Fausto,a volte mi stupisci in negativo ed è brutto sentire certe cose da un intenditore di calcio come te...Peccato che ti abbassi al livello di certe gente che non ha contestato Maldini dopo quella intervista o dopo una sua brutta prestazione.Ha aspettato il suo addio al calcio...Pezzenti e codardi...
Il tuo discorso cade proprio su questo punto.Potevano contestarlo tempo fa...Che schifo guarda...Mi stupisco molto delle tue parole...Leggiti questo va,Sconcerti mi ha rubato le parole di bocca:
La contestazione a Paolo Maldini segna un limite perfino al lato volgare del calcio. Non è una bravata, non è un diritto. È un nonsenso, due volte vigliacco perché non può esserci rimedio, non ci sarà un altro addio. È stato tutto così inaspettato, così a tradimento che sta facendo il giro del mondo. Nessuno riesce a darsi una spiegazione.
Tutti conoscono Maldini, tutti lo hanno sempre ammirato e rispettato. Come si può sporcare la festa annunciata al giocatore simbolo della tua stessa squadra? E, soprattutto, perché? Perché andare contro se stessi e la propria storia? Ci sono stati gesti infinitamente più gravi nel calcio, ma questo ha un lato oscuro profondo perché è incomprensibile. Non è stato lo scatto di un pazzo. È stato fatto a freddo, è stato organizzato. Si è voluto davvero sfregiare il giorno di Maldini. Non è spiegabile, lascia attoniti come davanti al vuoto. Non c’è gravità materiale, ma c’è il disagio profondo, quasi lo sgomento che prende davanti a quello che non si riesce a capire. Ci sarà senz’altro chi dirà di non esagerare, che gli stadi in curva sono pieni di falsi tifosi che difendono solo i loro interessi e che comunque è solo calcio. È senz’altro vero, ma resta questa primogenitura difficile: una cosa così non era mai accaduta. È stata chiara, insistita, evidente.
È stata una profanazione, come saccheggiare da soli la propria fede. Segna un confine, di quelli dove non si è mai arrivati e non si sa cosa ci sia oltre. Sarebbe sbagliato farne una cosa banale, di vecchio masochismo tifoso. Questo non è calcio. Non possiamo sempre lasciare tutto il male allo stadio. Questo siamo anche noi. All’estero non sarebbe mai successo. Cosa ci sta rendendo allora diversi e sempre peggiori? La chiarezza della premeditazione finisce per accusare inevitabilmente anche la società. Il Milan non poteva non sapere che Maldini aveva qualche problema con una parte della curva. Avrebbe dovuto e potuto mettere molta più forza nella gestione della festa. La cattiva figura nel mondo adesso non è di Maldini, ma del Milan.
Ed è una brutta figura che non sarà cancellata. Sarà ricordata un milione di volte. Ne viene fuori una società in balia dei propri ultrà, incapace perfino di gestire il saluto al suo più grande giocatore. È difficile pensare sia stato fatto tutto per evitare questo vento di rivolta. Deve averlo pensato anche Paolo Maldini, che, infatti, quando è uscito dal campo ha salutato tutti i compagni e scansato fisicamente l’unico dirigente presente, Leonardo. Più normale e anche molto più vasta, la contestazione a Silvio Berlusconi. Il milanista sta guardando da troppi anni l’Inter vincere e non è più abituato. Non so se Berlusconi abbia davvero difficoltà a finanziare il Milan. Mi sembra ci siano le idee confuse di ogni fine ciclo complicate dalla voglia di cancellare tutto in un colpo solo. Da tempo si cercano più magie che idee solide, come si dovesse star dietro alla fretta del capo. Nel mezzo matura la confusione. Come quella che porta alle bugie sull’allenatore (Leonardo? Mai! Ancelotti? Sempre!) e soprattutto all’addio di Maldini sfuggito di mano.