Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Dopo la delusione del Preolimpico di Torino, il prossimo obiettivo è Eurobasket 2017.
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Jurking
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda Jurking » 21/08/2009, 19:01

Adesso stavo limitandomi solo allo sport. Totti e Gattuso sono un esempio di gente "Nazionale"... Gente che dovrebbe rappresentarci nel Mondo, e se questa è la rappresentanza, io rifuggo la Nazionale... Poi era più che altro un rafforzativo per la visione deviante che si ha dello sport... Lo sport non è un lavoro, ma i procuratori lo hanno fatto diventare tale...
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motoraptor
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda motoraptor » 21/08/2009, 21:56

Jurking ha scritto:...
_Lega A2. Servirebbe bloccare promozioni e retrocessioni per farla diventare una sorta di lega giovanile? No. Il basket non ha un bacino di utenza sufficiente per formare delle squadre competitive con ragazzi sotto i 23 anni.


Non ne sarei cosi' sicuro, il basket come numero di praticanti non e' certo l'ultimo tra gli sport in Italia. Si dovrebbe studiare la situazione, ma non e' riducendo il numero delle squadre, piuttosto modificando la struttura dei campionati. L'importante sarebbe avere un torneo, lungo, in cui far competere i nostri giovani. Ad esempio consentendo a squadre composte esclusivamente (o principalmente) da under di provare qualche campionato senior (tipo D o C).

Jurking ha scritto:A calcio possono giocare a tutti, ma nella pallacanestro c'è anche un certo tipo di requisito fisico, altrimenti tra qualche anno l'Italia sarà il paese delle guardie e dei playmaker (per la gioia di Don Nelson e della sua voglia irrefrenabile di gente che tiri da sessanta metri cadendo all'indietro con l'uomo davanti).


Qui dissento fortemente. I bravi giovani vanno coltivati, indipendentemente dall'altezza o dalla prospettiva di crescita, proprio per permettere l'ampliamento della base con talento.
Il discorso che fanno oggi in federazione e' proprio come il tuo: valutare la futuribilita' del ragazzo sulla base di parametri fisici/tecnici e di eta': se sei un '95 alto 1.90 allora vai avanti, se sei 1,70 farai piu' fatica, se sei 1,60 allora sei scartato a priori.
Non dico che non abbia senso, dico che bisogna permettere maggior mobilita' dei giocatori e sinergie tra societa' per avere piu' campionati giovanili omogenei.

Jurking ha scritto:Piuttosto il signor Meneghin dovrebbe mettere in pratica quanto disse tempo fa sul fatto che in Italia ci sono TROPPE squadre che non ci possiamo permettere di mantenere... Sia economicamente, perchè gli sponsor sono pochi, sia a livello competitivo: più squadre e meno talenti significa che nel quintetto base ci sono 2 giocatori discreti, 1 mediocre, 1 normale, 1 schiappa, e la panchina è abbastanza inguardabile.


IMHO, la federazione dovrebbe permettere alle societa' che hanno squadre giovanili in questa situazione di scambiarsi/prestarsi i giocatori e fare campionati per "Schiappe", "normali" e "buoni". Non dovrebbe essere troppo complicato, in fondo gia' esistono i campionati giovanili regionali provinciali, open, eccellenza, ecc. Si tratta solo di permettere piu' facile movimentazione dei ragazzi, meno vincoli per le societa' e riconoscimento dei vivai.
Certo non e' una formula certa e necessita di impegno da parte delle societa' e della federazione. In alternativa appropriamoci di modelli funzionanti e studiamoli per adeguarli alla nostra realta' (Spagna, nazioni slave, ecc.)
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(si lo so, dovrei cambiare firma, ma non mi sbatto piu' di tanto)

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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda Gabbo » 24/08/2009, 0:24

Jurking ha scritto:Intervengo in questa discussione perchè alla fine è quella che mi ha trascinato ad iscrivermi ed è quella che mi preme di più...

Come spesso accade, tutti quanti hanno detto qualcosa di giusto riguardo a cosa si potrebbe fare per uscire dalla crisi che il basket italiano sta vivendo da tempo. Mi soffermo quindi su alcuni aspetti da discutere.

