Messaggioda Rickett » 18/07/2009, 21:19
Parliamo della creatina? parliamone, in fin dei conti, in un giorno in pretura l'avranno mostrata questa parte:
Si passa poi alla creatina, sostanza notissima nelle palestre di tutto il mondo, che sarebbe stata somministrata in dosi anche di 10 grammi (Nelle palestre si consigliava di fare una settimana di “carico” con dosi di 20 grammi giornalieri per proseguire con alcune settimane di “mantenimento” con 5 grammi per dì). Ma la creatina è argomento caldo già da qualche tempo negli ambienti medici al punto che da più parti si erano lette e ascoltate testimonianze del suo utilizzo. Il medico della nazionale francese Marcel Ferret, il 26 settembre 2002, nella deposizione davanti a Guariniello sostiene di aver appreso dell’esistenza della creatina dai calciatori italiani: «Gli studi dell’epoca consigliavano 20 grammi al giorno, ma solo un atleta disse che ne prendeva tanta: lo ricordo bene, non giocava nella Juve, ma nel Toro. E non la tollerava: gli venivano i crampi. Poi c’erano Zidane e Deschamps. Il primo parlava di 5/6 grammi al giorno, il secondo non ricordo» Milan, Parma e Roma sono le altre squadre citate da Ferret come “sperimentatrici” della sostanza. Si viene a sapere che la Juventus aveva incominciato a fare uso di creatina nel marzo del 1995 (pare quindi che i Vialli e i Ravanelli del primo scudetto di Lippi corressero anche senza di essa…) su consiglio del commissario tecnico della nazionale di atletica, Elio Locatelli, che la ordinava dalla Svezia.
Alla fine della stagione ‘94/’95 la Juventus cambiò fornitore, scegliendo la Also-Enervit, che nel frattempo era diventata uno degli sponsor della società. Nelle deposizioni di Agricola si legge che la sostanza era somministrata agli atleti in dosi da 6 grammi (due bustine da 3 grammi l’una). Lo stesso Agricola, in precedenza, aveva disinvoltamente parlato di creatina (giacché sostanza lecita) in più occasioni, come nel libro “Sul campo con la Juve” ( G.Lodi, G.Ventrone, Sperling & Kupfer, 199 dove con l’allora preparatore atletico Ventrone illustra le metodologie di allenamento degli atleti bianconeri. In quel volume, il dottore afferma che inizialmente non vi era molta letteratura scientifica sull’uso di creatina e non si conosceva con precisione quali fossero i dosaggi corretti. Successivamente ricorda come la sostanza fosse somministrata in dosi di 10 grammi giornalieri durante la preparazione estiva, al fine di favorire l’anabolismo (incremento della massa muscolare) e poi a stagione in corso, in dosi di 3 grammi, esclusivamente negli intervalli delle partite.
Nelle deposizioni di fronte a Guariniello, persino alcuni giocatori della Lazio zemaniana hanno ricordato come la creatina venisse impiegata durante i ritiri estivi. Secondo l’allora capitano biancoceleste, Gianluca Favalli, fu utilizzata soltanto nella stagione 1995 in due somministrazioni alle 9 di mattina e alle 13. Il trattamento sarebbe durato solo 1-2 mesi durante i quali il giocatore avrebbe riscontrato un aumento di peso pari a 2kg (da 77 a 79). Favalli ha raccontato che la decisione da parte sua e dei suo compagni di squadra ha suscitato vivo disappunto in Zeman. Versione dei fatti successivamente confermata da Paolo Negro, altro laziale.
Parole concordanti sull’argomento sono giunte anche da Paolo Zeppilli, medico della Nazionale, che ha sottolineato come la creatina fosse usata nel club azzurro il giorno antecedente le partite, in particolar modo durante Mondiali ed Europei, in dosi di 4 o 5 grammi. Lo stesso Zeppilli aggiunge che, agli inizi della diffusione dell’uso di creatina, non se ne conoscevano i dosaggi appropriati al punto che alcuni testi scientifici consideravano non nociva la somministrazione di 20 grammi giornalieri ( Cfr. Mauro Barletta, Il calcio in farmacia, Lindau, pag.70).
Infine, secondo alcuni calciatori e tecnici, la creatina sarebbe un integratore inutile per le prestazioni sportive, se non dannoso, visti alcuni effetti collaterali come intolleranze specifiche e gastriti. L’ex laziale Di Matteo ha affermato che in Nazionale smise di assumere creatina perché gli procurava dei fastidi gastrointestinali mentre il medico sociale del Milan, Rodolfo Tavana, ha dichiarato che la sostanza era stata ampiamente somministrata agli atleti rossoneri, salvo poi essere dismessa dal momento che «non si era riscontrata alcuna utilità».