Messaggioda paolo » 22/09/2008, 16:50
A me sembra sempre che si scada nel solito dualismo: non trovo sia complicato ammettere che i due punti chiave (limiti e problemi di Bargnani da un lato, gestione del giocatore ai limiti del ridicolo dall'altro) possono coesistere senza dover necessariamente essere antitetici.
Pensare di dare a Bargnani un po' di spazio da 3 è un chiaro modo per raccattare quà e là qualche minuto che porti il minutaggio complessivo di Andrea ai soliti 22-23, sperando che in quei 22-23 minuti passati a fare un po' il 3, un po' il 4 e un po' il 5 le cifre di Bargnani siano tali da permettere alla dirigenza di sostenere di non avere in fondo buttato via la sua prima scelta assoluta.
Purtroppo i due problemi sono strettamente legati fra loro: fino a quando Bargnani non trova solidità in certi "ambiti tecnici" è fin troppo chiaro che a Toronto non gli daranno un'altra chance importante (sempre che con Mitchell in panchina l'abbia mai avuta), perchè a Toronto volevano uno che potesse fare il 5 e si è visto chiaramente che Bargnani per il momento non può farlo, senza contare che Mitchell ha dimostrato di non avere proprio nessuna voglia di andare a cercare soluzioni particolari che potessero permettere un utilizzo comunque proficuo di Bargnani in quel ruolo.
Al tempo stesso, gestire un giocatore di 23 anni in questo modo, senza un vero progetto e con pochissima chiarezza su cosa/come gli si chiede di fare, non è certo la maniera migliore per aiutarlo a svilupparsi come giocatore NBA con delle caratteristiche ed un ruolo ben definiti.
E' chiaro che per questa terza stagione molto passa da lui, dal suo atteggiamento, dalla voglia e dalla capacità che avrà di lavorare e migliorare, ma anche in presenza di tutte queste belle cose (che l'anno scorso si sono viste molto raramente) la realtà è che Toronto per lui non è più il posto giusto e probabilmente sotto l'aspetto squisitamente tecnico non lo è mai stato.