Direi di iniziare l'analisi sulla difesa partendo dal fondamentale principale: la difesa individuale. Molto spesso viene sottovalutata l'importanza dell'aspetto tecnico della difesa individuale, un fondamentale che richiede sì tenacia, gambe e fiato, ma esige anche dei requisiti tecnici non trascurabili.
punto 1: la posizione
La posizione difensiva è quanto di più importante esista per un giocatore di basket che si trova ad affrontare un
attaccante in fase di palleggio o in movimento senza palla. La posizione da assumere e quella classica della "sedia", con ginocchia piegate, busto dritto e braccia larghe. Ecco un esempio:
Le braccia devono occupare spazio ma NON DEVONO essere utilizzate per bloccare l'attaccante, poichè ogni contatto
delle mani del difensore su qualsiasi parte del corpo dell'attaccante è, almeno in linea teorica, considerato fallo.
punto 2: il movimento
Il movimento principe della difesa è lo scivolamento laterale. Lo scivolamento laterale permette al difensore di mantenere sempre il petto davanti all'attaccante, e consiste in uno spostamento laterale fatto a partire dalla posizione difensiva fondamentale, senza però incrociare mai le gambe; in questo modo si ha sempre il controllo del corpo, del busto e si può rispondere più prontamente ad eventuali cambi di direzione. Nella immagine precedente abbiamo visto come il difensore posizioni un braccio più in basso rispetto ad un altro: quella è la tipica situazione in cui l'attaccante ha aperto il palleggio e si sta spostando. In quel momento il difensore deve fare entrare l'attaccante nel proprio "triangolo difensivo", ovvero in quello spazio che si crea tra i vertici delle braccia (le mani quindi) ed il proprio petto. Supponiamo che il palleggiatore vada verso destra: il difensore scivolerà lateralmente lungo il suo lato sinistro, mantenendo il braccio sinistro largo e cercando di tenere il braccio destro vicino al ginocchio sinistro dell'attaccante; in questo modo si impediscono cambi di mano e di direzione istantanei, costringedo l'attaccante ad affondare la penetrazione oppure a chiudere il palleggio (specie se la mano con cui sta palleggiano non è la sua preferita).
A seconda del ruolo svolto dall'attaccante nell'azione offensiva cambia anche il tipo di movimento; quella vista in precedenza era la difesa "sulla palla", una eventuale difesa su un uomo "senza palla" di movimento comporta qualche importante differenza. L'obiettivo principale di un giocatore che difende su un uomo senza palla è impedire che questo la possa ricevere: questo viene chiamato in gergo cestistico "anticipo" (o "denial position"). La posizione difensiva è sempre la stessa, quindi ginocchia piegate e busto dritto, ma stavolta dovremo anche tenere d'occhio la palla e, con le braccia, sporcare le eventuali linee di passaggio.
Ci si muove sempre lateralmente, con la testa però in posizione tale da poter tenere sotto controllo uomo e palla. Ci sono delle situazioni in cui è molto difficile tenere sotto controllo sia l'uomo che il pallone, ma con un po' di allenamento e pratica sulla difesa sui tagli si possono minimizzare queste difficoltà.
punto 3: l'aiuto difensivo
Questo è un fondamentale individuale essenziale per una buona difesa a uomo di squadra e per lo sviluppo di una difesa a zona. Non sempre infatti i difensori riescono a tenere attaccanti particolarmente bravi, ma si può andare in soccorso del proprio compagno con un aiuto difensivo, un gesto tecnico piuttosto delicato, poichè consiste nello smarcare il proprio uomo per cercare di bloccare l'attaccante marcato da un proprio compagno. Per poter operare buoni aiuti difensivi bisogna prima di tutto cercare di tenere sempre sotto osservazione la palla (senza perdere di vista il proprio uomo!!!), ma utilizzando la posizione d'anticipo risulta piuttosto difficile poter poi poter ripiegare su un attaccante che va da solo verso il canestro. Per questo si utilizza una posizione difensiva "flottata": questa posizione viene assunta in particolar modo da quei difensori che si trovano molto lontani dalla palla e che quindi possono permettersi di stazionare ad una certa distanza dal proprio uomo, con una apertura ideale di circa 100°, che permette di tenere d'occhio entrambi gli uomini (IMG 3). L'aiuto difensivo deve al 99% partire dal giocatore più lontano dalla palla, che di conseguenza è anche il giocatore che può stare più flottato ed adeguato verso di essa. L'entrata dell'attaccante e l'aiuto del giocatore più lontano (il difensore 1 nell'IMG 1) generano una rotazione difensiva, che permette così di coprire tutte le linee di passaggio: tutto è partito dal giocatore più flottato! E' evidente quanto possa essere importante questa posizione difensiva in una eventuale difesa a zona, ma non deve essere trascurata anche in una difesa a uomo, soprattutto quando la squadra avversaria dispone di giocatori molto prestanti in fase di 1vs1.