Lee per il nulla cosmico...
Infatti non sto mica dando attenuanti a nessuno, da quest'anno la responsabilità è al 100% di Walsh e D'Antoni, se le cose stanno così ne pagheranno le conseguenze senza dubbio. Felton non è Nash ma la palla in transizione la sa spingere e sa anche finire al ferro, onestamente non pensavo entrasse in un involuzione del genere...mighty ha scritto:Va beh Maurom pero' ora non esiste piu' la scusa Isaiah eh...questa squadra la hanno fatta Dumbo e BrainWashed...se non sanno farla funzionare non e' di certo colpa di nessuno. Che Felton non fosse un play da transizione lo sapeva anche Benny probabilmente...
Ma ha ragione, se devi giocare con un lungo che prende la palla da fermo a 4 metri dal canestro meglio Lee di Amare non ci sono cazzi, Lee ha un jumper piu affidabile e non è una tournover machine come Stoudamire. Il problema è che dopo l'era Duhon si pensava di poter giocare il vero sistema di D'Antoni e non sta porcheria che stanno giocando questi Knicks, Amare è un fantastico finalizzatore quando c'è circolazione di palla quando riceve in movimento (che è poi la base su cui si basa il gioco di Mike), se deve ricevere statico a 4 metri dal canestro è un dramma umano visto che col suo smisurato ego pensa di poter segnare anche 1vs4, non la scarica nemmeno sotto tortura...Gabbo ha scritto:Ecco che fausto tira fuori Lee
Siamo d'accordo, allora, che Gallo per una serie di motivi si ritrova a dover fare un gioco che non è strettamente il suo, pena il crollo di tutto il sistema di gioco di D'Antoni. Io faccio, però, un discorso più ampio che esula da quel che saranno i risultati dei Knicks di quest'anno (e, viste le premesse, non mi aspetto niente di buono). Il problema è l'evoluzione che può avere Gallinari se il suo sviluppo è totalmente monodimensionale. Per questo ben vengano partite come quelle di stanotte (che non ho visto, ma mi fido della tua disamina), che sicuramente gli sono più utili che partite in cui spadella oppure aspetta tutto il tempo il pallone fuori dalla linea dei 3 punti. Detto questo, bisognerebbe chiedersi come mai Danilo al 3o anno di NBA, vista la personalità che gli riconoscete, non sia ancora riuscito ad imporsi all'interno dello spogliatoio, chiedendo maggior rispetto e più possessi...maurom ha scritto:Ohh finalmente un post di serpico su Gallinariserpico ha scritto:No, stavolta non volevo essere provocatorio, so che Kapono porta alla mente di tutti quelli come me, che si sono sorbiti 80 partite dei Raps versione 2008-2009, fantasmi ormai sepolti, ma lo citavo in quanto esempio estremizzato di quella tipologia di giocatore.
Gallinari va 4 volte a gara in lunetta, non è poco, per carità, ma non è neanche tantissimo se confronti il dato con quello delle altre SF titolari della Lega.
Cioè, voi vi aspettavate, quando Gallinari è sbarcato in NBA, che lui nei suoi primi anni avrebbe tirato più da 3 che da 2 punti?
Io francamente no, e credo che la causa principale sia imputabile ai problemi fisici che ha avuto durante la 1^ stagione: il piano tecnico accordato con D’Antoni è stato allora quello di limitare i pericoli alla schiena, prendendosi pochi contatti, facendo poche penetrazioni in traffico, ed aspettando sugli scarichi per dei buoni piazzati, viste comunque le ottime qualità al tiro.
Poi, è successo qualcosa di controproducente, positivo solo all’apparenza: il Gallo riusciva benissimo in quel compito. Percentuali ottime dalla linea da 3 già dopo il 1° anno, e per buona parte della sua 2^ stagione è continuato il trend, che lo ha portato ad essere il giocatore con più triple tentate e più triple realizzate. Morale della favola: tutta NY, D’Antoni ed i suoi tifosi iniziano a convincersi di aver trovato un grandissimo tiratore, peraltro molto funzionale al tipo di gioco della squadra che nel tiro da 3 sullo scarico ha uno dei suoi fondamenti. Gallo viene, poi, addirittura chiamato all’ASG per fare la gara del tiro da 3. Ed ecco, la frittata è fatta. Io e voi sappiamo che non è quel tipo di giocatore, che non è Kapono, ma ora negli Stati Uniti di Gallinari pensano che sia SOPRATTUTTO uno specialista del piazzato da 3 punti, non conoscendolo bene come noi che l’abbiamo visto giocare in Italia. Chissà, forse Gallinari stesso aveva pensato di aver trovato così la sua nicchia, la sua dimensione.
