
Concludiamo il lungo viaggio tra le serie del primo turno NBA con quella che secondo me è la serie più bella di tutte: Oklahoma City Thunder contro Denver Nuggets. Due squadre giovani, forti, che giocano bene a basket e vogliono candidarsi per il ruolo di guastafeste per l'eventuale turno contro i San Antonio Spurs. Ma non sarà una passeggiata arrivarci, c'è da scommetterci.
(4) OKLAHOMA CITY THUNDER (55-27)
Nella stagione NBA 2010-2011 sono state due le trade che davvero hanno cambiato gli equilibri della Lega: quella di Perkins e quella di Carmelo Anthony. Per uno strano scherzo del destino, da questa parte dell'America si scontrano le squadre che da quelle due trade sembra ci abbiano guadagnato nel breve periodo, mentre dall'altra Celtics e Knicks si daranno battaglia tra le 'perdenti' dei due scambi. È indubbio che l'arrivo di Perkins ai Thunder abbia già cambiato la squadra: non è un cambiamento che si nota, perchè l'ex Celtics non è un giocatore da 20+10, ma è un cambiamento che si sente, eccome, quando devi andare a tirare nell'area di OKC e quando devi andare a bloccare per le uscite di Kevin Durant. Con un giocatore del genere a coprire le spalle dei giovani e talentuosi Thunder, Scott Brooks si ritrova tra le mani una squadra che ha bisogno solo di mettere esperienza sulle spalle e non perdere l'entusiasmo con cui gioca prima di poter andare a competere per il titolo NBA. Con la giusta chimica, ed un po' di sanissima fortuna, non è detto che quel titolo non possa arrivare già quest'anno...
Per il secondo anno consecutivo Kevin Durant ha vinto il titolo di capocannoniere NBA, undicesimo giocatore della storia a riuscirci, e nell'ultimo mese le sue prestazioni sono andate in crescendo, specialmente nelle due partite dell'ultima settimana proprio contro i Denver Nuggets, dominati quasi a piacimento. Non sarà così semplice nella serie che lo aspetta, e quindi ci sarà bisogno dell'aiuto di Russell Westbrook, ormai assurto al rango di All Star, e del sistema difensivo di OKC che può contare su giocatori come il predetto Perkins, Sefolosha, Serge Ibaka, Collison, Harden, Mohammed e Maynor. Insomma, tanta roba, contando che poi dalla panchina si alza anche il tiratore Cook, il sempre ineffabile Nate Robinson (se viene fatto alzare dalla panchina) e da qualche parte dovrebbe esserci pure la prima scelta di quest'anno, Cole Aldrich, quasi mai utilizzato. Dopo l'eliminazione al primo turno in sei partite con i Lakers dell'anno scorso, per i Thunder ci si aspetta almeno il passaggio alle Conference Semifinals, e magari quest'anno potrebbe non essere un'idea malvagia fare un po' più di tagliafuori.
(5) DENVER NUGGETS (50-32)
Dall'altra parte del ring ci sono i Denver Nuggets, osservati speciali dal nostro paese per la presenza in roster di Danilo Gallinari. Proprio l'arrivo da New York di Danilo, insieme a Felton, Chandler e Mozgov è stato il punto di svolta della stagione dei Nuggets: quando c'era Carmelo Anthony si vinceva, sì, ma bisognava sempre fare i conti con il 'mal di pancia' di Melo ed una squadra che, con lui in campo, faceva fatica ad esprimersi liberamente. Al momento della trade sono stati in molti a credere che la stagione di Denver fosse finita, ed invece la squadra di George Karl ha sorpreso tutti concludendo con un eccellente record di 18-7, mettendo in mostra una gran difesa ed un gran gioco di squadra. I Nuggets sono davvero il No-Name Team per eccellenza, basti pensare che il top-scorer è il nostro Danilo con 14.7 punti di media, ma sono ben otto i giocatori ad andare in doppia cifra di media, con il nono, Martin, che si ferma a 8.6. Nella trade i Nuggets hanno certamente perso le prime due opzioni offensive, ed infatti in molti momenti delle partite il loro attacco perde di fluidità ed efficacia, ma hanno enormemente guadagnato in difesa, diventata il punto di forza della formazione di Karl assieme alla voglia di giocare di squadra e la ricerca del passaggio per il compagno più libero. In questo contesto di squadra, per certi versi anticonformista nei confronti del resto della Lega, risultano però come corpi estranei due giocatori come Al Harrington e J.R.Smith: i due sono giocatori “che non hanno mai incontrato un tiro che non gli piacesse”, ma si sono accorti che giocare in quella maniera in questa squadra 'non s'ha da fare' e quindi risultano sempre un po' bloccati nei pochi minuti in campo che gli vengono concessi. I due, però, sono ancora una risorsa importante per i Nuggets, perchè sono i principali giocatori che si alzano dalla panchina e sono tra i pochi che possono crearsi un tiro in ogni momento, caratteristica che negli altri giocatori un po' manca. Denver, in questo primo turno, dovrà anche fare i conti con le condizioni non perfette di molti suoi giocatori, praticamente un intero quintetto con Lawson (caviglia), Afflalo (tendine del ginocchio), Gallinari (caviglia), Nenè (inguine) e Mozgov (ginocchio), anche se di questi solo l'ultimo pare sicuramente fuori per gara-1.
