C'è una partita, da tifoso Juve, che davvero non potrò mai dimenticare. Il 3 a 1 al Real.
Ed è stata, allo stesso tempo, la più grande gioia (quella sera sentii di tifare davvero per un squadra
onnipotente, che avrebbe vinto contro tutto e tutti) e la più grande delusione.
Perchè fu una partita incredibile, e completa di tutto. Prodezze di Del Piero (con la tecnica), Trezeguet (il senso del gol), Nedved (la velocità, la cattiveria e la potenza), e Gigi (il n. 1). contro i Galacticos di Zidane, mica uno qualsiasi per un tifoso juventino di 15 anni cresciuto col mito dello Zizou fine anni '90 in quel di Torino...
Il giallo a Pavel però rovinò per sempre, indelebilmente, quella notte. Giuro, non dormii (sono una persona più sensibile di quel che spesso sembro).
Pensando a quel ceco bastardo, alla sua corsa sul campo, al suo sacrificio costante per la causa bianconera, che aveva sempre avuto un sogno sin da quando calciava sui campi di patate in Cechia: vincere una Champions. Sarebbe arrivato alla finale da campione e avrebbe condotto la Giuventus dove merita, lassù in cima, sopra a tutti. O almeno ci avrebbe provato, con la consueta umiltà e il, solo suo, silenzioso talento.
E invece un giallo, inutile peraltro, gli rovina il sogno di sempre. Anche nei giorni successivi non riuscii a darmi pace...la sconfitta in finale, per quanto delusione, mi toccò e non mi toccò. Quella, senza di lui, non era la finale che doveva essere. Punto.
La sconfitta mi sembrò solo una logica, quasi ovvia conseguenza di quel giallo maledetto.
Della Nazionale invece non posso dimenticare
1) vs Olanda agli Europei. Mi sembrò veramente Davide contro Golia, nella mia mente contorta e romantica (!). Loro erano alti, biondi, fortissimi. Noi brutti, sporchi, terroni, in casa loro.
In più con Zambro espulso. Ma con un Toldo grande così. E poi quel cucchiaio finale, nel culo stretto di VdS. Crazy as fuck.
2) La finale del Mondiale, nell'estate dei miei 17 anni. La rivincita su quella Francia, la sofferenza di una partita durissima.
Guardata in un bar in centro con gli amici di sempre, ubriachi marci neanche a fine primo tempo. Un casino indicibile.
Il festone sotto al Monumento alla Vittoria, che mai mi sembrò poco fascista come quella sera dove italiani, tedeschi, maghrebini e sbirri ballavano, cantavano e giocavano a calcio tutti insieme, bellissimo.
I'm tryin' get what I'm worth. And not a penny less