_Questione Piazze. Il passatismo, per crescere nel futuro, non è mai una buona idea. Cantù, Varese, Milano, Bologna etc. etc. sono sì piazze che hanno dato praticamente tutto a questo sport, ma è anche vero che prima di dare tutto erano ai livelli di Avellino, Teramo e quelle di oggi. Non si diventa miniere d'oro di un movimento dall'oggi al domani, la differenza tra quelle piazze e quelle attuali, è che le prime erano valorizzate, le seconde no. Avellino e Teramo (due esempi, ma potenzialmente ogni altra città) possono dare al basket tanto quanto hanno dato le piazze storiche, se messe nella condizione di farlo, cosa che al momento non accade. La soluzione quindi non è invocare il passato a tutti i costi e sperare che magicamente le vecchie glorie si riaccendano, ma è provare a puntare su quei paesi e quelle città che al momento dimostrano di avere un certo entusiasmo. La chiave è proprio mantenere quell'entusiasmo ed evitare che si disperda, lo scopo della federazione dovrebbe essere questo...

_Vivai e Stranieri. La cosa mi tocca molto da vicino... Io gioco a calcio a 5 da parecchi anni, e sono entrato più volte in contatto con la realtà nazionale. L'Aosta Calcio a 5 sta dominando il panorama giovanile prendendo ragazzini dal Brasile e portandoli qui a fare solo ed esclusivamente calcetto tutto il giorno. Ci sono gli italiani di talento? Sì, ma non possono emergere perchè non possono allenarsi tutti i giorni se vogliono trovarsi un lavoro, studiare e tutto il resto. Quest'anno si è deciso di dare alle squadre di C1 come la mia l'obbligo di convocare almeno 3 juniores italiani su 12, e indovinate un po'? Uno era il portiere di riserva, che logicamente non entra mai, e gli altri due gli stavano vicino sabato dopo sabato in panchina. Da noi per fortuna non succede, i ragazzini giocano eccome, la nostra società è spesso elogiata per il lavoro sui giovani, ma altrove non è così. E se si sale in serie B, in A2 e poi in A, giocatori italiani se ne trovano pochi (in B), pochissimi (in A2), ZERO (in A). Il calcio a 5 sta morendo, esattamente come il basket. E questo è per far capire che introdurre obblighi numerici di italiani e giovani non serve a nulla se non ci sono programmazione e controllo dietro... Ma si sa, noi italiani nei controlli siamo sempre piuttosto fantasiosi...

_Lega A2. Servirebbe bloccare promozioni e retrocessioni per farla diventare una sorta di lega giovanile? No. Il basket non ha un bacino di utenza sufficiente per formare delle squadre competitive con ragazzi sotto i 23 anni. A calcio possono giocare a tutti, ma nella pallacanestro c'è anche un certo tipo di requisito fisico, altrimenti tra qualche anno l'Italia sarà il paese delle guardie e dei playmaker (per la gioia di Don Nelson e della sua voglia irrefrenabile di gente che tiri da sessanta metri cadendo all'indietro con l'uomo davanti). Piuttosto il signor Meneghin dovrebbe mettere in pratica quanto disse tempo fa sul fatto che in Italia ci sono TROPPE squadre che non ci possiamo permettere di mantenere... Sia economicamente, perchè gli sponsor sono pochi, sia a livello competitivo: più squadre e meno talenti significa che nel quintetto base ci sono 2 giocatori discreti, 1 mediocre, 1 normale, 1 schiappa, e la panchina è abbastanza inguardabile.

