Fino a qualche mese fa, quello che per qualcuno era il "prescelto" italiano, quello giusto, quello ambientato e del trash talking, aveva scritto nel suo destino di passare serate a sorseggiare Cosmopolitan o Bloody Mary in compagnia di Lebron nel suo appartamento a Manhattan con vetrate a vista mozzafiato skyline, tra risate e chiacchiere, già investito ufficialmente del titolo di "Tony Kukoc della situazione", e con la testa alla finale e all'anello che prima o poi avrebbe vinto perchè era scritto.
Passa qualche tempo, e Lebron se ne va a Miami e "quello giusto" viene scaricato, rischiando di andare a Denver, a giocare in quel che rimane dei Nuggets con Billups a svernare, Al Harrington e l'ambizione ottavo posto e poco altro