Tattica: a Karl piace tantissimo andare con il quintetto con Felton e Lawson insieme, per aumentare il ritmo della gara e dare problemi di accoppiamento agli avversari, che difficilmente dispongono di due giocatori di quella velocità in guardia. Quei due gestiscono un attacco basato principalmente sul pick'n'roll, specialmente in transizione, provando a cercare poi Nenè in mezzo all'area o Gallinari, Chandler, Afflalo, JR Smith e Harrigton sul perimetro per un tiro piedi per terra.
Gli Oklahoma City invece dispongono di diverse soluzioni: in mezzo all'area non hanno un lungo da servire per isolamenti in post basso, ma questa lacuna verrà probabilmente sfruttata da Westbrook, che porterà i più bassi play di Denver vicino al ferro per trovare punti facili; sul perimetro poi c'è l'arma totale Durant che comanderà raddoppi sistematici ogni qual volta prende palla, liberando lo spazio per tiri comodi per giocatori come Sefolosha e Harden, o anche il miglioratissimo tiro dai 5-6 metri di Ibaka, che ogni giorno che passa sembra diventare più forte. Oltretutto, i Thunder sono una squadra che quando può andare in contropiede è sostanzialmente inarrestabile, per il superiore tasso di atletismo che ha praticamente in ogni suo giocatore rispetto al suo pariruolo.
Rotazioni e matchups: per le caratteristiche dei giocatori e la profondità dei due roster, questa è una delle serie più belle e complicate a livello di accoppiamenti e quintetti, visto che ognuno dei due allenatori ha una scelta quasi sterminata di opzioni a livello tattico. Del duello in guardia tra Lawson e Felton con Westbrook e Maynor abbiamo già parlato, bisognerà vedere se sulle piste del secondo play di Denver verrà mandato Sefolosha, con slittamento di Durant su Gallinari, o se Brooks sceglierà di far giocare Harden tenendo Durant da 4. Nelle posizioni di 2 e 3 sia Denver che OKC dispongono di giocatori che possono ricoprire sia l'uno che l'altro ruolo, ed è possibile che Gallinari e Durant vengano spostati in ala forte in quintetti superveloci per far spazio ai vari Afflalo, Chandler, Smith da una parte e Harden, Sefolosha e Cook dall'altra. Sotto canestro, Nenè è il principale scorer di Denver, ed a lui verrà probabilmente opposto Perkins, con il quale ha già iniziato a battagliare nelle due partite di Aprile: se ci sarà un accenno di rissa nella serie, questi sono i due protagonisti da tener d'occhio. Poi ci saranno Ibaka, Collison e Mohammed a rendere l'area di OKC una selva di braccia e centimetri che potrebbe mettere in difficoltà addirittura i Lakers, figurarci i sottodimensionati Martin, Andersen e Harrington.
Resta un capitolo a parte la marcatura di Durant: se su di lui verrà utilizzato il nostro Gallinari, come pare probabile almeno da gara-1, innanzitutto bisognerà fare tanti auguri al nostro, perchè Durant è oggettivamente un giocatore immarcabile. Proprio per le attenzioni che richiama su di sé, prima a livello mentale che a livello fisico, Danilo potrebbe rilassarsi un attimo in attacco, e probabilmente non vedremo grandissime cifre offensive nella sua prima serie di playoff. Resta comunque il fatto che il suo è il matchup più difficile ed importante per Denver, e sulle tracce di Durant potrebbe anche finire il miglior difensore dei Nuggets, Kenyon Martin, che negli anni scorsi fu utilizzato anche su Kobe Bryant.
Westbrook (Maynor) – Lawson (Felton)
Sefolosha (Harden) – Afflalo (Smith)
Durant (Cook) – Gallinari (Chandler)
Ibaka (Collison) – Martin (Harrington)
Perkins (Mohammed) – Nenè (Andersen)
Chiave della serie: chi riesce a correre di più prende un vantaggio, e da questo punto di vista i Thunder sembrano più pronti contro una squadra che comunque ha iniziato a giocare insieme da poco più di due mesi. Ciò non toglie che questa sia una serie bellissima, e che Denver abbia le sue carte da giocarsi per farla durare anche fino alla settima partita.




