
(1) CHICAGO BULLS (62-20)
Rispulciando quello che avevo scritto negli anni passati sui Chicago Bulls, il quadro è quasi sempre lo stesso: “Bella squadra sulla carta, potenzialmente un grandissimo giocatore in Derrick Rose, se solo si accorgessero che per vincere devono remare tutti dalla stessa parte”. Ad un solo anno di distanza, l'arrivo alla Windy City di Coach Tom Thibodeau ha rivoltato la mentalità della squadra e le ha fatto fare il (triplo) salto di qualità: primo posto ad Est, miglior record della NBA con 62 vittorie, premio di MVP per Rose, premio di Miglior Coach per Thibodeau, la miglior difesa (numeri alla mano) della Lega alla pari con quella dei Celtics. Un caso? Nossignore, perchè il loro coach è l'ex Ministro della Difesa di Boston, che quindi si può a ben titolo definire come il creatore delle DUE difese migliori della NBA. Ma la cosa davvero interessante è che per come sono strutturati, per come difendono e per come si sono comportati negli anni scorsi (ad esempio nella storica serie dei 7 overtime contro Boston - tu guarda il caso! - due anni fa), questi Bulls sono quasi più adatti a giocare in post-season rispetto alla regular season. Le domande a cui dovranno rispondere in questi playoff sono: fino a che punto saranno capaci di andare avanti, e non fare solamente una bella figura? E, in subordine ma neanche troppo, fino a dove li porterà Derrick Rose? Reggeranno ai momenti di difficoltà, che negli ultimi mesi sostanzialmente non hanno mai affrontato? A queste e tante altre domande bisognerà dare una risposta, se non subito contro Indiana, dal probabile scontro contro Orlando in poi.
(8) INDIANA PACERS (37-45)
Dalla parte di Indiana, si può dire che i Pacers più che vincere la corsa per l'ottavo posto hanno perso l'ultimo disponibile per la lottery. Il record di 37-45 ci racconta che questi Pacers vanno ai playoff ad Est mentre ad Ovest sarebbero all'undicesimo posto, fuori dalla post-season da almeno un mesetto. Fatto sta che Indiana, pur tra mille problemi fisici (solo Granger, Collison e Hibbert hanno giocato quasi tutte le partite della RS) e di spogliatoio, passando attraverso l'esonero di Jim O'Brien e trade mancate di poco (avevano quasi chiuso per O.J.Mayo alla deadline), arriva ai playoff senza niente da dimostrare e dovrà opporsi alla squadra più calda della NBA, con ben poche speranze di portare via almeno una partita. Non sempre però partecipare ai playoff anche senza speranze è un brutto affare: il quintetto dei Pacers sarà quasi tutto alle prese con la prima serie di post-season in carriera, è molto giovane (non arrivano ai 25 anni di media), ed avranno davanti a loro la dimostrazione di questo concetto, visto che difficilmente i Bulls sarebbero così forti senza le esperienze fatte con Boston e Cleveland negli anni passati. Dalla panchina poi si alzano altri due giovani come Brandon Rush e Josh McRoberts, e l'anno prossimo i Pacers avranno 22 milioni di dollari di spazio salariale avendo quasi tutti i loro migliori giocatori sotto contratto: insomma, per quest'anno non ci sono speranze, ma operando bene i playoff potranno diventare una piacevole abitudine nello stato americano che più ama il basket.
Dal punto di vista tattico, per i Bulls tutto nasce dalla difesa: fermando gli avversari possono scatenare Derrick Rose in contropiede per trovare punti facili, ma visto che nei playoff i ritmi inevitabilmente si abbassano e tutte le attenzioni delle difese saranno dedicate al numero 1, molto secondo me passerà dalle mani di Luol Deng e Carlos Boozer. Il primo è il complemento perfetto per Rose e Boozer, per la capacità di giocare negli spazi lasciati dagli altri due senza necessariamente richiedere troppi tiri, mentre il secondo è la presenza interna che consente di avere bilanciamento nell'attacco di Thibodeau. Senza dubbio arriveranno periodi di bonaccia offensiva per loro, perchè il talento offensivo in uomini come Noah, Gibson, Thomas e Bogans è letteralmente quello che è (e spesso verranno battezzati dalle difese), ma quello che ti danno questi stessi giocatori nella metà campo difensiva permetterà ai Bulls di avere sempre una chance durante qualsiasi partita. Vi ricordano mica i Boston Celtics?
Per Indiana tutto passa dalle mani di Granger e Collison, top scorer della squadra con 20.5 e 13.3 ppg. Ma se sul primo si può scommettere a occhi chiusi, la stagione del secondo non lascia ben sperare, visto che in Indiana ci si aspettava qualcosa di più dal talentuoso playmaker arrivato da New Orleans. Sotto canestro i Pacers hanno trovato un buon pacchetto di lunghi nei titolari Hansbrough (che liberato dalle grinfie di O'Brien ha messo su una solida doppia cifra in punti segnati) e Roy Hibbert (tra i giocatori più interessanti visti nel primo scorcio di stagione) e nei backup Foster e McRoberts. A giocarsi i restanti minuti restano il rookie George (titolare in guardia), Brandon Rush, Mike Dunleavy, AJ Price e Danthay Jones, mentre da qualche parte sulla panchina c'è anche quella vecchia volpe di James Posey: riuscirà a rendersi utile nel suo habitat naturale?
Rose (Watson) – Collison (Price, Ford)
Bogans (Korver) – George (Rush, Jones)
Deng (Brewer) – Granger (Dunleavy)
Boozer (Gibson) – Hansbrough (McRoberts)
Noah (Thomas, Asik) – Hibbert (Foster)
Chiave della serie: tanti auguri a Collison e Price quando dovranno fronteggiare Rose, di particolare interesse lo scontro tra Deng e Granger in ala piccola. In ogni caso, per i Bulls non dovrebbe essere un problema avanzare al turno successivo, dovendo affrontare una squadra che in Regular Season ha segnato sì 100 punti di media, ma subendone 101...
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