Isiah Thomas, coach della squadra di NBA dei Knicks, è stato riconosciuto colpevole di molestie sessuali nei confronti di una ex dirigente della squadra, Anucha Browne Sanders. Ma non sarà lui a pagare i danni alla donna, sottomessa per mesi ad avance indesiderate e pesanti insulti, bensì, ed è qui che sta la novità, il Madison Square Garden. La società che gestisce lo stadio ed è proprietaria della squadra ritenuto, è stata ritenuta responsabile morale e materiale delle molestie, perché ha tollerato l"ambiente di lavoro ostile, violento, volgare e misogino in cui la Sanders ha lavorato.
Il coach dei Knicks continua a dichiararsi innocente. "Non ho fatto le cose di cui la Sanders mi accusa – ha detto Thomas – e mi spiace che la giuria non l'abbia capito". Sia Thomas, sia il Madison ricorreranno in appello. Per ora, la società è stata condannata a pagare un risarcimento di 11 milioni e 600 mila dollari, 3 dei quali a carico del presidente James Dolan, che nel 2006 licenziò la Sanders da vicepresidente della squadra per il marketing, allontanamento dovuto secondo la donna alla sua denuncia.
Anucha Browne Sanders: "Quello che ho fatto, l'ho fatto per ogni singola lavoratrice americana. Ma in generale, per tutti coloro che si vegliano ogni mattina per andare a lavorare e che sperano di farlo in un ambiente ospitale, umano. Per tutti quelli che agiscono in modo professionale, e ci sono molti uomini che lo fanno. E tutti per tutti quelli che hanno una figlia, una sorella, una moglie, una madre che va al lavoro tutti i giorni. E per tutte quelle donne che non hanno gli strumenti per ribellarsi".
