Quali sono state le difficoltà maggiori riscontrate nel passaggio da New York a Denver per quel che concerne l'adattamento a stagione in corso al diverso tipo di basket predicato da Karl piuttosto che da D'Antoni? Quali sono le maggiori differenze che hai riscontrato tra i due, ed in particolare che cosa ti ha colpito maggiormente della gestione della squadra da parte di George Karl, coach capace di tenere unito uno spogliatoio che sembra avere delle personalità piuttosto scoppiettanti?
A questo punto della tua esperienza tra Denver e New York non credi che sia decisamente sottostimata la varietà del gioco che puoi proporre o ritieni che in questo momento sia questo il gioco che puoi offrire ad un livello NBA? Esiste un progetto tecnico di Denver di questo tipo su di te e che obiettivi specifici (tecnici) ti hanno dato su cui lavorare in estate?
Hai sentito la pressione nelle gare di playoff?
D'Antoni era contrario a lasciarti andare per motivi tecnici e ancor più umani, essendo sempre stato convinto che per le tue caratteristiche, come giocatore e come persona, avrai una grande carriera nell'NBA. Cosa ti ha detto nel momento dell'addio? Come vi siete lasciati?
Si dice che le mura dello spogliatoio siano sacre e inviolabili. Hai un aneddoto da raccontare su quello che succede al suo interno? Scherzi, goliardate, stravaganze o sfuriate dell'allenatore particolarmente significative?
Qual'è l'avversario più scorretto (e quello più corretto) che hai incontrato in questi tre anni di NBA?
Pensi che New York come era strutturata prima della trade avesse possibilità di fare dei playoff migliori o sarebbe finita alla stesso modo?
Come ti sembra il piano societario dei Nuggets e credi di poter essere un tassello fondamentale già nell'immediato futuro per la costruzione di qualcosa di importante?
Quale ritieni che sia il tuo miglior uso tattico da parte di un allenatore?
In caso di lock-out, pensi di tornare provvisoriamente in Europa a giocare (e specificatamente nell'Olimpia)?
Negli ultimi play-off sono cadute prematuramente due "corazzate storiche" dell'Ovest come i Lakers e San Antonio e, secondo alcune fonti, queste due squadre rivoluzioneranno i loro roster; ciò potrebbe naturalmente aprire nuovi spiragli per squadre giovani e talentuose come Oklahoma, Denver, Memphis e Portland, come vedi la Western Conference della prossima stagione?
Come stai dal punto di vista del recupero dai tuoi infortuni di quest'anno? Ritieni che il potenziamento muscolare che hai attuato a partire dalla scorsa estate e , visibilmente, per tutto il corso della stagione, sia andato completamente a tuo beneficio o abbia anche avuto dei controeffetti negativi, e se si, come ritieni di doverti regolare per il futuro?
Che ruolo ti aspetti di ricoprire e quali responsabilità vorresti ti venissero affidate da Pianigiani durante l'Europeo?
EXTRA: Conosci il sito italianbasket.it?
Ho tolto solo la domanda di magoromano riguardo le 82 partite NBA, perché secondo me la domanda era troppo complicata nella sua strutturazione a fronte di un concetto che è molto semplice: le 82 partite sono troppe per avere un approccio tattico similare a quello del basket europeo, mi sembra chiaro. Inoltre la quantità di talento presente nel basket NBA permette di lasciare molto più spazio all'improvvisazione (ma non troppa...infatti le squadre migliori sono sempre le più organizzate alla fine). Dimmi che ne pensi