[QUARTI DI FINALE] Bancatercas Teramo - Armani Jeans Milano
Inviato: 19/05/2009, 11:10
vs.
Bancatercas Teramo: 19 vinte – 11 perse (12v. – 3p. in casa; 7v. – 8p. in trasferta)
Armani Jeans Milano: 17 vinte – 13 perse (10v. -5p. in casa; 7v. – 8p. in trasferta)
Teramo contro Milano, questo è l'accoppiamento del secondo quarto di finale.
STAGIONE: Un sogno ad occhi aperti. Così potrebbe essere definita l'annata 2008/'09 della Banca Tercas, che a dispetto di ogni gerarchia e pronostico è riuscita ad infilarsi nel gotha del basket nazionale, classificandosi terza alla fine della stagione regolare e giocando nel frattempo anche una semifinale di Coppa Italia: difficilmente in Abruzzo dimenticheranno questa stagione. Il campionato in corso invece per l'Olimpia è stato altalenante: partenza difficilissima, roster modificato a più riprese, qualificazione centrata alle Top16 di Eurolega ma sfumata alla Final Eight di Coppa Italia. La poule scudetto può rilanciare le ambizioni dei meneghini o affossarne i sogni.
EX: Nessuno. Da annotare le origini teramane di Marco Mordente, che ancora una volta sfiderà la squadra della propria città natale: i precedenti storici al PalaScapriano mostrano come la guardia azzurra soffra forse la pressione di giocare in Abruzzo, davanti alla propria gente.
STELLE CONTRO: David Moss lo scorso anno pilotava la Fileni Jesi nei playoff di Legadue, chiusi con la finale vinta però da Caserta sull'Aurora. Capobianco l'ha voluto con sè, assieme ad Hoover, anche al piano superiore ed il rasta ex Polpak non ha patito il salto di categoria, come dimostrano l'impatto sia offensivo che difensivo ed i numeri a rimbalzo. Contro di lui se la vedrà David Hawkins, passato stabilmente dal ruolo di guardia a quello di ala piccola, migliorando il proprio impatto sulle partite. Una sfida che promette scintille.
I QUINTETTI: Nessun cambio di abitudini per Teramo. Poeta, il miglior play italiano del momento, in regia; Carroll, mormone tiratore mortifero, è la guardia; il già citato Moss parte da ala piccola; sotto canestro, coppia di lunghi sottodimensionati ma atipici: Amoroso non è uno specialista assoluto ma sa fare bene un po' tutto, Brown viene schierato da centro per le maggiori doti di rimbalzista, ma può alla bisogna colpire anche dalla lunga. Le rotazioni milanesi paiono essersi stabilizzate, con il duo Price-Vitali a spartirsi i compiti di regista e guardia in alternativa; Hawkins come detto è l'ala piccola; Mike Hall, dopo gli inizi di stagione titubanti in cui si invocava a gran voce il suo taglio, è esploso, fornendo tiro dalla lunga ed in avvicinamento e carambole; senza Sow, il centro è il piccolo Mason Rocca, lottatore senza paura che però non ha movimenti fuori dal pitturato nè doti atletiche che gli permettano di intimidire.
LE PANCHINE: completa ma povera tecnicamente quella aprutina. Hoover è l'alternativa a Carroll come fromboliere ma può dare una mano anche a portare palla; Jaacks può giocare assieme sia a Brown che ad Amoroso, ha mano educata da lontano (un po' meno dalla lunetta) e non si tira mai indietro; Lulli è ormai un'ala forte tattica a tempo pieno, cui Capobianco chiede qualche minuto di qualità; il miniplay bolognese Piazza ha avuto spazio e fiducia, tuttavia la sua inesperienza è un pesante fardello; Cerella chiude le rotazioni, pur essendone spesso ai margini, rivelandosi inadeguato al livello della Serie A. Gli infortuni di Pape Sow e di Joey Beard hanno temporaneamente ridotto il pacchetto lunghi dell'Armani Jeans, rinfoltito dall'arrivo di Denis Marconato, che rispetto agli altri due è centro più tecnico e fisico che atletico; Mordente è l'agente speciale per tutte le missioni difensive e può giocare nei tre ruoli esterni; Jobey Thomas è tornato in squadra solo grazie agli infortuni altrui: è tiratore di striscia, anche se la sua annata è stata assai deludente. Katelynas copre le spalle ad Hall, pur essendo meno tiratore del compagno; Mo Taylor nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere il primo cambio per ala forte e centro, ma le sue condizioni fisiche (era fermo da due anni prima della chiamata milanese) migliorano troppo lentamente per sperare in qualcosa di concreto e soprattutto di continuo. Sangarè chiude la panchina: il francesino è da tempo ai margini delle rotazioni.
GLI ALLENATORI: Capobianco ha incassato il premio, meritatissimo, di miglior allenatore dell'anno. La sua squadra gioca un basket frizzante ma anche concreto, fatto di velocità, contropiede e tiro da fuori. Bucchi, che viene dalla scuola di Ettore Messina, non è stato esente da critiche (ndth, ossia nota di The Huge, ha fatto pena!) durante la stagione per scelte sia tecniche che tattiche effettuate; il suo gioco solitamente è improntato a grande attenzione alla difesa, lasciando poi gli esterni liberi di creare in attacco.
da realbasket.it
Bancatercas Teramo: 19 vinte – 11 perse (12v. – 3p. in casa; 7v. – 8p. in trasferta)
Armani Jeans Milano: 17 vinte – 13 perse (10v. -5p. in casa; 7v. – 8p. in trasferta)
Teramo contro Milano, questo è l'accoppiamento del secondo quarto di finale.