Ora, le percentuali, già a partire dalla seconda metà della stagione scorsa, si sono abbassate, e quest’anno i nodi stanno venendo definitivamente al pettine, con tutti i limiti di un ruolo appiccicatogli addosso e che non è il suo. Il pericolo per lui è proprio questo: le etichette in quel contesto sono difficili da strappare via. E tutto questo senza contare quanto sia complicato già di suo giocare da 3, ovvero nel ruolo più difficile di tutta la lega.![]()
Su questo discorso ti quoto ma ti dico anche che Gallinari volente o nolente in questa squadra DEVE tirare da 3 e la dimostrazione è la partita di stanotte, Danilo gioca senza forzare conclusioni da 3 la squadra tira 3/16 dalla lunga, questo lo sappiamo noi, lo sa mike, lo sanno tutti, Danilo è di gran lunga il miglior tiratore di questa squadra, se Danilo gioca alla Gallinari stile Europe per il sistema di Mike è la fine.
Siamo d'accordissimo mai negato che il gioco del Gallinari Europeo non si avvicina nemmeno lontanamente a quello che deve fare in questi Knicks, la cosa su cui non siamo d'accordo è che te credi che lui possa fare solo lo spadellatore da 3 mentre vedendo le partite si capisce che è in grado di fare molte altre cose.serpico ha scritto: Siamo d'accordo, allora, che Gallo per una serie di motivi si ritrova a dover fare un gioco che non è strettamente il suo, pena il crollo di tutto il sistema di gioco di D'Antoni. Io faccio, però, un discorso più ampio che esula da quel che saranno i risultati dei Knicks di quest'anno (e, viste le premesse, non mi aspetto niente di buono). Il problema è l'evoluzione che può avere Gallinari se il suo sviluppo è totalmente monodimensionale. Per questo ben vengano partite come quelle di stanotte (che non ho visto, ma mi fido della tua disamina), che sicuramente gli sono più utili che partite in cui spadella oppure aspetta tutto il tempo il pallone fuori dalla linea dei 3 punti. Detto questo, bisognerebbe chiedersi come mai Danilo al 3o anno di NBA, vista la personalità che gli riconoscete, non sia ancora riuscito ad imporsi all'interno dello spogliatoio, chiedendo maggior rispetto e più possessi...
No, ho detto esattamente il contrario. Io so che è in grado di fare altro. Il punto è che dovrebbero saperlo anche D'antoni e, soprattutto, i compagni, eppure non sembra sia così visto il basso coinvolgimento.maurom ha scritto: Siamo d'accordissimo mai negato che il gioco del Gallinari Europeo non si avvicina nemmeno lontanamente a quello che deve fare in questi Knicks, la cosa su cui non siamo d'accordo è che te credi che lui possa fare solo lo spadellatore da 3 mentre vedendo le partite si capisce che è in grado di fare molte altre cose.
Certo non deve andare da D'Antoni - che peraltro non credo abbia mai dettato l'ordine di coinvolgere poco Gallo -, non dico questo, io parlo di rispetto tecnico, quello che si riceve dai propri compagni. Quello dell' "Io so che tu sei in grado di fare questo e quest'altro, e per questo mi affido a te/ti passo il pallone, quando c'è da fare questo e quest'altro" (passami la pessima parafrasi). Ecco, Gallo quell'area di rispetto se l'è guadagnata solo per quel che concerne il tiro da 3. Negli altri item, a parer mio, c'è ancora molta, troppa diffidenza da parte dei compagni.maurom ha scritto:Sull'ultima domanda ti ripondo quello che penso io visto che non frequento lo spogliatoio dei Knicks, per me se un allenatore ti dice cosa fare e te sei un giocatore alle prime armi NBA non puoi che eseguire, secondo me nello spogliatoio dei Knicks oggi non c'è nessuno che ha lo status per andare da un allenatore e pretendere di essere utilizzato come dice lui, forse solo Stat potrebbe permettersi una roba del genere, non è questione di personalità è questione di status. La personalità per me si vede da altre cose, dal fatto se sei rispettato da compagni e avversari, da come ti comporti sotto pressione ecc. ecc., le scelte tecniche e tattiche spettano al coach non a un ragazzo dell'88...