[SEMIFINALE] Montepaschi Siena - Benetton Treviso
Inviato: 30/05/2009, 21:26
vs.
Montepaschi Siena: 29 vinte – 1 persa (15v. – 0p. in casa; 14v. – 1p. in trasferta)
Benetton Treviso: 18 vinte – 12 perse (13v. – 2p. in casa; 5v. – 10p. in trasferta)
Missione impossibile. La navigazione stagionale della corazzata Mens Sana è stata quasi senza intoppi, con il nuovo record di vittorie in un campionato professionistico a 16 squadre (bilancio 29-1 in regular season). Ben poche squadre sono riuscite a frapporre una degna resistenza o addirittura a battere l'inarrestabile macchina da guerra senese. Treviso non sbanca il parquet di viale Sclavo dai playoff del 2003 ed anche in casa l'ultimo successo contro i toscani risale al maggio 2006. La Benetton Basket può comunque essere soddisfatta di quanto fatto fino ad ora: un eventuale, singolo referto rosa nella serie farebbe solo lievitare il voto complessivo dell'annata.
EX: Marco Carraretto è un prodotto delle giovanili Benetton. Trevigiano purosangue, ha vestito solo in rare occasioni la casacca del suo club d'origine (nella stagione scudettata '96/'97), per poi partire per un lungo esilio con tappe a Mestre, Udine, Verona, Biella ed in Spagna prima del suo approdo senese. Su sponda opposta, Marcelo Nicola spese gli ultimi spiccioli della propria gloriosa carriera di giocatore proprio in Toscana, dopo i sei anni nella Marca dove è ritornato come assistente allenatore. Una effimera stagione a Siena anche per l'attuale team manager veneto Massimo Iacopini, già capitano di lungo corso della Benetton.
STELLE CONTRO: interrogativo primario, come si ferma l'MVP della stagione regolare, cioè Terrell McIntyre? Forse la risposta sta nel contrapporgli qualcuno che in precedenza ha ottenuto il medesimo riconoscimento personale, vale a dire Massimo Bulleri. Il folletto americano vanta ottime letture di gioco, esegue ormai quasi a memoria il pick'n'roll con i compagni, sfoggiando il consueto tiro dalla lunga distanza spesso mortifero. Il play cecinese ha trovato una seconda giovinezza nel suo ritorno a Treviso ed ha soppiantato Dashaun Wood nello starting five: l'arresto e tiro è il suo marchio di fabbrica, alla pari dell'intensità e dell'animus pugnandi.
I QUINTETTI: classico ed immutabile quello mensanino. Con McIntyre in regia, l'americano di passaporto bosniaco Henry Domercant parte da guardia: l'ex Efes è un esterno dal fisico compatto, tiratore, anche se non sempre continuo nel rendimento. Ala piccola il centrafricano Romain Sato, saltatore irreale in rapporto all'altezza, difensore a tutto campo che ha saputo costruirsi anche un buon piazzato dall'arco a completamento del suo gioco. I due naturalizzati Stonerook ed Eze chiudono il cerchio: l'ex canturino agisce da play aggiunto, smistando i passaggi dal post alto dove ha licenza di bombardare, mentre il nigeriano sfrutta velocità, atletismo ed elevazione in avvicinamento a canestro. La Benetton, dovendo convivere anche con alcuni infortuni, deve fare di necessità virtù. Bullery come detto è il play; Gary Neal, attaccante umorale ma devastante se in serata, e l'islandese Stefansson (guardia-ala abbastanza completa ed accreditata di ottime doti in marcatura) compongono il reparto esterni. Nel pitturato, stante il possibile forfait di Sandro Nicevic, dovrebbero esserci all'inizio Radoslav Rancik e C.J. Wallace: lo slovacco è attaccante di razza, dotato di un tiro dalla meccanica assai strana ma molto efficace, in difesa però difficilmente si fa sentire; l'ex orlandino è decisamente più completo, potendo fare la voce grossa a rimbalzo nonostante un atletismo limitato ed utilizzando il proprio vasto reparto offensivo sul fronte opposto, anche se il problema alla mano sinistra emerso nella serie contro la Virtus potrebbe penalizzarlo in questo senso.
