vanz ha scritto:Guardando Chelsea Liverpool mi è venuta in mente la storia di Shevchenko...L'attaccante in questione ha fatto sfracelli in Italia,caterve di gol bellissimi,il rigore della vittoria in Champions,annate da numero 1.E poi?E poi Abramovich ha voluto il suo connazionale al Chelsea,lo ha imposto a Mourinho che non sapeva che farsene e cosi è finito pian piano a fare la riserva e a essere considerato un fallimento,uno dei peggiori acquisti del calcio inglese.
Perche dico questo?Perche Colangelo è l'Abramovich della situazione,ha imposto Bargnani ad un coach che non lo voleva e questo non lo ha messo mai nelle condizioni migliori per giocare.Infatti Sheva ha giocato spesso sulla fascia,con compiti tattici rigorosi,Andrea ha cambiato ruolo (sebbene giochi in maniera simile).
Le due storie mostrano un parallelismo che spero si modifichi...Ma un nuovo coach al Chelsea non ha cambiato le carte in tavola (sheva riserva era e riserva è ancora),cosa che invece spero succeda ai Raptors ovviamente.
Insomma,Sheva non è diventato improvvisamente un brocco assurdo ma è stato messo nelle condizioni peggiori per esprimersi e cio ha chiaramente causato il suo basso rendimento.
Questo proprio a supporto delle tesi di Tranquillo che sono Vangelo.Scola ha trovato l'ambiente ideale,Andrea non proprio e non ha fatto nulla quest'anno per far cambiare idea ai suoi detrattori.La fortuna è tutto nella vita...Meglio fortunati che bravi diceva un film di Woody Allen...
Ci sono sicuramente delle analogie, certo Sheva ha dimostrato "qualcosina" nel corso della sua carriera mentre Bargnani è ancora all'inizio. E, a scanso di equivoci, trovo difficile che Bargnani possa raggiungere nel suo sport un livello paragonabile a quello raggiunto da Shevchenko che è stato per 7-8 anni uno degli attaccanti più forti al mondo e certamente il più completo. Vero è che fa un po' tristezza vedere un giocatore che ha superato i problemi fisici che lo hanno condizionato nelle ultime due stagioni, che spesso quando ha giocato dall'inizio ha fatto vedere di essere ancora un campione e che tuttavia viene trattato come l'ultimo arrivato, una specie di soprammobile di lusso che non viene tuttavia ritenuto utile alla causa.
Ma il punto è semplice: non sei utile alla causa? Devi essere ceduto, perchè non ha senso pagare così tanto uno sportivo (che si tratti di un calciatore o di un cestista) per non fargli fare niente. Oppure, in alternativa, nel momento in cui si ritiene che tu possa essere importante si costruisce la squadra puntando anche su di te e la si dà in mano ad un allenatore che porti avanti questo progetto.
E' anche vero che la situazione del Chelsea (che arriva in finale di Champions e potrebbe ancora vincere la Premier) ci dice chiaramente che la cosa peggiore sono le vie di mezzo: Sheva non serve? Benissimo, Sheva fa panchina tutto l'anno per quanto questo sia sotto certi aspetti ridicolo. E' l'unico modo per fare sì che la situazione personale del giocatore non influisca negativamente sui risultati della squadra.
A Toronto, viceversa, l'equivoco più grosso è stato proprio il fatto che Bargnani anzichè essere accantonato da Mitchell in quanto inutile e/o dannoso per il basket voluto dal coach sia stato usato oggi in un modo e domani in un altro, messo e tolto senza alcuna chiarezza. E siccome a basket si gioca in 5 e non in 11, una situazione del genere per un singolo giocatore finisce comunque con l'incidere pesantemente sull'intera squadra, cosa che peraltro succederebbe anche nel calcio (basta vedere che lo stesso Chelsea l'anno scorso fino a quando Mourinho era costretto a fare giocare Sheva, ma lo faceva giocare come voleva lui, aveva molti più problemi).
Fatte tutte queste analogie, resta una verità a mio parere molto chiara: un qualsiasi sportivo ha il dovere di dare il massimo a prescindere dalla situazione che vive, ha il dovere di sbattersi per migliorare e per smussare i suoi difetti, ha il dovere di metterci sempre tutto quello che ha e non può permettersi di entrare in campo a fare lo spettatore non pagante. Ma non si può certo pensare che il suo rendimento non venga condizionato da fattori esterni, dalla situazione tecnica in cui si trova e dal modo in cui viene utilizzato e gestito dallo staff tecnico. Bargnani ha colpe evidenti sotto il primo aspetto, ci aspettavamo tutti molto di più da lui, ma mi sembra evidente che abbia pagato in modo molto importante un grossissimo equivoco tra coach e dirigenza. Un equivoco in cui lui si è trovato senza volerlo e che certo non è dipeso da lui, perchè non ha deciso lui di essere scelto da Toronto quando già c'era Bosh come non ha deciso lui di dover giocare da centro o di avere un allenatore che non gli ha mai realmente dato fiducia.
Negare che Bargnani quest'anno abbia fatto pena al di là di tutte le giustificazioni significa essere miopi o troppo tifosi, ma negare che in questi due anni non abbia vissuto esattamente una situazione facile o normale per una prima scelta assoluta significa essere un pochino prevenuti.