STAGIONE: Un sogno ad occhi aperti. Così potrebbe essere definita l'annata 2008/'09 della Banca Tercas, che a dispetto di ogni gerarchia e pronostico è riuscita ad infilarsi nel gotha del basket nazionale, classificandosi terza alla fine della stagione regolare e giocando nel frattempo anche una semifinale di Coppa Italia: difficilmente in Abruzzo dimenticheranno questa stagione. Il campionato in corso invece per l'Olimpia è stato altalenante: partenza difficilissima, roster modificato a più riprese, qualificazione centrata alle Top16 di Eurolega ma sfumata alla Final Eight di Coppa Italia. La poule scudetto può rilanciare le ambizioni dei meneghini o affossarne i sogni.
EX: Nessuno. Da annotare le origini teramane di Marco Mordente, che ancora una volta sfiderà la squadra della propria città natale: i precedenti storici al PalaScapriano mostrano come la guardia azzurra soffra forse la pressione di giocare in Abruzzo, davanti alla propria gente.
STELLE CONTRO: David Moss lo scorso anno pilotava la Fileni Jesi nei playoff di Legadue, chiusi con la finale vinta però da Caserta sull'Aurora. Capobianco l'ha voluto con sè, assieme ad Hoover, anche al piano superiore ed il rasta ex Polpak non ha patito il salto di categoria, come dimostrano l'impatto sia offensivo che difensivo ed i numeri a rimbalzo. Contro di lui se la vedrà David Hawkins, passato stabilmente dal ruolo di guardia a quello di ala piccola, migliorando il proprio impatto sulle partite. Una sfida che promette scintille.
I QUINTETTI: Nessun cambio di abitudini per Teramo. Poeta, il miglior play italiano del momento, in regia; Carroll, mormone tiratore mortifero, è la guardia; il già citato Moss parte da ala piccola; sotto canestro, coppia di lunghi sottodimensionati ma atipici: Amoroso non è uno specialista assoluto ma sa fare bene un po' tutto, Brown viene schierato da centro per le maggiori doti di rimbalzista, ma può alla bisogna colpire anche dalla lunga. Le rotazioni milanesi paiono essersi stabilizzate, con il duo Price-Vitali a spartirsi i compiti di regista e guardia in alternativa; Hawkins come detto è l'ala piccola; Mike Hall, dopo gli inizi di stagione titubanti in cui si invocava a gran voce il suo taglio, è esploso, fornendo tiro dalla lunga ed in avvicinamento e carambole; senza Sow, il centro è il piccolo Mason Rocca, lottatore senza paura che però non ha movimenti fuori dal pitturato nè doti atletiche che gli permettano di intimidire.
LE PANCHINE: completa ma povera tecnicamente quella aprutina. Hoover è l'alternativa a Carroll come fromboliere ma può dare una mano anche a portare palla; Jaacks può giocare assieme sia a Brown che ad Amoroso, ha mano educata da lontano (un po' meno dalla lunetta) e non si tira mai indietro; Lulli è ormai un'ala forte tattica a tempo pieno, cui Capobianco chiede qualche minuto di qualità; il miniplay bolognese Piazza ha avuto spazio e fiducia, tuttavia la sua inesperienza è un pesante fardello; Cerella chiude le rotazioni, pur essendone spesso ai margini, rivelandosi inadeguato al livello della Serie A. Gli infortuni di Pape Sow e di Joey Beard hanno temporaneamente ridotto il pacchetto lunghi dell'Armani Jeans, rinfoltito dall'arrivo di Denis Marconato, che rispetto agli altri due è centro più tecnico e fisico che atletico; Mordente è l'agente speciale per tutte le missioni difensive e può giocare nei tre ruoli esterni; Jobey Thomas è tornato in squadra solo grazie agli infortuni altrui: è tiratore di striscia, anche se la sua annata è stata assai deludente. Katelynas copre le spalle ad Hall, pur essendo meno tiratore del compagno; Mo Taylor nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere il primo cambio per ala forte e centro, ma le sue condizioni fisiche (era fermo da due anni prima della chiamata milanese) migliorano troppo lentamente per sperare in qualcosa di concreto e soprattutto di continuo. Sangarè chiude la panchina: il francesino è da tempo ai margini delle rotazioni.
GLI ALLENATORI: Capobianco ha incassato il premio, meritatissimo, di miglior allenatore dell'anno. La sua squadra gioca un basket frizzante ma anche concreto, fatto di velocità, contropiede e tiro da fuori. Bucchi, che viene dalla scuola di Ettore Messina, non è stato esente da critiche (ndth, ossia nota di The Huge, ha fatto pena!) durante la stagione per scelte sia tecniche che tattiche effettuate; il suo gioco solitamente è improntato a grande attenzione alla difesa, lasciando poi gli esterni liberi di creare in attacco.
da realbasket.it