Torno a scrivere dopo molto tempo. Ero in Inghilterra e quindi non ho potuto scrivere su questo forum.
Fausto ha scritto:CUNEO - Ci sara' una folla straripante, domani sulle rampe della salita che conduce a Pratonevoso, in occasione dello sconfinamento italiano del 95esimo Tour de France. Caravan, auto e roulotte hanno ormai occupato tutti gli spazi disponibili e gli organizzatori hanno annunciato la chiusura delle strade. La societa' Frabosa Ski 2000, che gestisce gli impianti di risalita, ha messo le seggiovie a disposizione dei tifosi per raggiungere Pratonevoso, parcheggiando l'auto a Frabosa Soprana. (Agr)
Questo è il vero ciclismo. Vedere la passione di centinaia di migliaia di tifosi disposti a tutto pur di veder passare i propri idoli. E non c'è nessun tipo di doping che possa cancellare questo magnifico sport. Il ciclismo non morirà, questo è sicuro, finchè ci saranno queste persone. Riccò ha sbagliato e ne pagherà le conseguenze, come hanno fatto tutti quelli che hanno voluto barare. Lui però ha sbagliato due volte, perchè è un fenomeno e può vincere anche senza assumere doping. Ma la vera domanda non è perchè Riccò si è dopato o quanto tempo starà fuori dalle corse, ma chi gli ha fornito queste sostanze. Da quanto ho capito Piepoli è stato licenziato perchè era compagno di camera del Cobra e perchè non ha dato risposte credibili al proprio general manager. Mi scuso per l'off topic, ma era da tanto tempo che non scrivevo e volevo scrivere tutto quello che pensavo.
Parlando della corsa, la superiorità negli sprint di Cavendish è devastante e allo stesso tempo impressionante. Oggi è una tappa relativamente facile, perchè al Tour ogni tappa può nascondere un'insidia, con un Gran Premio Della Montagna di quarta categoria a 9km dall'arrivo. Io credo che se ha la gamba, Pozzato deve provare ad andar via su quello strappettino insieme a 5-6 corridori forti che siano disposti a collaborare, come ad esempio Ballan. Se invece sarà volata, favoriti saranno il solito Cavendish, Freire e Mc Ewen, con Francesco Chicchi a "difendere" la nostra nazione. Da non sottovalutare anche l'arrivo di una fuga da lontano.