bobberto ha scritto:Nulla da dire sul giornalista Bartoletti.
Il mio "licenziatelo" era riferito al fatto che non capisce un cazzo di ciclismo. I suoi tentativi di passare per esperto conoscitore di questo sport producono risultati pessimi.
Infatti
bobberto ha scritto:Nulla da dire sul giornalista Bartoletti.
Il mio "licenziatelo" era riferito al fatto che non capisce un cazzo di ciclismo. I suoi tentativi di passare per esperto conoscitore di questo sport producono risultati pessimi.
London ha scritto:Siamo meglio noi, fidati... Siamo in pochi ma ce ne intendiamo
bobberto ha scritto:Non so se l'avete sentito al processo nel giorno della fuga di Visconti: si fissò con un Nardello pericoloso per la vittoria finale, e chi segue con un po' di attenzione in più sa che il buon Daniele non era più lo stesso da ormai un paio d'anni.
Si impegna, non c'è dubbio, ma le sue opinioni sono spesso da giornalista che legge solo i risultati, del tipo: Nardello è arrivato settimo al Tour, quindi è pericoloso.
La logica dice che sarebbe stato pericoloso, ma le dinamiche di questo sport, quali la forma, la freschezza atletica, l'età, il talento, dicono che mai e poi mai avrebbe potuto lottare per qualcosa di importante.
CESENA, 21 maggio 2008 - Alessandro Bertolini ha vinto per distacco l'11ª tappa del Giro d'Italia, da Urbania a Cesena, 199 chilometri. Il 36enne trentino della Diquigiovanni-Androni ha preceduto di 7'' lo spagnolo Lastras e di 16'' Fortunato Baliani (Csf), scivolato nel finale. Quarto un altro uomo Csf, Tiziano dall'Antonia, a 42''. Veikkanen e Mangel, gli altri due componenti della fuga che ha caratterizzato la tappa, hanno concluso a 1'34''. Il gruppo dei big, regolato da Bennati, è arrivato dopo 3'55''. Giovanni Visconti (Quick Step) ha conservato la maglia rosa, conquistata nella frazione di Peschici: veste il simbolo del primato da sei giorni.
LA CRONACA – Al via in 173: non partono Bellotti, Moletta e Steurs. Moletta è stato sospeso dalla squadra, la Gerolsteiner, in applicazione del codice etico interno perché il padre sarebbe implicato in un'inchiesta antidoping. Viene neutralizzato un primo attacco di Rodriguez e Millar, poi al 42° km – all’altezza della prima ora di corsa, in località Montefiore – scappano in cinque: sono Dall’Antonia, Bertolini, Lastras, Mangel e Veikkanen. A San Marino, primo Gpm, il gruppo accusa 7'38'', mentre Santambrogio cade e si ritira. Inizia il Carpegna, salita di prima categoria cara a Pantani: piove, la visibilità non è perfetta, si ritirano anche Soler e Verbrugghe. E' la Lpr-Ballan a orchestare il forcing in testa al gruppo: soprattutto Spezialetti fa un gran lavoro per capitan Di Luca. Con l’abruzzese in evidenza Kloden, Contador, Riccò, Simoni, poi via via rientrano tutti i big mentre resta indietro Visconti. In vetta al Carpegna (-91 al traguardo): la fuga ha 5'05'' sui big, 6'12'' su un gruppetto con Bettini (che in discesa rientra) e 7'18'' sul gruppo della maglia rosa. Poi in discesa Bertolini e Dall'Antonia cadono.
Così sul Perticara (-60 km a Cesena): Dall’Antonia, Bertolini, Lastras, Mangel e Veikkanen hanno 1'04'' su Bosisio e Baliani, usciti dal gruppo dei big (su cui si è riportato Visconti) che accusa 5'45''. Ai meno 40 Baliani si riporta sui battistrada, mentre Bosisio è attardato da una scivolata e deve desistere. Verso Monteleone tenta l’attacco Riccò, senza esito: ai meno 30 la fuga ha 3'28'' sui big, Visconti leggermente indietro a 3'51''. Verso Sorrivoli ennesima scivolata di giornata: coinvolti Sella, Piepoli, Visconti e Leipheimer. In discesa è bagarre: Di Luca e Savoldelli tra i più attivi mentre la maglia rosa, frenato dalla caduta, resta indietro, ma senza rischi per il primato. La vittoria di giornata, comunque, se la giocano i fuggitivi della prima ora, anche se Veikkanen, Mangel e Dall’Antonia avevano perso contatto.
AVANTI COSI' – Il Giro prosegue con la 12ª tappa: da Forlì a Carpi, 172 chilometri senza particolari difficoltà altimetriche. Prevedibile una volata, così come volata dovrebbe essere il giorno dopo a Cittadella: due giorni di relativa tranquillà, prima dell’arrivo in quota di sabato sull’Alpe di Pampeago.
bobberto ha scritto:Considerazione sul mancato spettacolo: anni fa si vedevano scatti e controscatti su tutte le salite con conseguenti distacchi importanti, mentre oggi si è avuta dimostrazione che probabilmente qualcosa è cambiato, non ci sono più i fenomeni in grado di fare grandissime differenze. Potrebbe essere un buon segnale nella lotta al doping. A ciò va aggiunta l'eccessiva durezza delle prime due settimane, con troppe tappe nervose e finali con arrivo in salita. Questi motivi hanno portato i corridori di classifica ad andare a tutta già dalla prima tappa, pagando la stanchezza nelle tappe dure come quella di oggi.
Spero se ne renda conto Zomegnan, ricordandosi di questo mancato spettacolo quando disegnerà il prossimo Giro.
Magari da domani sarò smentito
fagiu ha scritto:Sono considerazioni che ho sentito anche nel dopo-tappa, ma non le condivido. Per me, al contrario, in queste condizioni dovrebbero emergere in maniera evidente le differenze di valore e condizione fisica
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