_Esposizione Televisiva. Il problema è il calcio, ma non solo quello. Il problema è la mentalità tipicamente italiana di interessarsi a qualcosa solo quando ci fa sentire primi nel mondo, quando si vince. Guardate la pallavolo anni '90 quando dominava e trovate una partita di pallavolo in chiaro ora che vince. Guardate gli ascolti dei mondiali di atletica. Guardate la copertura televisiva che han dato ai mondiali di nuoto solo perchè "c'è la Pellegrini che fa er record". Sulla cultura secolare di un popolo non si può intervenire radicalmente, tutti gli sport al di fuori del calcio saranno destinati a vivere di periodi legati a talenti casuali... Si salva il nuoto, che più che la predisposizione fisica richiede l'allenamento duro e comunque di piscine è piena ogni regione, ma il Basket e la Pallavolo? Sugli altri sport meglio non intervenire, io ho lavorato al Palasport Olimpico nei Giochi Invernali e ho visto le due Nazionali Italiane di Hockey Ghiaccio di cui quella femminile era messa lì apposta perchè era obbligatoria e han fatto i provini stile Grande Fratello... Le cose non cambieranno mai, a meno di non cambiare la nostra cultura scolastica come si fa per esempio in Giappone, dove i club sono i motori dello sport. O come gli stessi States.

_Dirigenti, Allenatori e Procuratori. Ah, il nepotismo. Se io sono figlio d'arte, devo per forza avere la stessa arte di mio padre. E se non sono figlio d'arte basta che sono nipote d'arte, o amico d'arte, l'importante è che si faccia tutto tra amici. Fate un elenco di 10-15 allenatori italiani con le palle. Poi cercate altri 10-15 dirigenti. Se riuscite a fare un elenco completo e vi sentite soddisfatti, pensate poi alla percentuale che rappresentano nel frammentatissimo panorama del basket italiano... Sui procuratori poi è meglio non intervenire, è grazie a chi professa "tu pensa a giocare che i contratti li firmo io" che nascono personaggi aberranti come Totti e Gattuso, pagati profumatamente per pigliare a calci una palla e mai presi a calci quando sbagliano grammatica semplice.

Soluzione schematica a tutto ciò? Ridurre, ridistribuire, ripensare.

Ehi, bella analisi. Tra l'altro sono di Chivasso, quasi vicini (poi giochi in C1 di calcio a 5, se fai il portiere probabilmente ti conosco :P) :D
Solo qualche appunto:
1_ Ineccepibile discorso sul calcio a 5. D'altronde non si scopre l'acqua calda: la nazionale di calcio italiana di calcio a 5 credo sia composta interamente da naturalizzati brasiliani, tant'è che agli ultimi mondiali ci pigliavano per il culo come "Brasile-B" e con il vero brasile sono volati anche cazzotti :P
Poi le storie su naturalizzazioni fasulle sono uno scandalo del calcio a 5.

2_ Non capisco come possa teramo dare più di bologna se messe in condizione...Chiaramente con i soldi si può permettere di tutto (Vedi chelsea di Abramovich), ma piazze come cantù e compagnia hanno meno bisogno di stimoli (=soldi) per far girare il sistema basket.
Ad esempio, è una buona cosa che treviso stia pian piando tornando ai suoi livelli...vedrete che il campionato sarà (un po') più incerto

3_ Esposizione televisiva.
VErissimo, ma diamo al nuoto quel che è del nuoto...il movimento era uno schifo finchè non sono arrivati Rosolino, Brembilla e Fioravanti, poi è effettivamente esploso da circa 9 anni; l'esposizione mediatica che hanno avuto i mondiali di roma (comprese le pallosissime partite di pallanuoto della china contro la schiappazzuela :D) è un po' meritata.
D'altra parte, le ultime competizioni internazionali di scherma si sono perse nel vuoto (e dire che tiriamo sempre fuori un bel po')...
Vero per la pallavolo...abbiamo fatto crescere nazioni con il nostro campionato (Spagna, russia, brasile) sia in ambito maschile che femminile (in cui dominiamo in europa come club) e il movimento italiano è in piena riprogrammazione (cosa che fa paura :D)
Però da quel che vedo, il campionato italiano di pallavolo rimane di livello assoluto, la nazionale femminile ha dominato tra le ultime 2 olimpiadi...quella maschile è in fase di ristrutturazione (Dopo una generazione stellare), per me il potenziale c'è deve solo fare esperienza