LE PANCHINE: scelte infinite o quasi per la Montepaschi, qualche alternativa in meno per la Benetton. In casa Mens Sana, i lituani Kaukenas e Lavrinovic sono i primi cambi, il primo per gli esterni (Rimantas è buon penetratore per la taglia e fromboliere temibile) il secondo per i lunghi (Ksystof accoppia la stazza ed i centimetri di un centro con la mano educata di una guardia, mix decisamente indigesto). Morris Finley copre le spalle a McIntyre in regia, Carraretto è l'uomo designato per i momenti di crisi, potendo portare punti istantanei ed agire da mastino. Il tridentino Lechtaler è il back-up naturale di Eze, essendo un centro grosso ma mobile anche se privo di movimenti pericolosi fuori dal pitturato; l'altoatesino Ress invece spicca proprio per l'ampio raggio di tiro. Gli innesti di fine aprile hanno allungato la panchina trevigiana, fino a quel momento piuttosto scarna. Wood, scalzato da Bulleri nel ruolo, può anche giocare a fianco del cecinese; Kalampokis (presente con un sopracciglio suturato dopo il taglio subìto in gara5 dei quarti) è un tuttofare prezioso che si adatta alle esigenze del coach. Matteo Soragna può svariare nelle tre posizioni di esterno e giocare anche da n. 4 tattico in quintetti veloci. Andrea Renzi, oggetto del contendere tra i due club tre estati orsono, ha visto ridursi drasticamente i propri minuti in campo (al pari del compagno di giovanili Roberto Rullo), ma potrebbe tornare a calcare il parquet, utilizzando la sua atipicità di lungo leggero ma veloce e tecnico. Sandro Nicevic lamenta dei fastidi al ginocchio, quindi la sua presenza non è certa: un brutto colpo per la Benetton, dato che il croato di passaporto italiano è giocatore d'esperienza, importante con il suo jumper dai sei metri per aprire l'area. Curiosamente, entrambi i club dispongono di uno "straniero di scorta" sloveno: i campioni d'Italia in carica hanno ingaggiato durante l'annata Arriel McDonald, play-guardia di grande esperienza; i veneti hanno fatto scivolare fuori dalle rotazioni Domen Lorbek, ala piccola tiratrice che ha incassato un brutto infortunio al polpaccio, anche se la guarigione dovrebbe essere prossima.
GLI ALLENATORI: Simone Pianigiani si sta affermando sempre più come punto di riferimento della categoria, visti i tanti successi raccolti. Critiche negative a parte, può alternare la velocità al gioco controllato, scegliendo l'arma migliore con cui stritolare gli avversari di turno. Voci maligne si sono addensate come nuvole nere in stagione anche sul capo di Oktay Mahmuti, che nonostante tutto ha ottenuto il riconoscimento di miglior coach dell'Eurocup. Viste le caratteristiche dei giocatori a disposizione, il macedone preferisce tenere il ritmo-gara basso per evitare di esporsi al contropiede primario e secondario.
da realbasket.it
Montepaschi Siena: 29 vinte – 1 persa (15v. – 0p. in casa; 14v. – 1p. in trasferta)
Benetton Treviso: 18 vinte – 12 perse (13v. – 2p. in casa; 5v. – 10p. in trasferta)
Missione impossibile. La navigazione stagionale della corazzata Mens Sana è stata quasi senza intoppi, con il nuovo record di vittorie in un campionato professionistico a 16 squadre (bilancio 29-1 in regular season). Ben poche squadre sono riuscite a frapporre una degna resistenza o addirittura a battere l'inarrestabile macchina da guerra senese. Treviso non sbanca il parquet di viale Sclavo dai playoff del 2003 ed anche in casa l'ultimo successo contro i toscani risale al maggio 2006. La Benetton Basket può comunque essere soddisfatta di quanto fatto fino ad ora: un eventuale, singolo referto rosa nella serie farebbe solo lievitare il voto complessivo dell'annata.
EX: Marco Carraretto è un prodotto delle giovanili Benetton. Trevigiano purosangue, ha vestito solo in rare occasioni la casacca del suo club d'origine (nella stagione scudettata '96/'97), per poi partire per un lungo esilio con tappe a Mestre, Udine, Verona, Biella ed in Spagna prima del suo approdo senese. Su sponda opposta, Marcelo Nicola spese gli ultimi spiccioli della propria gloriosa carriera di giocatore proprio in Toscana, dopo i sei anni nella Marca dove è ritornato come assistente allenatore. Una effimera stagione a Siena anche per l'attuale team manager veneto Massimo Iacopini, già capitano di lungo corso della Benetton.
STELLE CONTRO: interrogativo primario, come si ferma l'MVP della stagione regolare, cioè Terrell McIntyre? Forse la risposta sta nel contrapporgli qualcuno che in precedenza ha ottenuto il medesimo riconoscimento personale, vale a dire Massimo Bulleri. Il folletto americano vanta ottime letture di gioco, esegue ormai quasi a memoria il pick'n'roll con i compagni, sfoggiando il consueto tiro dalla lunga distanza spesso mortifero. Il play cecinese ha trovato una seconda giovinezza nel suo ritorno a Treviso ed ha soppiantato Dashaun Wood nello starting five: l'arresto e tiro è il suo marchio di fabbrica, alla pari dell'intensità e dell'animus pugnandi.
