Io la penso come REDDEN.
Imho farsi un'esperienza dall'altra parte dell'oceano è oro, soprattutto se sei giovane, anche se magari giochi poco o non giochi.
Non tanto per la qualità del gioco in sè o la preparazione tecnica,ma soprattutto sul lato della preparazione fisica, sulla mentalità nell'aggredire il canestro.
Esempi imho sono le ragazze italiane che hanno giocato in WNBA.
Oppure Thomas Ress...cioè Ress non è che sia un fenomeno, anzi, però indubbiamente ha una mentalità nell'attaccare il canestro e nel cercare la schiacciata, pur disponendo di un tiro più che discreto, che invece in italia non viene insegnata.
Cioè da noi i lunghi oramai o sono come Crosariol (che schiaccia perchè non sa fare altro

), oppure sono come Bargnani, che giocano in ruoli più piccoli (Bargnani una vita da SF, anche nel primo anno di NBA!) e non imparano un movimento in post basso.
Non ha senso che in nazionale si giochi con Carraretto da 3 e si debba essere fisicamente inferiori a tutti,finlandia compresa, che Mancinelli sembri un marziano perchè è l'unico che fa un movimento in post basso.
Imho questa mancanza di preparazione fisica individuale, che mi sembra fosse lamentata anche da Cuzzolin in una intervista, incide molto sul "vendere" i giocatori italiani di prospettiva al draft.
Se penso che il Bargnano quando gli chiedono come fare per andare in NBA, tra le altre cose dice "palestra tutti i giorni"...quando arrivato in NBA era la metà di ora