PEr il basket il discorso è imho diverso.
Il campionato in passato si basava sempre su 3-4 piazze (Bologna, Treviso, VArese), con qualche exploit; ma dietro c'erano un sacco di belle squadre.
Il campionato era più lungo e i top-club italiani se la giocavano in europa.
E c'erano famiglie (treviso, bologna) e sponsor che spendevano soldoni e facevano girare il tutto.
ORa mancano i soldi, il campionato è una barzelletta con 32 partite credo, roba da campionato di calcio della repubblica slovacca :P
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda benny » 24/08/2009, 10:08

[quote] Le cose non cambieranno mai, a meno di non cambiare la nostra cultura scolastica come si fa per esempio in Giappone, dove i club sono i motori dello sport. O come gli stessi States.
[/quote]

Io credo che il punto in italia sia tutto qui!!!

La cultura sportiva si crea solo accostando i giovani allo sport.
In francia lo si è fatto 20 anni fa ed i risultati si vedono un po in tutto gli sport. Fino a ventanni fa cosa erano i francesi nei vari sport di squadra???

Vedi anche l'inghilterra, ora che avranno le olimpiadi si sono messi a fare maggiore programazzione ritornando ad investire nello sport, i risultati si iniziano a vedere e scometto che da ora in avanti (e non soltanto alle olimpiadi) vedremo molti più inglesi nei primi posti dei vari sport.

Stesso discorso per l'america, e vero che il sistema scolastico americano fa veramente schifo, ma a livello sportivo i club sportivi e le loro squadre scolastiche con i loro campionati creano una cultura sportiva mica da ridere.

Lo sport lo si impara ad amare praticandolo. Se lo pratichi solo fino ai 13 anni perche i tuoi genitori ti scrivono in qualche società di calcio il sistema italia produrra solo talenti cresciuti nel deserto. Individualità venute fuori dal nulla.
Diciamocelo, quanti atleti decenti abbiamo in atletica. Un paese che non ha una base ampia in questo sport può considerarsi un paese che investe nello sport in generale? E il problema non sono per forza le medaglie. Puoi non avere dei topmondo perchè non te ne sono nati nel periodo (può capitare) ma una nazione di 60 milioni non puoi non avere, almeno, un alteta nei nei top 20 in tutte le discipline,ed almeno uno nei primi dieci nella metà delle stesse. Quanti atleti abbiamo infilato nelle finali? In quante discipline non si avevano italiani fra i primi dieci al mondo? E in quanti non ne avevamo nei primi venti?

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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda mighty » 24/08/2009, 10:44

benny ha scritto:
Stesso discorso per l'america, e vero che il sistema scolastico americano fa veramente schifo


e perchè mai?
"In da hood non ne esci vivo" (cit.)

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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda Gabbo » 24/08/2009, 14:37

La cultura sportiva si crea solo accostando i giovani allo sport.


http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Atlet ... 9703.shtml

Non ci crede più nessuno, si lavora con le eccezioni
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda benny » 25/08/2009, 20:04

[quote="mighty"][quote="benny"]

Stesso discorso per l'america, e vero che il sistema scolastico americano fa veramente schifo[/quote]

e perchè mai?[/quote]

Perchè una terza media italiana, fatta bene, vale un liceo (non privato) loro.

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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda benny » 25/08/2009, 20:32

[quote="Gabbo"][quote]La cultura sportiva si crea solo accostando i giovani allo sport.[/quote]

http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Atlet ... 9703.shtml

Non ci crede più nessuno, si lavora con le eccezioni[/quote]

E si vantano di avere messo 8 atleti in finale (fra maschi e donne). Le medaglie d'oro sono circa una 50ntina, leviamone una 15 per gare senza finali (maratone, marce ecc.) su 35 finali siamo entrati in otto (e fanno festa) quindi siamo entrati nei primi dieci il 25% delle volte (ma a differenza delle altre competizioni, se fatto schifo dove si è sempre andati bene come fondo e mezzofondo dove le finali non ci sono). Andiamo a vedere francia, germania, ed inghilterra (nazioni a noi affini per dimensioni, etnie e popolazione) che figura ci facciamo. Per non parlare dei paesi ex unione sovietica dove le tradizioni sportive sono ancora forti. Se non si cacciano a pedate idirigenti federali e i politicanti vari che trattano lo sport come settore dove reperire fondi (insieme alla cultura e alla ricerca). Non possiamo fare altro che sperare in naturalizzati di altri paesi sportivamente più avanzati o talenti nati nel deserto.