I QUINTETTI: classico ed immutabile quello mensanino. Con McIntyre in regia, l'americano di passaporto bosniaco Henry Domercant parte da guardia: l'ex Efes è un esterno dal fisico compatto, tiratore, anche se non sempre continuo nel rendimento. Ala piccola il centrafricano Romain Sato, saltatore irreale in rapporto all'altezza, difensore a tutto campo che ha saputo costruirsi anche un buon piazzato dall'arco a completamento del suo gioco. I due naturalizzati Stonerook ed Eze chiudono il cerchio: l'ex canturino agisce da play aggiunto, smistando i passaggi dal post alto dove ha licenza di bombardare, mentre il nigeriano sfrutta velocità, atletismo ed elevazione in avvicinamento a canestro. La Benetton, dovendo convivere anche con alcuni infortuni, deve fare di necessità virtù. Bullery come detto è il play; Gary Neal, attaccante umorale ma devastante se in serata, e l'islandese Stefansson (guardia-ala abbastanza completa ed accreditata di ottime doti in marcatura) compongono il reparto esterni. Nel pitturato, stante il possibile forfait di Sandro Nicevic, dovrebbero esserci all'inizio Radoslav Rancik e C.J. Wallace: lo slovacco è attaccante di razza, dotato di un tiro dalla meccanica assai strana ma molto efficace, in difesa però difficilmente si fa sentire; l'ex orlandino è decisamente più completo, potendo fare la voce grossa a rimbalzo nonostante un atletismo limitato ed utilizzando il proprio vasto reparto offensivo sul fronte opposto, anche se il problema alla mano sinistra emerso nella serie contro la Virtus potrebbe penalizzarlo in questo senso.
LE PANCHINE: scelte infinite o quasi per la Montepaschi, qualche alternativa in meno per la Benetton. In casa Mens Sana, i lituani Kaukenas e Lavrinovic sono i primi cambi, il primo per gli esterni (Rimantas è buon penetratore per la taglia e fromboliere temibile) il secondo per i lunghi (Ksystof accoppia la stazza ed i centimetri di un centro con la mano educata di una guardia, mix decisamente indigesto). Morris Finley copre le spalle a McIntyre in regia, Carraretto è l'uomo designato per i momenti di crisi, potendo portare punti istantanei ed agire da mastino. Il tridentino Lechtaler è il back-up naturale di Eze, essendo un centro grosso ma mobile anche se privo di movimenti pericolosi fuori dal pitturato; l'altoatesino Ress invece spicca proprio per l'ampio raggio di tiro. Gli innesti di fine aprile hanno allungato la panchina trevigiana, fino a quel momento piuttosto scarna. Wood, scalzato da Bulleri nel ruolo, può anche giocare a fianco del cecinese; Kalampokis (presente con un sopracciglio suturato dopo il taglio subìto in gara5 dei quarti) è un tuttofare prezioso che si adatta alle esigenze del coach. Matteo Soragna può svariare nelle tre posizioni di esterno e giocare anche da n. 4 tattico in quintetti veloci. Andrea Renzi, oggetto del contendere tra i due club tre estati orsono, ha visto ridursi drasticamente i propri minuti in campo (al pari del compagno di giovanili Roberto Rullo), ma potrebbe tornare a calcare il parquet, utilizzando la sua atipicità di lungo leggero ma veloce e tecnico. Sandro Nicevic lamenta dei fastidi al ginocchio, quindi la sua presenza non è certa: un brutto colpo per la Benetton, dato che il croato di passaporto italiano è giocatore d'esperienza, importante con il suo jumper dai sei metri per aprire l'area. Curiosamente, entrambi i club dispongono di uno "straniero di scorta" sloveno: i campioni d'Italia in carica hanno ingaggiato durante l'annata Arriel McDonald, play-guardia di grande esperienza; i veneti hanno fatto scivolare fuori dalle rotazioni Domen Lorbek, ala piccola tiratrice che ha incassato un brutto infortunio al polpaccio, anche se la guarigione dovrebbe essere prossima.
GLI ALLENATORI: Simone Pianigiani si sta affermando sempre più come punto di riferimento della categoria, visti i tanti successi raccolti. Critiche negative a parte, può alternare la velocità al gioco controllato, scegliendo l'arma migliore con cui stritolare gli avversari di turno. Voci maligne si sono addensate come nuvole nere in stagione anche sul capo di Oktay Mahmuti, che nonostante tutto ha ottenuto il riconoscimento di miglior coach dell'Eurocup. Viste le caratteristiche dei giocatori a disposizione, il macedone preferisce tenere il ritmo-gara basso per evitare di esporsi al contropiede primario e secondario.
da realbasket.it