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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda GhostRider » 25/08/2009, 21:25

considerando che la nazionale di calcio francese è composta da almeno 8 negretti su 11 e quella di basket ha 5 pro nba sempre negretti, direi che non siamo proprio al loro livello di etnia...
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda ETeLoVojoDi » 25/08/2009, 21:34

Jurking ha scritto: Sui procuratori poi è meglio non intervenire, è grazie a chi professa "tu pensa a giocare che i contratti li firmo io" che nascono personaggi aberranti come Totti e Gattuso, pagati profumatamente per pigliare a calci una palla e mai presi a calci quando sbagliano grammatica semplice.


Siete gente frustrata, te e quell'altro subumano che ce l'ha col "busto"!

Siete persone che nella vita non ce l'hanno fatta e non l'hanno accettatto. Cosi' rosicate da morire. E tanto piu' rosicate quando il personaggio di successo e di Roma o del Sud Italia.
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda raf » 25/08/2009, 21:56

ETeLoVojoDi ha scritto:
Jurking ha scritto: Sui procuratori poi è meglio non intervenire, è grazie a chi professa "tu pensa a giocare che i contratti li firmo io" che nascono personaggi aberranti come Totti e Gattuso, pagati profumatamente per pigliare a calci una palla e mai presi a calci quando sbagliano grammatica semplice.


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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda Jurking » 25/08/2009, 22:10

ETeLoVojoDi ha scritto:
Jurking ha scritto: Sui procuratori poi è meglio non intervenire, è grazie a chi professa "tu pensa a giocare che i contratti li firmo io" che nascono personaggi aberranti come Totti e Gattuso, pagati profumatamente per pigliare a calci una palla e mai presi a calci quando sbagliano grammatica semplice.


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Eccolo qua, il classico italiano medio che invece di controbattere con argomenti controbatte con gli insulti. Capisco io scrivessi da anni su questo forum e tu avessi imparato a conoscermi dai miei post, ma dopo un solo messaggio darmi del frustrato... Che poi perchè dovrei rosicare del successo di un personaggio del Sud Italia? Io che oltretutto sono fiero delle mie origini pugliesi e che non mi sento per nulla della città dove vivo... Poi ripeto, l'esempio Totti e Gattuso era solo per far capire il mio dissenso verso i procuratori, non verso di loro. Totti e Gattuso sono la conseguenza, non la causa. Poi io nella vita non ce l'avrò fatta, ma non credevo che questa fosse una colpa.

Ora, illuminami, tu che invece non sei frustrato e ce l'hai fatta: come da titolo, cosa serve al basket italiano per tornare grande?
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda GhostRider » 25/08/2009, 22:37

Non toccatemi Gattuso (Matteo) :lol:
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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda mighty » 26/08/2009, 9:56

ETeLoVojoDi ha scritto:
Jurking ha scritto: Sui procuratori poi è meglio non intervenire, è grazie a chi professa "tu pensa a giocare che i contratti li firmo io" che nascono personaggi aberranti come Totti e Gattuso, pagati profumatamente per pigliare a calci una palla e mai presi a calci quando sbagliano grammatica semplice.


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Re: Cosa serve al basket italiano per tornare fra i grandi?

Messaggioda lol » 26/08/2009, 10:00

mighty ha scritto:
ETeLoVojoDi ha scritto:
Jurking ha scritto: Sui procuratori poi è meglio non intervenire, è grazie a chi professa "tu pensa a giocare che i contratti li firmo io" che nascono personaggi aberranti come Totti e Gattuso, pagati profumatamente per pigliare a calci una palla e mai presi a calci quando sbagliano grammatica semplice.


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